Stasera a Milano a le Scimmie (via Sforza, 49), ore 22.30, ecco in scena MELVIN TAYLOR, uno dei nuovi bluesman più interessanti al mondo. Grande chitarrista dal talento particolarissimo, il suo stile ricorda bene alcune sonorità di Jimi Hendrix, mentre il suo vero ispiratore è più un Muddy Waters, con richiami di B.B. King e Albert King. La sua tecnica è unica e, polo opposto di “Slowhand” Eric Clapton, il suo soprannome è “The Fastest Man on Guitar”. Voce calda e catalizzante, dalle sfumature pastose, ammalia senza pietà i suoi fans.
Nato nel Mississipi 47 anni fa, è però cresciuto a Chicago (quale posto migliore per il blues urbano? Nessuno). Introdotto alla musica dallo zio, Floyd Vaughn, inizia presto a suonare la chitarra e già a dodici anni suona con musicisti trentenni. Autodidatta su ogni lato tecnico dello strumento anche grazie al perenne e infinito ascolto dei suoi miti (vedi sopra), Melvin ha fatto parte della band The Transistors fino ai primi anni ’80. Poi si aggrega alla The Legendary Blues Band per un anno, diventando popolarissimo e molto richiesto da altre bands. Dopo un ritorno-cameo con The Transistors, Melvin ha fondato il suo gruppo, chiamato The Slack Band.
Insieme a Felton Crews (ex bassista di Miles Davies) e con Kenneth Coleman alla batteria, Melvin Taylor ci proporrà il suo sound creativo e ammaliante, con pezzi tratti da Blues on the Run (1982), Plays the Blues for You (1984), Dirty Pool (1997) e Rendesvous with the Blues (2002)
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