Steve, il parrucchiere delle dive

Steve, il parrucchiere delle dive

Altra bella preda pescata oltreoceano. Il programma su cui ho zappato si intitola “Chirurgia Plastica – Prima e Dopo.” Stavolta si tratta di Steve, il parrucchiere delle dive. O per lo meno, così lo definiva la voce narrante della trasmissione. Il Re dei plasticati. Steve sembra il Ken della Barbie, tanto è gommoso. Purtroppo non sono riuscita a trovare una sua foto, in nessun modo. Ma invito chiunque a fornirla nel caso la trovasse! Comunque, dato che una delle peculiarità dello zapping è arrivare sul programma a gioco già iniziato, mi rendo conto con un certo disappunto che mi sono persa dei dati rilevanti. Che, a ogni modo, riesco a ricostruire durante i minuti successivi. L’età, per esempio, non è nota, ma dovrebbe aggirarsi sui 55. Questo lo deduco dalle continue dichiarazioni di “volersi mantenere giovane” e da alcuni dettagli fisici sfuggiti alla passata di nuovo data dalla chirurgia plastica. Steve asserisce, compiaciuto e orgoglioso, di essere arrivato a quota 30 interventi. Faccio un rapido calcolo, mentre lo osservo tipo scanner: lifting, naso, zigomi, denti, liposuzione, addominoplastica. Sono 6! Allora, come se mi leggesse nel pensiero, il coiffeur dei VIP mi viene in aiuto. Dice che s’è rifatto il mento, perché voleva una fossetta (che c’è, ma sembra più la Fossa delle Marianne); che s’è messo le protesi nei pettorali, per sembrare più muscoloso e che ha rifatto anche le orecchie. Ma siamo sempre a 9...e gli altri? Cerco di pensare ad altre cose operabili, ma ho esaurito i pezzi. Quindi va da se' che deve essersi ritoccato negli stessi punti. Ma Steve è un perfezionista e gli manca ancora una zona che io in effetti non avevo contato. L’ultimo giro di bisturi che ha in mente riguarda i glutei. Steve pensa che le chiappe siano un po’ flaccide rispetto al resto del corpo (e ha ragione) e che sarebbe cosa buona e giusta infilarci delle belle protesi al silicone. Detto fatto: Steve si reca, con telecamera alle calcagna, dal suo chirurgo di fiducia e gli espone il complesso del momento. Il dottore, che ogni volta che vede Steve muta le pupille in dollaroni, enfatizza i risultati dell’intervento e Steve, giulivo, entra in clinica. Per uscirne in modo esilarante, sdraiandosi a pancia in sotto sul sedile posteriore della macchina. In tutto questo, la voce narrante precisa che “Steve non potrà sedersi per una settimana”. Nel successivo fotogramma si rivede Steve qualche settimana dopo la culoplastica. Il nostro eroe prende il sole in piscina, in slippino anni ’70 con pacco in evidenza (plasticato anche quello? Saremmo a 10), occhiali scuri e cocktail rinfrescante, come ogni parrucchiere delle dive che si rispetti. Steve passeggia e mostra le chiappe finalmene sode, mentre nel frattempo si sovrappongono le immagini del “prima”, ossia all’epoca del flaccidume. Come se non bastasse, si mostra Steve al lavoro, mentre pettina le sue clienti. Le signore, anch'elle plasticose, si complimentano per la bellezza di Steve e una gli tocca pure la chiappa, mugolando “Oh! Fantastico!”. La trasmissione finisce di suo, con la promessa di Steve di non fermarsi qui. Mi ricorda un po’ i Duggar e mi rendo conto che questa è la vera società dell’eccesso e che la TV ne è, malauguratamente, portavoce. Prima di spegnere, penso a Steve nella tomba. Non un pensiero lugubre, ma pratico ed ecologico: ma se è tutto di plastica non è nemmeno biodegradabile!