- CHI E' ARISA?
Arisa è una ragazza istintiva, e per questa istintività a volte sbaglia ma da anche grandi prove d'amore. E' sincera, come il titolo del brano che porterà a Sanremo. Così posso dare una breve descrizione di me. Ho 26 anni, mi rapporto con consapevolezza a questa esperienza. Anche se canto da quando avevo 4 anni, nel tempo ho maturato diverse esperienze parallele al canto. Per rimanere con i piedi per terra, per la musica bisogna morire un pò dentro perchè le delusioni che mortificano sono sempre in agguato.
- COME SEI ARRIVATA A SANREMO?
Sanremo è arrivato in un momento in cui ne avrei fatto anche a meno. Vivo tutto con maturità, nel senso che sono in tensione emotiva ma non idealizzo il momento. A 16 anni, quando vinsi un concorso canoro, i miei genitori mi fecero un discorso serio: dovevo scegliere se proseguire la carriera o direzionarmi verso un altro lavoro più stabile. La mia famiglia non navigava nell'oro così decisi di ridimensionare i miei ideali. Ma la musica non l'ho mai abbandonata, ed è così che sono arrivata a Sanremolab, dove sono stata selezionata come personaggio e come canzone. Doppia soddisfazione perchè sono sempre stata etichettata come la "stranina", quella che si perde a fantasticare. Invece questo lato del mio carattere piace, perchè è parte di me, è naturale. Diciamo che considero questa cosa una sorta di riscatto.
- SINCERITA' E' IL PEZZO CHE PRESENTERAI A SANREMO..
Si, "Sincerità" scritto da Giuseppe Anastasi. E' il mio manifesto, sono sincera, anche per pigrizia! Do valore alle parole che dico, nella vita e soprattutto nei miei rapporti interpersonali. Nel testo viene trattato il rapporto per eccellenza: la storia d'amore. Inizialmente in ogni storia c'è molta difficoltà, perchè non ci si conosce, c'è mancanza di dialogo. Nel tempo le tensioni si allentano, inizia a crearsi l'alchimia..questa evoluzione si esprime in una frase nella mia canzone "adesso è tutto così semplice/per te che ora sei il mio complice". Lo trovo decisamente un bel testo, sempre attuale.
- QUALE E' SECONDO TE IL RUOLO DEL FESTIVAL E CHE SIGNIFICATO HA PER TE?
E' un evento mediatico che consacra la musica italiana, credo negli ultimi anni un pò sottovalutato. Forse ci sono stati degli sbagli di fondo, inizialmente è nato come un varietà e con il tempo ha perso molto della sua funzione. Credo che Bonolis abbia fatto in maniera completa ciò che precedentemente era stato solo tentato. Se si pensa ad esempio alla presenza degli Afterhours e Iva Zanicchi nello stesso contesto! Ecco questo divario è un modo per rendere il Festival il più eterogeneo e popolare possibile, per raggiungere tutti i tipi di gusti e di utenza.
Per quello che mi riguarda Sanremo è una grande soddisfazione, già essere selezionata per me è stata una vittoria. E' una ventata di positività, che mi fa ironizzare sui miei limiti ed allo stesso tempo mi stimola a credere nelle mie potenzialità.
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