Teatro

Addio a Gian Mesturino, poliedrica figura della vita culturale piemontese

Gian Mesturino
Gian Mesturino

Ci lascia l’architetto Gian Mesturino, protagonista di 60 anni di teatro in Piemonte

Il mondo del teatro piange la scomparsa di Gian Mesturino, figura poliedrica del panorama teatrale italiano, morto improvvisamente il 10 gennaio all’età di 82 anni.

Nato in un piccolo comune sulle colline del Monferrato, a 5 anni fu scelto come siparista di un piccolo teatro locale e da quel momento ha dedicato la sua vita alle arti sceniche, combinando la sua passione con la successiva formazione di architetto e l’abilitazione all’insegnamento.
Proprio tra i banchi della Facoltà di Architettura, avvenne l’incontro con Germana Erba, che diventerà la sua compagna di vita e nel lavoro fino al 2014, anno della sua scomparsa.

L’Architetto dei Teatri

Gian Mesturino (Giovanni, all’anagrafe) è conosciuto come “l’Architetto dei Teatri”, perché è stato l’artefice della ristrutturazione dei teatri torinesi Alfieri, Erba e Gioiello, che ha gestito per quasi 60 anni. Con Germana Erba ha inoltre fondato la “Cittadella della Danza”, con sede al Teatro Nuovo di Torino, dove la coppia ha istituito il primo Liceo Coreutico e Teatrale italiano, che da 30 anni attrae giovani talenti da tutta Italia e li porta nel mondo.

È stato anche ideatore e direttore artistico di storici festival e rassegne: Vignaledanza, Il Gesto e l’Anima, Ferie di Augusto, Natale Bimbi, Torino Effetto Punto. Negli ultimi anni, il suo impegno nella formazione dei giovani è proseguito nel ruolo di docente e preside del Liceo Germana Erba.

Non solo “dietro le quinte”

La sua vita, dedicata alla produzione artistica, non è trascorsa solo “dietro le quinte”, ma anche sul palco; infatti per 50 anni ha interpretato il ruolo di Gelindo nell’ omonima fiaba della tradizione natalizia piemontese; l’ultima sua apparizione in scena risale alle festività appena trascorse.

Nel 2022 ha ceduto la gestione dei teatri Alfieri e Gioiello all’imprenditore romano Fabrizio Di Fiore, mantenendo però la direzione del Teatro Erba, dove ha continuato nella sua attività di scenografo, traduttore e adattatore, soprattutto dei classici antichi e degli inossidabili gialli tratti da Agatha Christie. L’ultimo è Verso l’ora zero, in scena fino a pochi giorni fa; mentre il giallo interattivo Forbici Follia è ancora in scena, a 25 anni dal debutto.

Chi lo ha conosciuto coltivando “la bella abitudine di andare a teatro”, conserverà certamente il ricordo di quello sguardo che ti scrutava di sottecchi per poi trasformarsi in un cordiale sorriso.