Musica

STEVE WYNN @ TEATRO DAL VERME - MILANO 21/10/2010

STEVE WYNN @ TEATRO DAL VERME - MILANO 21/10/2010

Nuovo appuntamento ed ennesimo grande live set per la rassegna “Music Club  #3”, di scena giovedi 21/10 è stato Steve Wynn.
Parlare di Wynn vuol dire affrontare, oltre ad una discografia quasi sterminata, una parte importantissima e per nulla secondaria della storia del songwriting moderno. Leader del gruppo – culto Dream Syndicate, poi solista ed ora con i Miracle 3, Wynn continua ad essere uno degli artisti più lucidi e caustici della scena USA degli ultimi trent' anni ed è quindi stata cosa buona e giusta che ad attenderlo nella sala piccola del teatro Dal Verme ci fosse un pubblico da “tutto esaurito”.
Accolto fin da subito con grande calore dagli oltre duecento presenti, Wynn ha incantato con una setlist da far tremare i polsi, partendo in solitaria e conquistandoci subito con Medicine Show, dal primo album dei Dream Syndicate, subito seguita da Anthem, per poi saltare al periodo Miracle 3 con Strange New World. Pur mancando del supporto della band “ elettrica”, la grinta con la quale Wynn affronta i suoi pezzi non fa che accentuare la potenza dei testi oltre alla sua abilità chitarristica. Il pubblico è scaldato a dovere quando, alla fine di The Side I'll Never Know, Steve viene raggiunto da Rodrigo D’ Erasmo, violinista membro degli Afterhours nonchè già compagno di tour di Steve. La serata ingrana la quarta con il capolavoro Tears Won't Help seguita dalla grintosa Bring The Magic e da Punching Hole In The Sky. Il tempo di un aneddoto per riprendere fiato e sul palco si aggiunge il bassista (qui in versione contrabbassista) dei Miracle 3, Erik Van Loon;  se con l'entrata di D’Erasmo la serata ha spiccato il volo, da questo momento in poi ogni pezzo toglie il fiato. Dopo una ringhiante ed energica Love Me Anyway, grandi applausi raccolgono Boston, ancora dal periodo Dream Syndicate, Carolyn e, a chiudere il set, l'elettrizzante Amphetamine.
Ovvio che non possa bastare, come potrebbe? Wynn è in formissima e i suoi “pards” entusiasmano davvero, soprattutto quando tingono alcune canzoni di sfumature western.
Steve Wynn rientra da solo, acustica al collo, ed inanella due gemme sempre del periodo Dream Syndicate, Days Of Wine And Roses e If My Life Was An Open Book, accolte da grandissima partecipazione e dal calore che si tributa ai classici . Per un attimo si teme sia davvero finita ma non è mai stato così bello essere smentiti: raggiunto nuovamente dai due compagni di tour, Wynn rilancia con una cover di John Cale, Fear Is A Man's Best Friend. Poi a sorpresa, staccati gli strumenti dai cavi e dagli amplificatori, Wynn e soci scendono dal palco e, raggiunti tra gli altri al centro della sala da Manuel Agnelli degli Afterhours, Cesare Basile e Hugo Race ( che sarà in scena sempre al Dal Verme giovedi 28 con il suo gruppo The Fatalists), in mezzo al pubblico chiudono la serata con una versione autenticamente unplugged di Manhattan Fault Line. L'atmosfera informale e festosa ha entusiasmato tutti ed è un piacere, a fine show, poter “assediare” Wynn e soci che, disponibilissimi e gentili, raccolgono ancora più da vicino i frutti di una serata che hanno reso memorabile.

Setlist

MEDICINE SHOW
ANTHEM
STRANGE NEW WORLD
THE SIDE I'LL NEVER KNOW
TEARS WON'T HELP
BRING THE MAGIC
PUNCHING HOLE IN THE SKY
LOVE ME ANYWAY
BOSTON
WAIT UNTIL YOU GET KNOW ME
I DON'T DESERVE THIS
CAROLYN
AMPHETAMINE

 

Encore:

DAYS OF WINE AND ROSES
IF MY LIFE WAS AN OPEN BOOK
FEAR IS A MAN'S BEST FRIEND
MANHATTAN FAULT LINE