Travolgente, graffiante, appassionante. Sarah Jane Morris è una continua sorpresa, anche per noi italiani abituati a vederla spesso (e per fortuna!) in concerto nel nostro Paese. Ieri sera il Blue Note di Milano ha ospitato nuovamente la cantante inglese, la quale si è resa protagonista di una serata speciale, in cui ritmi e sonorità soul, jazz, blues e rock si sono magicamente fusi con la sua incredibile ed inconfondibile voce. La Morris è irresistibile: canzone dopo canzone, con la consueta estensione di quattro ottave che però non le toglie sensualità e raffinatezza, l’artista dai capelli rossi e dallo sguardo fiero e deciso, ha interpretato brani del suo repertorio ricco di successi ma anche inediti e cover di artisti del calibro di Bob Dylan e Tracy Chapman.
Accompagnata da una band di quattro elementi (Tony Remy e Tim Cansfield alle chitarre, Henry Thomas al basso e Martyn Barker alla batteria), la voce graffiante di Southampton ha toccato temi delicati e ha parlato di amore e di ossessioni, di malinconia e di dolore, ma anche di ricordi legati all’infanzia. Commuove quando racconta della madre scomparsa dopo una lunga malattia; colpisce quando grida tutta la sua rabbia nei confronti delle guerre e delle ingiustizie, dell’omofobia e della corruzione. Sarah si è scatenata sul palco milanese ed è riuscita a coinvolgere pienamente il pubblico: il Blue Note ha partecipato all’esplosione di emozioni e di note, ballando e cantando insieme alla star britannica. “Fast car” è il pezzo che ha raccolto gli applausi più calorosi: la voce intima e particolarmente intensa della Morris in armonia con le note della chitarra classica di Remy, ha regalato un finale sfumato da brividi.
Guest star della serata, Joyce Yuille, raffinata artista newyorkese, che ha duettato, a sorpresa, con la Morris, rivisitando la splendida “I shall be released” di Bob Dylan. Lunghi applausi anche per la cover di “Piece of my heart” dell’immensa Janis Joplin.