Campioni e canzoni in gara al Festival di Sanremo 2014: ecco le pagelle di allaRadio.org.
Antonella Ruggiero “Da lontano”: 6 un brano cucito addosso all’ex Matia Bazar per mettere in risalto le sue straordinarie doti vocali. Canzone troppo sofisticata per il pubblico sanremese, incapace di arrivare davvero alla pancia della gente.
Arisa “Controvento”: 8,5 Non buona la prima. Il debutto non è stato dei migliori, ma dopo il secondo ascolto, Arisa è tornata se stessa, sicura, emozionante, con un brano che merita il podio.
Cristiano De André “Il cielo è vuoto”: 9 Il vincitore di Sanremo, a prescindere. Un pezzo che arriva come un pugno allo stomaco, capace di commuovere per l’intensità del testo e l’interpretazione regalata da Cristiano.
Francesco Renga “Vivendo adesso”: 7,5 Il vincitore di Sanremo, quello reale. Il favorito secondo i bookmaker e la classifica provvisoria. Grintoso e coinvolgente, ma un filo sottotono rispetto ad altri artisti in gara. Il testo di Elisa gli fa guadagnare punti. Carismatico.
Francesco Sarcina “Nel tuo sorriso”: 8 nel suo debutto sanremese come solista, l’ex Vibrazioni stupisce tutti per simpatia e sicurezza. Una ballad rock che avrà successo in radio. Efficace.
Frankie Hi Nrg Mc “Pedala”: 7 Reggae, dub, frequenze basse potenti e fiati mariachi style. Un pezzo che è già un successo e che ti trovi a canticchiare in auto come sotto la doccia. Furbo.
Giuliano Palma “Così lontano”: 6 Un po’ troppo Palma style. Giuliano è un grande artista ma con questa canzone propone “una minestra riscaldata”. Persa l’occasione di mostrare anche altro a livello musicale. Ripetitivo.
Giusy Ferreri “Ti porto via con me”: 8 Testo di Casalino che regala un’altra poesia al festival. Giusy è tornata più potente, bella e serena. E mentre canta, emerge tutto il suo talento. Rinata.
Noemi “Bagnati dal sole”: 7,5 Colorata, ironica, una boccata d’ossigeno. Un brano che non ti prende subito al primo ascolto ma che, più la senti e più ti piace e ti convince. Solare.
Perturbazione “L’unica”: 7,5 La sorpresa, anche se vera sorpresa non è, di questo festival. Dopo sei tentativi, la band piemontese è riuscita ad entrare in gara per portare energia e allegria con un pizzico di originalità che non guasta mai. Tenaci.
Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots “Liberi o no”: 8,5 Non c’è niente da fare. Esperimento riuscito. Con questo brano, Gualazzi si conferma il più internazionale di questo festival e meriterebbe il podio per talento, coraggio e creatività. Elettrizzante.
Renzo Rubino “Ora”: 8,5 Ci aveva stupiti lo scorso anno nelle Nuove Proposte. Continua a sorprendere grazie ad una performance che spazia dal teatro alla musica, proponendo qualcosa in più rispetto ai colleghi. Completo.
Riccardo Sinigallia “Prima di andare via” 7,5 Very Tiromancino style! E ci piace. Alcuni potrebbero trovarla un po’ noiosa, una camomilla, ma la canzone è delicata e accarezza l’anima grazie al mix di voce e chitarre acustiche. Gustosa.
Ron “Sing in the rain”: 6,5 Folk country e leggerezza. Un Ron che non ti aspetti. Bravo a proporre un pezzo alternativo, decisamente lontano dai brani del suo repertorio. Moderno.