Per Natale sotto l'albero gli utenti americani di Internet troveranno anche il primo negozio di musica digitale con brani completamente gratuiti. A lanciare il servizio sarà una startup, denominata Spiralfrog che prevede di pagare i costi della musica mediante iniziative di marketing e la pubblicità a target.
Il negozio, si apprende in un comunicato, non punterà tanto a strappare clienti ad iniziative commerciali come iTunes o quelli basati su tecnologia Microsoft, quando a ridurre l'incidenza della pirateria. Nel mirino ci sono specialmente gli utenti più giovani, quelli che anche per mancanza di disponibilità economica più di altri tendono a cedere al "fascino" dei siti con musica illegale. A questa fascia di pubblico Spiralfrog promette di offrire "una esperienza d'uso migliore rispetto a quello che possono ottenere da un qualunque sito pirata. File digitali senza virus in un'architettura client-server, download veloce e musica e video di qualità di artisti di primaria rilevanza".
Tra i partner che sembrano avere accettato la sfida c'è Universal Music che offrirà tutto il suo catalogo di classsici e la musica da catalogo di alcuni grandi come U2, Gwen Stefani and The Roots. Accanto ad Universal ci saranno anche alcune etichette indipendenti. Warner Music ha confermato di essere in contatto con Spiralfrog ma non ha fornito altre informazioni in merito. Anche Emi sta discutendo con la startup: "l'approccio alla cessione di musica in cambio di pubblicità ha detto un portavoce della casa discografica è certamente uno dei modelli che stiamo esplorando"
Le canzoni saranno protette da un sistema di DRM, quale sia non viene spiegato esplicitamente, ma la presenza di Vesa Suomalainen, responsabile dello sviluppo del Microsoft Host Integration Server, fornisce qualche indizio. La società è invece guidata da Robin Kent, un ex manager dell'agenzia di pubblicità Saatchi&Saatchi; la strategia è affidata a Robert Goodale, ex Ceo di Ultrastar, una società che si è occupata di tecnologie di community a margine dell'attività di David Bowie.
In attesa di capire se la pubblicità sarà sufficiente a coprire i costi della musica che Spiralfrog acquisterà, l'iniziativa, nonostante le dichiarazioni di facciata da parte dei fondatori, dovrà sicuramente essere tenuta d'occhio da part delle realtà come iTunes in vista dell'evoluzione delle strategie e del mercato. Non c'è dubbio che se dovesse funzionare inevitabilmente incrocerà le armi con il negozio di Apple.
Il negozio, si apprende in un comunicato, non punterà tanto a strappare clienti ad iniziative commerciali come iTunes o quelli basati su tecnologia Microsoft, quando a ridurre l'incidenza della pirateria. Nel mirino ci sono specialmente gli utenti più giovani, quelli che anche per mancanza di disponibilità economica più di altri tendono a cedere al "fascino" dei siti con musica illegale. A questa fascia di pubblico Spiralfrog promette di offrire "una esperienza d'uso migliore rispetto a quello che possono ottenere da un qualunque sito pirata. File digitali senza virus in un'architettura client-server, download veloce e musica e video di qualità di artisti di primaria rilevanza".
Tra i partner che sembrano avere accettato la sfida c'è Universal Music che offrirà tutto il suo catalogo di classsici e la musica da catalogo di alcuni grandi come U2, Gwen Stefani and The Roots. Accanto ad Universal ci saranno anche alcune etichette indipendenti. Warner Music ha confermato di essere in contatto con Spiralfrog ma non ha fornito altre informazioni in merito. Anche Emi sta discutendo con la startup: "l'approccio alla cessione di musica in cambio di pubblicità ha detto un portavoce della casa discografica è certamente uno dei modelli che stiamo esplorando"
Le canzoni saranno protette da un sistema di DRM, quale sia non viene spiegato esplicitamente, ma la presenza di Vesa Suomalainen, responsabile dello sviluppo del Microsoft Host Integration Server, fornisce qualche indizio. La società è invece guidata da Robin Kent, un ex manager dell'agenzia di pubblicità Saatchi&Saatchi; la strategia è affidata a Robert Goodale, ex Ceo di Ultrastar, una società che si è occupata di tecnologie di community a margine dell'attività di David Bowie.
In attesa di capire se la pubblicità sarà sufficiente a coprire i costi della musica che Spiralfrog acquisterà, l'iniziativa, nonostante le dichiarazioni di facciata da parte dei fondatori, dovrà sicuramente essere tenuta d'occhio da part delle realtà come iTunes in vista dell'evoluzione delle strategie e del mercato. Non c'è dubbio che se dovesse funzionare inevitabilmente incrocerà le armi con il negozio di Apple.