Teatro

Addio a Maurizio Scaparro, ultimo "gigante" della regia teatrale italiana

Maurizio Scaparro 
Maurizio Scaparro 

Ci ha lasciati Maurizio Scaparro, protagonista, insieme a Strehler, De Bosio e Visconti, della rinascita della regia teatrale in Italia nel secondo Novecento. 

Maurizio Scaparro, l’ultimo dei grandi Maestri della regia teatrale del secondo Novecento, è morto oggi nella sua casa romana. Nato nel 1932, la sua attività inizia come critico teatrale per L’Avanti; il debutto come regista avviene al Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1965, con La Venexiana, scandaloso testo di un Anonimo del ‘500.

Nel corso della sua carriera, firma oltre 60 allestimenti, alcuni dei quali sono rimasti celebri: da Memorie di Adriano, con protagonista l’impareggiabile Giorgio Albertazzi, a "L'ultimo Pulcinella", con Massimo Ranieri; ma il suo percorso professionale si intreccia soprattutto con quello dell’attore Pino Micol, con cui ha lavorato in spettacoli memorabili (Amleto, Il fu Mattia Pascal, Vita di Galileo).

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

Massimo Ranieri, Giorgio Albertazzi, Maurizio Scaparro

“Sognatori capaci di vivere l’utopia”

Nelle sue regie di prosa mette al centro personaggi “scomodi”, perché sognatori, ma al tempo stesso capaci di vivere l’utopia. Attento alle radici della Commedia dell’Arte, così come alle tradizioni di tutto il Mediterraneo, Maurizio Scaparro ha attraversato decenni di vita culturale italiana con entusiasmo, alternando la direzione artistica di prestigiose realtà teatrali (Teatro Stabile di Bolzano,  Teatro di Roma, Teatro Eliseo, Biennale Teatro, a Venezia, Teatro Olimpico di Vicenza).

Tra i suoi ultimi lavori, La coscienza di Zeno, con Giuseppe Pambieri, La pianista perfetta, di Giuseppe Manfridi e Il re muore, con Edoardo Siravo (ancora in scena il prossimo aprile a Firenze, Teatro della Pergola).

Maurizio Scaparro (Roma, 1984)

L’omaggio del Teatro di Roma

“Il Teatro di Roma – si legge in una nota – offre al pubblico e a tutti i cittadini l’occasione di tributare un ultimo all’uomo e all’artista, straordinario per umanità, sensibilità e creatività, capace di coltivare ironia e arte”.

La camera ardente sarà allestita domenica 19 febbraio al Teatro Argentina, con accesso al pubblico dalle 9:00 alle 14:00.