Inaugurato il ricco cartellone di VivaVoce, festival vocale internazionale, giunto in questo scorcio di 2017 alla sua 13ma edizione. E proprio tredici sono guarda caso gli appuntamenti in programma, con gruppi italiani ed esteri.
”Il canto e la voce esplorata nell'infinita gamma delle sue potenzialità” sono - a detta di Andrea Trevisi, suo direttore artistico – l'oggetto ed il nodo centrale di VivaVoce, International A Cappella Festival: rassegna dedicata ai gruppi di canto “a cappella”, cioè senza supporto strumentale. Supporto che, casomai, viene affidato proprio ad una o più voci chiamate talvolta a realizzare un sostegno armonico/ritmico alle linee melodiche degli altri interpreti.
Tanti gruppi, tanti appuntamenti
Presente nel cartellone un folto novero di ensamble famosi e rappresentativi: dall'eccezionale sestetto svizzero A-Live che, con una sorta di pop-comedy, ha inaugurato la rassegna presentandosi ai primi di novembre con una sfilata di hits anni 50/70, al quintetto Vocaldente, gruppo tedesco pluripremiato che rinnega l'uso di dispositivi ed effetti tecnici, che si esibirà il 25 novembre; sino agli olandesi Voice Male che concluderanno il festival il 2 dicembre con uno dei loro concerti a tema, arricchito come al solito di proprie coreografie.IACS, una sigla per Italian A Cappella Summit
Ma punto centrale di VivaVoce 2017 sono state le due giornate – il 10 e 11 novembre – dell'Italian A Cappella Summit, il secondo evento del genere dopo quello organizzato a Bologna diversi anni fa, che ha previsto alcune master class curate da Ciro Caravano (leggi Neri per caso), Andrea Figallo e Andrea Trevisi, e la socializzazione di esperienze tra i dieci gruppi vocali italiani invitati ad animare due serate di musica, cinque per ognuna. Gruppi già ben noti e con un loro seguito di fans, come i milanesi Alti & Bassi, formatisi nel lontano 1994 e capaci di costruire, con i loro arrangiamenti di classici evergreen e con un fuoco di divertenti battute, intriganti sipari musicali. Oppure ai primi passi, come i giovanissimi ma già talentuosi membri del padovano Honolulu Quartet. In mezzo, spazio per tutti: dagli ensamble misti dei Blue Penguin, Vocal Cocktail, Venice Vocal Jam, Occhi chiusi in mare aperto,Vocalica, Sei Ottavi – capaci all'occorrenza di elaborare anche buone coreografie - a quelli rigorosamente maschili, come i nove componenti trentini dell'Alter Ego.La risposta del pubblico è stata – come nelle passate edizioni – sinora alquanto lusinghiera: ad ogni concerto, per dire, niente poltrone vuote.