Tutto sulle esibizioni dei 15 Campioni in gara al festival della canzone italiana.
Francesca Michielin: Nessun grado di separazione. Voto 8,5. Fresca, giovane, stilosa e, come sempre, intonatissima. Performance emozionante e convincente. E' l'artista più internazionale del festival. Determinata.
Alessio Bernabei: Noi siamo infinito. Voto 5,5. Di rosso vestito, si scatena sul palco dell’Ariston senza risparmiarsi un solo secondo. Un’esibizione senza grosse sbavature (forse caricato anche dall’eliminazione degli ex compagni Dear Jack). La canzone però resta troppo debole. Noioso.
Clementino: Quando sono lontano. Voto 6,5. Testo profondo, ritmo piacevole che ti costringe a canticchiare, tra nostalgia e profumo di casa. Tuttavia ci spettavamo qualcosina in più. Malinconico.
Patty Pravo: Cieli immensi. Voto 8. Incanta con la consueta eleganza sulle note di un brano difficile ma al contempo magico. Eterea.
Lorenzo Fragola: Infinite volte. Voto: 8. Il giovane siciliano migliora la sua performance e per la finalissima sfoggia una padronanza vocale mai vista. La canzone è incantevole e resta in testa. Romantico.
Noemi: La borsa di una donna. Voto: 9. Grinta e femminilità sulle splendide parole di Marco Masini. La rossa 34enne convince fin dalle prime note. Matura.
Elio e le storie tese: Vincere l’odio. Voto 8. Gli Eelst escono in versione Kiss, con tanto di linguaccia al pubblico. Rovesciano il palco e fanno divertire la platea che fino a quel momento si era appisolata. Alternativi.
Arisa: Guardando il cielo. Voto 7. Intonazione perfetta, come sempre. Mai una sbavatura. A volte non sembra umana. Ma la canzone non acchiappa come altri brani presenti in gara quest’anno. Perfezionista.
Stadio: Un giorno mi dirai. Voto: 7,5. Un crescendo di tensione emotiva. Curreri fa la differenza. Firma e canta una canzone maestosa che grida passione. Coriacei.
Annalisa: Il Diluvio universale. Voto: 8. Bella e brava. Brava e bella. Grintosa, sensuale, potente. A Nali non manca proprio nulla. E il pezzo è un’esplosione di sentimento e poesia. Delicata.
Rocco Hunt: Wake Up. Voto 8,5. Una botta di vita all’Ariston. E meno male! L’energia di Rocco è contagiosa. Allegria, ritmo, adrenalina per lanciare un messaggio profondo e importante. Svegliatevi ragazzi! Talentuoso.
Dolcenera: Ora o mai più. Voto: 8. Classe da vendere, leggera e luminosa, danza sulle note di un piano e ci delizia con la sua voce meravigliosa. Stupenda.
Enrico Ruggeri: Il primo amore non si scorda mai. Voto: 9. Rock anni 80 e un ritornello che ti entra in testa e non se ne va più. Gigante.
Caccamo-Iurato: Via da qui. Voto: 7. Performance davvero incantevole e pezzo molto festivaliero, forse troppo. Il feeling tra i due siciliani è un crescendo di dolcezza. Le parole di Sangiorgi sono una garanzia, la ciliegina sulla torta. Magnetici.
Valerio Scanu. Finalmente piove. Voto: 7 Meno robotico del solito, non si limita a svolgere il compitino ma, almeno per la finalissima, si sforza e scava a fondo nel testo di Fabrizio Moro. Sincero.