Si apre con la data di Milano, il 27 settembre prossimo al Teatro Smeraldo, il primo dei tre attesissimi concerti italiani di Marisa Monte, la diva assoluta del pop brasiliano d’autore, attiva dal 1990 con una serie di album di grande successo che ha raggiunto la consacrazione assoluta in tutto il mondo, Italia compresa, con il gruppo Os Tribalistas (Marisa Monte, Carlinhos Brown e Arnaldo Antunes).
Dal vivo proporrà brani tratti dai suoi ultimi lavori “Infinito particular” e “Universo ao meo redor” recentemente pubblicati.
Dopo Milano sarà la volta di Firenze il 30 settembre al Teatro Verdi e Roma, il 1°ottobre in Sala Santa Cecilia in apertura della rassegna “It’s Wonderful”
Marisa Monte voce,chitarre, ukelele
Pedro (Baby) Gomes - chitarre
Mauro Diniz cavaquinho, chitarra
Carlos Trilha tastiere
Felipe Souza violino
Marcos Ribeiro violoncello
Juliano Barbosa fagotto
Maico Lopes tromba
Dadi Carvalho basso
Marcelo Costa batteria, percussioni
Marisa Monte è uno dei più talentuosi epigoni dello spirito tropicalista che ha avuto come referenti alcune intoccabili icone della musica brasiliana come Caetano Veloso, Gilberto Gil e Maria Bethania. Bella e spregiudicata ha iniziato la sua carriera cantando prima musiche di altri. Fondamentale l'incontro con Arto Lindsay che ne ha prodotto il fulminante esordio e favorito il contatto con l'avanguardista Carlinhos Brown ritrovato insieme ad Arnaldo Antunes in Tribalistas (Emi). Attiva dal 1989, ha raggiunto un grande successo, in patria e all'estero, con il disco Barulhinho Bom del 1996, seguente al bellissimo album Cor de Rosa e Carvão (Rose & Charcoal per il mercato internazionale) di due anni prima. Il suo stile raffinato, che introduce elementi pop e jazz sulla tradizione brasiliana, ha avuto poi una consacrazione di prima fila con il gruppo Os Tribalistas (con Carlinhos Brown e Arnaldo Antunes), il cui album omonimo, ed in particolare il brano Ja sei namorar, ha avuto un enorme successo anche in Italia, contribuendo a far tornare di moda la musica brasiliana.
Nel 1989, ai tempi della sua prima uscita in veste di solista, la bellissima Marisa Monte da Rio de Janeiro era stata classificata come "la Mina brasiliana". Un po' perché le piaceva riprendere qualche canzone della sua omologa italiana, un po' per la grinta davvero inconsueta che permeava il suo canto, e molto per la splendida naturalezza con cui miscelava rock e pop con le intense tradizioni di molte regioni del suo immenso paese, al fine di ottenere un mélange davvero irripetibile di suoni, profumi, colori ed emozioni. Adesso Marisa si è fatta - come è logico - più ponderata e saggia. E dunque non forza più la sua ugola da usignolo a ricercare gli "effetti speciali" atti a "épater le bourgeois", esattamente come faceva Mina con "Brava brava". Al contrario, va a ispezionare la profondità e l'intensità di ogni singola nota e di ogni spicciola parola, in un lavoro di introspezione che lascia veramente sbalorditi. Mirabilmente aiutata, in questo, da quel fantastico "esploratore dei suoni" che è Arto Lindsay, co-produttore insieme a Marisa, e dai suoi meravigliosi compagni d'avventura: che rispondono ai nomi - tanto per citare solo i più altisonanti - di Carlinhos Brown e Jaques Morelembaum, Marc Ribot e Joey Baron. Marisa Monte ha pubblicato nel maggio di quest'anno due nuovi dischi per Emi: "Infinito Particular", una raccolta di tredici brani lenti e leggeri a cui hanno collaborato anche gli altri due Tribalistas Arnaldo Antunes e Carlinhos Brown, e "Universo Au Meu Redor", quindici canzoni intrise di atmosfere samba. In questo attesissimo concerto milanese, Marisa Monte ci farà ascoltare proprio queste nuove canzoni con una formazione particolarissima che affianca a chitarre, tastiere, basso e percussioni, strumenti usualmente utilizzati in formazioni di musica classica come violino, violoncello, fagotto e tromba.
