Bambini con genitori, ragazze scatenate, signori in giacca e cravatta appena usciti dall'ufficio...tutto questo a testimoniare che il “Metal” non ha barriere e soprattutto non ha eta'!
I Primal Fear stasera sono in serata di grazia e dalle prime note di “Sign Of Fear” (dal nuovo album “New
Religion”) e “Rollercoaster”, si capisce che i nostri fan sul serio; alla chitarra manca Stefan Leibing ma troviamo, con grande piacere, un altro ex Prinal Fear ovvero Alex Beydrot (Silent Force) che sfodera una prestazione impressionante.
Dal passato remoto arriva “Running In The Dust” e il bravo Ralph Schepers ci delizia con una prestazione disumana; nel corso degli anni Ralph, ha aumentato la sua estensione e raffinato la sua tecnica, sempre votata alle estensioni altissime ma tutt'oggi incorporata da tonalita' piu' basse e varie, come nella bellissima “Face The Emptiness”, sempre dal nuovo album, che regala un coro tra i piu' belli dei Primal Fear.
Matt Sinner sugli scudi su “Nuclear Fire,” mentre l'epica “Sevem Seals” fa cantare a squarciagola tutti i presenti; un drummer come Randy Black (ex Annihilator) non lo si vede tutti i giorni dal vivo e, per tecnica e personalita', potrebbe gareggiare al fianco di Mike Terrana o Mike Portnoy. “Angel In Black” e' una palestra spettacolare per Randy, che viaggia veloce come una scheggia impazzita; Ralph racconta che “Nuclear Fire” sembra essere un album che, troppo spesso, viene sottovalutato dal vivo e ci regala una versione incredibile di “Iron Fist In A Velvet Glove” (a mio parere) uno dei pezzi piu' belli e melodici che Matt e company, abbiano mai scritto; la tensione sembra non scemare neanche per un secondo e una tripletta come “New Religion”, “Battalions Of Hate” e “Demons e Angels” (devastante il drumming di Randy...) fanno scattare un bel “pogo” sotto il palco.
La monumentale “Fughting the Darlness” ci porta pian piano verso un finale tutto in salita, prima con la storica “Final Embeace” e poi con la celebrativa “Metal Is Forever”.
Una breve uscita di scena e i nostri tornano a salutarci con la recente “Blood On Your Hands” e con il congedo a nome “Chainbreaker”, che mette fine ad uno show tra i piu' coinvolgenti e perfetti che la band teutonica abbia mai fatto in suolo italico. Che forza ragazzi...
SET LIST
1 INTRO
2 SIGN OF FEAR
3 ROLLECOASTER
4 RUNNING IN THE DUST
5 NUCLEAR FIRE
6 FACE THE EMPTINESS
7 SEVEN SEALS
8 ANGEL IN BLACK
9 IRON FIST IN A VELVET GLOVE
10 NEW RELIGION
11 BATTALIONS OF HATE
12 DEMONS E ANGELS
13 FIGHTING THE DARKNESS
14 FINAL EMBRACE
15 METAL IS FOREVER
Bis
16 BLOOD ON YOUR HANDS
17 CHAINBREAKER
Il cambio palco dura una mezz'oretta, il tempo di cambiare drum set e le scenografie e in un baleno la mega scritta “Udo”, troneggia dietro la batteria ad incutere terrore; “Mastercutor” apre lo show del “nano metallico”, Udo Dirkschneider con una violenza e potenza senza paragoni, scuotendo le prime file alla grande, cosi' come la successiva e fantastica “24/7” (celebre singolo dal precedente lavoro “Mission N x”) che annovera un assolo di Igor Gianola, di gran spessore. Gli anni non sembrano passare per il grande piccolo uomo e la sua voce al vetriolo, e' sempre quella di vent'anni fa sgraziata e selvaggia, come dimostra la bellissima (e assente dagli show italiani da parecchio...) “They Want War” dallo storico “Animal House”, (primo album solista di Udo, all'indomani dello scioglimento degli Accept) un brano che fa tremare letteralmente l'audience milanese.
L'ultimo arrivato in casa Udo e' il giovane drummer Francesco Iovino, (gia' in forza con diverse bands
italiane...) una vera macchina da guerra, preciso e potente, come dimostra una versione allucinante di “The Bullet And The Bomb” seguita a ruota da “Heart Of Gold” (un piccolo gioiello...).
I nostri sparano una song via l'altra, senza lasciarci il tempo di respirare neanche un secondo e tra brani del recente “Mastercutor”, come “One Lone Voice” o la tellurica” We Do For You”, spiccano chicche del passato “Accept”, che mandano fuori di testa tutti i fans; a partire a “Princess Of The Dawn”, con quel suo coro semplice e che Udo fa cantare all'infinito al pubblico o ancora la marziale “Metal Heart”, eterno classico, che con quel suo fraseggio del “per Elisa” e' diventata un'icona nel metal mondiale; dal repertorio Udo arrivano in rapida successione “Animal House” e “Men And Machine”, che ci conducono pian piano verso la fine.
Il pubblico e' alle stelle e dopo una finta uscita l'accattivante “Holy”, ci riporta tutti con le braccia al cielo gridando “..You Know I'm Holy...”; Udo, stanco ma soddisfatto, si lancia in una versione del classico degli Accept “Balls To The Walls”, che scatena movimenti terremotanti sotto il palco ma niente in confronto alla pazzia che sovrasta tutto l'Alcatraz, con la conclusiva “Fast As A Shark”, la “Canzone” con la C maiuscola, che ogni fan degli Accept tiene nel proprio cuore da decenni; quegli assoli incrociati son perfetti oggi come vent'anni fa e, mai canzone, e' stata piu' adatta per chiudere in maniera trionfale, uno show heavy metal coi fiocchi.
SET LIST
1 MASTERCUTOR
2 24/7
3 THEY WANT WAR
4 THE BULLET AND THE BOMB
5 HEART OF GOLD
6 VENDETTA
7 IGOR Guitar Solo
8 PRINCESS OF THE DAWN
9 ONE LONE VOICE
10 THUNDERBALL
11 WE DO FOR YOU
12 FRANCESCO Drum Solo
13 MAN AND MACHINE
14 ANIMAL HOUSE
15 METAL HEART
Bis
16 HOLY
17 BALLS TO THE WALLS
18 FAST AS A SHARK
Una serata splendida, con due bands di gran valore che hanno regalato, a tutti i “metal kids” italiani, due show di gran classe e tanto divertimento; ce ne fossero di serate cosi'! Un ringraziamento particolare va a tutte queste persone...you know who you are...Braz, Pam, Thorsten, Frank..senza di voi, nulla sarebbe diventato realta'!
Thanks! METAL HEART!
UDO + PRIMAL FEAR
Alcatarz - Milano
15 Ottobre 2007
Galleria di foto di Tommaso Penna