Musica

Ivano Fossati a Medimex: 'Innovazione è raccontare l'attualità del nostro Paese'

Ivano Fossati a Medimex: 'Innovazione è raccontare l'attualità del nostro Paese'

Ospite del Medimex di Bari, Ivano Fossati è un fiume in piena e, dal palco del Salone della Musica, lancia un messaggio ai giovani: “Fate esattamente quello che avete in mente di fare. Cercate sempre di capire cosa volete rappresentare. Non c’è niente che paghi più dell’andare controcorrente”. Il cantautore si rivolge ai ragazzi, che lui considera gli unici ad avere “una visione attuale e moderna” della realtà. “I giovani devono soltanto essere aiutati – aggiunge l’artista - Bisogna supportare ciò che i ragazzi vogliono fare. Loro hanno una visione che noi più anziani non abbiamo”. Conversando con il noto giornalista Gino Castaldo, Fossati parla di musica, della sua lunga e fortunata carriera, di rimpianti (non essere riuscito a collaborare con Gaber e Mina), ma anche di futuro e di innovazione, parola chiave del Medimex e dei nostri tempi. “La vera innovazione? Non è solo tecnologia, ma anche avere il coraggio di raccontare l’attualità del nostro Paese e del mondo. Osservare, studiare, essere sempre curiosi, per descrivere, con forza e lucidità, ciò che siamo e ciò che ci circonda”. E poi la musica: “Purtroppo, quando accendo la radio, sento canzoni vuote, testi che parlano di sciocchezze. Eppure oggi non siamo fuori dalla storia e di cose da raccontare ce ne sono tante. Cantare cose vuote non consente di costruire una carriera, non porta da nessuna parte. Esserci tanto per esserci non paga. Per stare sul palco trenta o quaranta anni, deve esserci una ragione”.

Ivano Fossati, che di recente ha annunciato l’addio definitivo ai concerti per dedicarsi completamente all’attività che ama di più, ovvero la scrittura (di brani ma anche di romanzi), ricorda gli anni Settanta, l’inizio di un viaggio di passione tra le sette note: “Inizialmente volevo fare solo il musicista. Poi ho capito che la canzone può raccontare storie ed emozioni come il giornalismo e la letteratura. Pensavo di non essere in grado di costruire un buon testo. Oscar Prudente, che considero il mio maestro, mi ha tirato fuori di casa quando pensavo di non essere capace a scrivere. Insieme abbiamo proposto canzoni ad artisti e nessuno le voleva. Poi le cose sono cambiate”.

A influenzare e formare il giovane Ivano, già alla fine degli anni Sessanta, sono state le lunghe giornate trascorse a studiare la musica di noti musicisti, in particolare jazzisti, e di band che all’epoca hanno saputo realmente innovare attraverso le loro opere, come i Jethro Tull: “Abbiamo avuto artisti che si sono inseriti e impegnati con naturalezza e leggerezza, hanno sperimentato, fatto innovazione. Nei loro pezzi ci sono passaggi anche difficilmente comprensibili e dolorosi, ma hanno venduto dischi a tonnellate e fatto innamorare la gente”.

Facendo riferimento allo slogan del Medimex, “La Musica è Lavoro”, Fossati riflette sul momento storico in cui viviamo e su come sia cambiato il mondo della musica. “Gli spazi si possono inventare. E l’elemento rischio è fondamentale nel lavoro artistico. Ci sta anche sbagliare. Prima di credere di poter comunicare c’è molto da studiare e da imparare. La rete ci ha tolto gran parte dell’industria discografica, già in declino da tempo. Il web ha dato il colpo di grazia alla musica. Ora cerchiamo di capire come muoverci. Vedo i giovani musicisti disorientati. Si illudono che una goccia inserita nella rete sia un punto di arrivo. Vediamo come vanno i prossimi due o tre anni. Forse siamo alla fine del momento di confusione”.

E sulla scelta di non fare più tournèe, Ivano ci rassicura così: “Se fai una scelta di vita, sofferta ma importante, devi stare bene altrimenti è una catastrofe. Devi essere realmente convinto. E poi il mestiere che amo di più è' scrivere per i colleghi piuttosto che fare concerti nei teatri. Sono sincero con me stesso”. Infine, dal palco del Medimex lancia una richiesta, sempre rivolgendosi ai più giovani: “Vedo molti aspiranti artisti che non sanno cosa dire. Qualche eccezione esiste, ad esempio Caparezza, che racconta cose profonde in modo divertente. Al cinema, alla musica, alla letteratura, chiedo di essere affascinato, di farmi innamorare e divertire. Perché non è finita la canzone, sono finite le nostre idee".