Dal vivo proporrà brani tratti dai suoi ultimi lavori “Infinito particular” e “Universo ao meo redor” recentemente pubblicati.
Dopo Milano sarà la volta di Firenze il 30 settembre al Teatro Verdi e Roma, il 1°ottobre in Sala Santa Cecilia in apertura della rassegna “It’s Wonderful”
Marisa Monte voce,chitarre, ukelele
Pedro (Baby) Gomes - chitarre
Mauro Diniz cavaquinho, chitarra
Carlos Trilha tastiere
Felipe Souza violino
Marcos Ribeiro violoncello
Juliano Barbosa fagotto
Maico Lopes tromba
Dadi Carvalho basso
Marcelo Costa batteria, percussioni
Marisa Monte è uno dei più talentuosi epigoni dello spirito tropicalista che ha avuto come referenti alcune intoccabili icone della musica brasiliana come Caetano Veloso, Gilberto Gil e Maria Bethania. Bella e spregiudicata ha iniziato la sua carriera cantando prima musiche di altri. Fondamentale l'incontro con Arto Lindsay che ne ha prodotto il fulminante esordio e favorito il contatto con l'avanguardista Carlinhos Brown ritrovato insieme ad Arnaldo Antunes in Tribalistas (Emi). Attiva dal 1989, ha raggiunto un grande successo, in patria e all'estero, con il disco Barulhinho Bom del 1996, seguente al bellissimo album Cor de Rosa e Carvão (Rose & Charcoal per il mercato internazionale) di due anni prima. Il suo stile raffinato, che introduce elementi pop e jazz sulla tradizione brasiliana, ha avuto poi una consacrazione di prima fila con il gruppo Os Tribalistas (con Carlinhos Brown e Arnaldo Antunes), il cui album omonimo, ed in particolare il brano Ja sei namorar, ha avuto un enorme successo anche in Italia, contribuendo a far tornare di moda la musica brasiliana.
Nel 1989, ai tempi della sua prima uscita in veste di solista, la bellissima Marisa Monte da Rio de Janeiro era stata classificata come "la Mina brasiliana". Un po' perché le piaceva riprendere qualche canzone della sua omologa italiana, un po' per la grinta davvero inconsueta che permeava il suo canto, e molto per la splendida naturalezza con cui miscelava rock e pop con le intense tradizioni di molte regioni del suo immenso paese, al fine di ottenere un mélange davvero irripetibile di suoni, profumi, colori ed emozioni. Adesso Marisa si è fatta - come è logico - più ponderata e saggia. E dunque non forza più la sua ugola da usignolo a ricercare gli "effetti speciali" atti a "épater le bourgeois", esattamente come faceva Mina con "Brava brava". Al contrario, va a ispezionare la profondità e l'intensità di ogni singola nota e di ogni spicciola parola, in un lavoro di introspezione che lascia veramente sbalorditi. Mirabilmente aiutata, in questo, da quel fantastico "esploratore dei suoni" che è Arto Lindsay, co-produttore insieme a Marisa, e dai suoi meravigliosi compagni d'avventura: che rispondono ai nomi - tanto per citare solo i più altisonanti - di Carlinhos Brown e Jaques Morelembaum, Marc Ribot e Joey Baron. Marisa Monte ha pubblicato nel maggio di quest'anno due nuovi dischi per Emi: "Infinito Particular", una raccolta di tredici brani lenti e leggeri a cui hanno collaborato anche gli altri due Tribalistas Arnaldo Antunes e Carlinhos Brown, e "Universo Au Meu Redor", quindici canzoni intrise di atmosfere samba. In questo attesissimo concerto milanese, Marisa Monte ci farà ascoltare proprio queste nuove canzoni con una formazione particolarissima che affianca a chitarre, tastiere, basso e percussioni, strumenti usualmente utilizzati in formazioni di musica classica come violino, violoncello, fagotto e tromba.