Musica

Subsonica - Fillmore Club (Pc)

Subsonica - Fillmore Club (Pc)

E’ un Fillmore gremito di gente quello che aspetta i Subsonica, infatti l’atmosfera che si respira nel locale è quella delle grandi occasioni. La tourne che li vede impegnati e’ arrivata a toccare le città’ di Londra, Bruxelles e questa sera faranno tappa nel club di Cortemaggiore. E’ tutto pronto ma Samuel e compagnia si faranno aspettare per quasi un ora (unica nota dolente della serata), ma nonostante il ritardo quando la band torinese fa il suo ingresso sul palco, si capisce che non deluderà le aspettative. Il concerto è aperto sulle note di “Veleno” e il Fillmore si scatena con la cassa in quattro quarti del Ninja, la voce strepitosa di Samuel nelle casse. I suoni della band sono ben amalgamati e non poteva essere altrimenti dato che sono una delle realtà italiane più adatte alle location dei club. La scaletta della serata e’ divisa in due parti, la prima va a pescare vecchi e nuovi successi più’ rock (anche se parlare di rock è un pò eccessivo), dei 12 anni di attività della band, passando da “Liberi Tutti” e “Colpo di pistola” (un pezzo di grande impatto) a “Veleno” ed “Il vento”. Nella seconda parte il Fillmore si trasforma in una “Discolabirinto” e vede il gruppo torinese inanellare pezzi come “Nuvole rapide”, “Il mio dj”, ”Nuova ossessione” e “Ultima risposta” che segna il finto congedo della band; infatti dopo pochi istanti tornano sul palco e chiudono lo show con “Preso blu”. Lo spettacolo di questi ragazzi è letteralmente perfetto unico neo la scelta di usare solamente luci bianche, che rendono la scena forse troppa vuota. Per il resto Samuel e compagnia hanno veramente “spaccato”… Grandi ragazzi! Un grazie di cuore a Greta Frassi per le foto… thanks girl !!! SUBSONICA Fillmore club – Cortemaggiore (Pc) SET LIST: 1 VELENO 2 AURORA SOGNA 3 COLPO DI PISTOLA 3 LIBERI TUTTI 4 IL VENTO 5 SOLE SILENZIOSO 6 STRADE 7 DISCOLABIRINTO 8 NUVOLE RAPIDE 9 ALI SCURE 10 ECLISSI 11 IL MIO DJ 12 NUOVA OSSESSIONE 13 ULTIMA RISPOSTA Bis 14 PRESO BLU Recensione a cura di Omar Conti Foto di Greta Frassi