Musica

Napoli celebra Jommelli con un convegno e un concerto

Napoli celebra Jommelli con un convegno e un concerto

Proseguono gli appuntamenti del festival napoletano di musica antica Soave sia il vento, che nel primo weekend di dicembre ha celebrato il terzo centenario della nascita di Niccolò Jommelli (1714-1774). La figura dell’insigne artista settecentesco è stata rievocata per mezzo di due iniziative complementari: da una parte, il convegno scientifico “Le stagioni di Jommelli”, coordinato da Paologiovanni Maione e Francesco Cotticelli, nel quale musicologi italiani e stranieri si sono dati appuntamento presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena, sede della Fondazione Pietà de’ Turchini, per fare il punto della situazione sugli studi dedicati al musicista; dall’altra, un bel concerto intitolato “Jommelli e i suoi maestri”, che è stato proposto venerdì 5 nel Teatro Cimarosa di Aversa, città natale del compositore, e il giorno successivo nel Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli.

La performance musicale ha accostato brani vocali e strumentali di Jommelli e di autori che ebbero un peso notevole nella sua formazione giovanile, quali Leonardo Leo (1694-1744) e Nicola Fago (1677-1745). Ad animare l’esecuzione sono stati due giovani soprani, la cosentina Francesca Aspromonte e la bolognese Sonia Tedla Chebreab, e tre membri dell’ensemble Dolce & Tempesta, il direttore Stefano Demicheli al cembalo, Marco Testori al violoncello e Giovanni Bellini al liuto. Come solista, Demicheli ha eseguito con brillantezza tre toccate di Leo e una di Fago, nonché una festosa sonata a quattro mani di Jommelli, nella quale è stato affiancato da Testori, capace di passare con disinvoltura dall’arco alla tastiera.

Il concerto ha offerto inoltre la possibilità di apprezzare le due cantanti sia singolarmente che appaiate. Sonia Tedla Chebreab, segnalatasi al Concorso internazionale di canto barocco “Francesco Provenzale”, ha interpretato con eleganza e appropriatezza stilistica la cantata “Rendimi, o bella Irene” di Leo (attribuita in alcune fonti a Nicola Antonio Porpora), rivelando facile agilità, controllo dell’emissione e sensibilità espressiva. Protagonista della cantata “Questo povero cor” di Fago, con le sue arie di foggia originale e bizzarra, è stata invece Francesca Aspromonte, dotata di volume cospicuo, bel timbro e spiccata capacità comunicativa. I soprani hanno intrecciato le voci all’inizio e alla fine del concerto, rispettivamente in una serie di dieci brevi duettini e nel grande duetto “Sonno amico, dolce calma” di Jommelli. L’intesa perfetta di tutti gli interpreti ha valorizzato la grazia e l’eufonia di queste pagine rare e raffinate. Nei duettini, in particolare, De Micheli, attraverso un sapiente dosaggio di timbri e spessori sonori, ha saputo conferire a ciascun numero un colore specifico e una peculiare atmosfera. Il rincorrersi e il sovrapporsi delle linee melodiche nell’ampio brano conclusivo, restituiti con precisione e sicurezza, hanno generato un incanto magnetico e hanno stregato gli ascoltatori grazie al fascino della voce porta in purezza. Grande, e meritatissimo, il successo riscosso dall’esecuzione sia ad Aversa che a Napoli.