Dall'inferno al Texas tra le strade sterrate dell'hard rock fino ad arrivare alle contaminazioni southern e metal. Questo è il nuovo lavoro dei Nashville capitanati da Blaine Cartwright e dalla sua splendida moglie Ruyter Suys alla chitarra solista.
E' il quinto album per il gruppo che torna più prorompente che mai dopo aver lavorato lontano dai riflettori per ben tre anni.
Il rock puro rimane immacolato nelle note dei Nashville, ed anche se sporadiche sfumature metal e southern si affacciano di tanto in tanto, lo stile di questo gruppo è inconfondibile. Sicuramente è da annoverare tra i gruppi rock più in del momento, perchè si esplorano tutti i sentieri degli inferi del genere.
Dodici tracce tutte da gustare, energia pura, adrenalina ed una buona dose di ironia, fanno di questo album la chicca per gli intenditori. Il blues ironico di "Lazy Jesus" è strepitoso, mentre il passaggio armonico in "Pray for the devil" da rock puro a ballad lascia quel retrogusto di AC/DC piacevole all'inverosimile. "Speed machine” e “Dead men can’t get drunk”, sono sostanzialmente crude e massicce, così come ci si aspetta da un gruppo come loro.
L'album è vivace, puro e fa marciare in ordine accompagnati dalla batteria ne "Dead men can't get drunk"!
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