Teatro

Addio a Paolo Graziosi, grande attore di teatro e cinema

Paolo Graziosi
Paolo Graziosi © Marco-Caselli-Nirmal

Il celebre attore si è spento in ospedale a Vicenza all'età di 82 anni per le complicazioni dovute al Covid.

Paolo Graziosi, attore di teatro, cinema e tv, è morto questa mattina, stroncato dal Covid.
L’attore si è spento alle 7.58 di oggi 1 febbraio presso l’ospedale di San Bortolo di Vicenza: la notizia è stata data dalla famiglia con una nota, che inoltre recita: “Vogliamo omaggiare l’artista insieme a tutte le persone che lo hanno conosciuto e amato”.

Graziosi aveva 82 anni, aveva combattuto e vinto una lunga battaglia contro il cancro, ma è stato infine sconfitto dal Coronavirus. Lascia la moglie Elisabetta Arosio, la figlia Viola, nota attrice teatrale, e il figlio Davide.

Una vita tra teatro, cinema e TV

Alvise Battain e Paolo Graziosi in "Anconitana" regia Gianfranco De Bosio (1964-65)


Nato il 25 gennaio 1940 a Rimini, qualche mese prima che l'Italia entrasse in guerra, Graziosi, segue con tenacia e impegno la sua vocazione artistica e si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Attore e regista versatile, è attivo dagli anni Sessanta soprattutto a teatro.

Nel 1962 debutta sul grande schermo ne Gli arcangeli di Enzo Battaglia, viene notato da Franco Zeffirelli, che lo sceglie per il ruolo di Mercuzio nel suo adattamento teatrale di "Romeo e Giulietta" (1964). Da allora la sua carriera si lega profondamente al teatro, che alternerà con il cinema e la televisione. 

Dal 1971 lavora con la cooperativa del Granteatro diretta da Carlo Cecchi con il quale stringe uno stretto sodalizio artistico che lo porta in circuiti teatrali alternativi con spettacoli come Le statue mobili e ‘A morte dint’o lietto’e don Felice di Antonio Petito, Tamburi nella notte di Bertolt Brecht, L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello.

Nel 1995 impersona il diavolo in Histoire du soldat di Pier Paolo Pasolini: lo spettacolo, diretto da Dall’Aglio-Barberio Corsetti-Martone, approda al Festival di Avignone

"Primo amore" di S.Beckett, regia Elisabetta Arosio (2021)


In teatro ha lavorato con alcuni dei più importanti registi della scena teatrale italiana contemporanea come Eduardo De Filippo, Franco Enriquez, Roberto Guicciardini, Luca Ronconi, Pier Luigi Pizzi, Marco Sciaccaluga, Peter Stein, Mario Martone, Toni Servillo, Walter Pagliaro, per citarne alcuni.
Definito dalla critica “attore di distaccata e incisiva chiarezza”  vince il premio “ETI- Gli Olimpici del Teatro” nel 2005 come attore non protagonista in Sei personaggi in cerca d’autore con la regia di Carlo Cecchi.

La carriera cinematografica e televisiva

Dopo aver esordito sul grande schermo nel 1962, la carriera cinematografica e televisiva si affianca a quella teatrale. Negli anni rivoluzionari tra il '68 e gli anni '70, periodo di contestazioni studentesche, stravolgimenti sociali, lotte armate e ideologie politiche, Paolo Graziosi lavora con i migliori esponenti del nuovo cinema italiano, da Liliana Cavani a Salvatore Samperi e con i grandi "maestri" come Luigi Comencini, Francesco Rosi e Giuseppe Patroni Griffi.

 "Il Divo" di Paolo Sorrentino (2008)


In realtà però la sua vocazione sarà sempre profondamente legata al teatro, all'emozione dello spettacolo dal vivo, della scena che ogni sera è diversa e con la quale si sarebbe misurato tutta la vita interpretando autori classici (Euripide, Shakespeare, Goldoni), moderni (Pirandello, Ibsen) e contemporanei (Beckett, Ionesco, Pinter). Del resto sono stati proprio il teatro e la grande letteratura a renderlo popolare nella Rai degli anni '70 con "Ritratto di signora" e "Le affinità elettive".

Molto amato dai grandi registi autoriali italiani, ha infatti lavorato con Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Carlo Mazzacurati, la sua ultima interpretazione è stata nel film Tre piani (2021) di Nanni Moretti, con il ruolo del marito di Anna Bonaiuto, un personaggio delicato e difficile: un anziano affetto da Alzheimer che viene accusato da un vicino di aver avuto comportamenti inadeguati con la figlia.
Spesso scelto per interpretare personaggi simbolo del coraggio civile, è un colonnello dei carabinieri in "Una storia semplice" (1991) di Emidio Greco, tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, l'ultimo film interpretato in Italia da Gian Maria Volonté.

"Pinocchio" di Matteo Garrone (2019)


Tra le sue più recenti apparizioni cinematografiche Nessuna qualità agli eroi (2007) di Paolo Franchi; Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati; Il divo (2008) di Paolo Sorrentino - dove interpretava Aldo Moro, Il giovane favoloso (2014) di Mario Martone, biopic sul grande poeta Giacomo Leopardi; Gli ultimi saranno ultimi (2015) di Massimiliano Bruno, Veloce come il vento (2016) di Matteo Rovere e Pinocchio (2019) di Matteo Garrone, dove impersonava Mastro Ciliegia.

Attivo anche sul fronte televisivo, sul piccolo schermo partecipa a numerose produzioni tra cui "Le affinità elettive" (1978), "Il processo" (1978), "Trionfi e caduta dell'ultimo Faust" (1980), "Il giovane dottor Freud" (1982), "Nucleo zero" di Carlo Lizzani (1984), ha preso parte a serie di successo come I ragazzi del muretto, Distretto di Polizia 11, Squadra antimafia 6, Il commissario Montalbano di Alberto Sironi. Successivamente, Graziosi dirada l'attività cinematografica per dedicarsi maggiormente alla sua grande passione, al suo primo amore: il teatro.

La scomparsa di Paolo Graziosi lascia un profondo vuoto nel mondo del teatro e del cinema italiano.