Teatro

20 anni fa moriva Walter Chiari

20 anni fa moriva Walter Chiari

Chissà , magari qualcuno se ne è accorto!

Guardando distrattamente un video acceso ho notato martedì 20 dicembre  in prima serata sul canale LA7 delle immagini in bianco e nero. Addirittura  un film targato 1964 !  Però guardando bene  compare una vecchia e strabiliante figura del cinema italiano : Walter Chiari.  Un tuffo al cuore  per lo spettatore meno giovane che ha ritrovato un vecchio amico ormai  immeritatamente dimenticato . Il film “Il giovedì “ di Dino Risi con Walter Chiari e Michèle Mercier è tutto ciò che i palinsesti televisivi italiani avevano rispolverato per celebrare i 20 anni dalla morte del grande comico italiano. Per merito oltretutto solo del figlio Simone Annichiarico che su LA7 conduce la trasmissione “ La valigia dei sogni “.

Walter Chiari ( pseudonimo di Walter Annichiarico), tanto per ricordarlo ai nati in questi ultimi 20 anni , è stato un attore,  comico e conduttore televisivo , uno dei maggiori talenti comici del nostro cinema e della Rai. Prima comico di coppia nel famoso duo con Campanini, poi protagonista assoluto: inventore dei monologhi televisivi di satira, uomo di spettacolo pronto alla battuta in qualsiasi situazione.

Il primo amore di Walter è stato il teatro ,nel 1946 ottiene la sua prima parte di rilievo  grazie a Marisa Maresca, che lo inserisce nello spettacolo Se ti bacia Lola. Di qui ha inizio una lunga carriera nel teatro di rivista dove, oltre che per la bella presenza, si fa notare per le innate capacità d'improvvisazione. Partecipa agli spettacoli Simpatia (1947),Allegro (1948) e Burlesco (1949). Nel 1950 diventa primo attore in Gildo con Miriam Glori, nel 1951 in Sogno di un Walter con Carlo Campanini e Dorian Gray, e nel 1952 consolida il suo successo con Tutto fa Broadway con Lucy D'Albert e Carlo Campanini.

Contemporaneamente  Walter inizia la sua prestigiosa carriera nel cinema  con Vanità, diretto da Giorgio Pàstina nel 1946, in cui è calato in un personaggio drammatico curiosamente doppiato da Alberto Sordi, con il quale vince il prestigioso premio "Nastro d'argento". Molto più noti sono i successivi ruoli in film-commedia come Totò al giro d'Italia (1948) e I cadetti di Guascogna (1950), in cui lavora con l'esordiente Ugo Tognazzi.
Nel 1951 Luchino Visconti gli offre il ruolo del giovanotto cialtrone, modesto dongiovanni, in Bellissima, a fianco di Anna Magnani; questo ruolo, citatissimo dalla critica, è fonte di grandi soddisfazioni artistiche, ma Walter continua nel teatro leggero, nella commedia musicale :in coppia con Delia Scala nel 1956 con Buonanotte Bettina , nel 1958 con Il gufo e la gattina e nel 1960 insieme a Sandra Mondaini, Ave Ninchi ed Alberto Bonucci con Un mandarino per Teo, tutte di Garinei e Giovannini. Recita nel teatro di prosa nel1965 con Gianrico Tedeschi nella commedia Luv di Murray Schisgal e nel 1966 con Renato Rascel ne La strana coppia di Neil Simon e nel cinema di genere, al quale continua infaticabilmente a lavorare prendendo parte, tra gli altri, ai film del filone comico-giudiziario Un giorno in pretura (1953), Accadde al commissariato(1954), Accadde al penitenziario (1955); film dai quali, qualche anno più tardi, prenderà origine la cosiddetta commedia all'italiana.

Come non ricordare Walter in televisione :sul piccolo schermo ripropone numerosi sketch tratti dalle sue riviste, il più celebre dei quali rimane quello del Sarchiapone, trasmesso per la prima volta nel 1958 durante il programma televisivo La via del successo insieme a Carlo Campanini, sua fedele "spalla"; partecipa come ospite fisso a numerose trasmissioni, su tutte Studio Uno, con la regia di Antonello Falqui.
Al cinema interpreta ancora alcuni ruoli degni di nota: ne La rimpatriata (1962) di Damiano Damiani è il ragazzone un po' strafottente che rimette insieme un gruppo di vecchi amici per una serata di evasione,  che si conclude invece con amare riflessioni; ne Il giovedì (1963) di Dino Risi è invece un uomo profondamente immaturo, alle prese con il suo improbabile ruolo di padre. Nel 1966 si fa notare per due interpretazioni molto diverse: quella del balbuziente Silence nel Falstaff firmato da Orson Welles, e di Sandro, il cinico giornalista che nel film "Io, io, io... e gli altri", diretto da Alessandro Blasetti, conduce un'inchiesta sull'egoismo che lo spinge a riflettere sulla propria vita.
Nel 1968 conduce in televisione una delle più fortunate edizioni di Canzonissima, in trio con Mina e Paolo Panelli. Nel 1969 è protagonista con la moglie Alida Chelli del giallo-rosa Geminus, film televisivo in sei puntate diretto da Luciano Emmer.

L'anno nero di Walter fu il 1970 quando improvvisamente ebbe grossi guai con la giustizia che lo allontanarono dallo spettacolo per tre anni .Vi tornò ma solo nel 1986  quando  fu riabilitato dal mondo dello spettacolo grazie al teatro di prosa, interpretando il personaggio dell'avvocato Lattes in un adattamento de Gli amici di Arnold Wesker e tornando in RAI nel programma televisivo  in sette puntate Storia di un altro italiano, biografia appassionata per la regia di Tatti Sanguineti. Nel 1986, nell'ambito delle celebrazioni per Firenze capitale europea della cultura, riprende la collaborazione con l'amico Renato Rascel con il quale interpreta Finale di partita di Samuel Beckett per la regia di Giuseppe Di Leva.
Nel 1987 Ugo Gregoretti, allora direttore del Teatro Stabile di Torino lo chiama per interpretare "Il critico" di Richard Sheridan e tra il 1988 ed il 1989 Six heures au plus tard, di Marc Terrier, in cui recita assieme a Ruggero Cara. Nel 1990 riproporrà nuovamente Il gufo e la gattina, stavolta insieme a Lory Del Santo. Torna anche al cinema con il film Romance di Massimo Mazzucco, per il quale viene nominato tra i candidati alla Coppa Volpi come migliore attore alla Mostra del Cinema di Venezia. Avrà anche il ruolo di Tonio nei Promessi sposi di Nocita.
Nel 1990 interpreta il suo ultimo film, Tracce di vita amorosa di Peter Del Monte.
E' doveroso però entrare in punta di piedi e con rispetto nella vita privata di Walter per scoprire la sua seconda vena , dopo quella artistica : quella di grande seduttore.
  Walter Chiari è stato molto spesso sulle prime pagine dei rotocalchi per le sue storie d'amore con donne famose e attraenti : da Elsa Martinelli a Delia Scala, da  Lucia Bosè, alla principessa Maria Gabriella di Savoia, da Mina ad Ava Garden. Un solo matrimonio però , con Alida Chelli dalla quale si separò dopo appena tre anni e dalla quale ebbe il suo unico figlio Simone.

Improvvisa fu la morte di Walter avvenuta a Milano il 20 dicembre 1991 nella sua abitazione , in triste solitudine .

Volle un epitaffio sulla sua tomba : Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato.