Musica

Stefano Bollani, il nuovo album celebra Jesus Christ Superstar 

Stefano Bollani
Stefano Bollani © Valentina Cenni

Stefano Bollani firma una versione inedita del capolavoro di Andrew Lloyd Webber & Tim Rice, a 50 anni dall’uscita dell’album originale, “Jesus Christ Superstar”.

Il 3 aprile esce contemporaneamente in tutto il mondo (su CD, doppio vinile e in formato digitale) il nuovo album di Stefano Bollani, Piano Variations on Jesus Christ Superstar, prodotto da Alobar, l’etichetta indipendente dello stesso pianista. Un progetto inedito, per piano solo, nel quale le musiche cult della celebre opera rock, tornano a essere un inno alla vita.

Una storia d’amore tra rock e pianoforte

Stefano Bollani  vede per la prima volta il film Jesus Christ Superstar all’età di 14 anni ed è per lui un’esperienza travolgente: si innamora della musica, della storia, delle scene e impara presto tutte le parole dei testi: “Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me” – spiega Bollani – “E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”.

Andrew Lloyd Webber & Time Rice


Il progetto ha ricevuto, in via del tutto eccezionale, l’approvazione di Andrew Lloyd Webber.

“Abbiamo chiesto l'autorizzazione e ci è stata concessa, nonostante l’autore non ami che le sue musiche vengano eseguite diversamente da come lui le ha pensate. Ci siamo parlati solo per canali ufficiali – racconta Bollani – ma gli ho mandato il disco, ora sono in attesa di un suo parere”.

Toni caldi e profondi, rispettando l’originale

Bollani ha rispettosamente improvvisato sui motivi originali e sulle canzoni dell’opera-rock più conosciuta al mondo, seguendo il suo guizzo giocoso, derivante dalle tante tradizioni e generi musicali che hanno influenzato e consolidato il suo peculiare linguaggio.
Nel suo disco, Stefano Bollani ha deciso di intonare il pianoforte a 432 Hz: una scelta inusuale che permette di restituire un suono caldo, profondo e, al tempo stesso, limpido.

A differenza di quanto accade solitamente durante i suoi concerti (nei quali l’artista non utilizza mai una scaletta prestabilita), questa volta Bollani ha scelto di seguire la struttura narrativa dell’opera originale, mantenendola come riferimento dal quale partire  per improvvisare e rielaborare i singoli brani.