Genovese di nascita, ma torinese di adozione, l’attore è morto la mattina del 24 gennaio, nella sua abitazione, all’età di 94 anni.
“Beh, posso dire di aver vissuto”: queste le parole pronunciate da Piero Nuti, con la sua straordinaria voce e il suo rassicurante sorriso, poche ore prima di spirare nella sua casa torinese, con Mozart in sottofondo.
La morte di Adriana Innocenti, sua compagna di vita e sul palcoscenico, nel 2016, non lo aveva tenuto lontano dal palcoscenico. C’è stata poi la triste parentesi del Covid, ma nonostante gli acciacchi dell’età, Nuti aveva continuato a recitare: l’ultimo debutto, l’estate scorsa, al festival “Ferie d’Augusto”, di Bene Vagienna (Cuneo), con lo spettacolo “Processo a un cittadino”, tratto da Pro Archia, di Cicerone. In quell’occasione, l’attore era segnato dai postumi di un incidente d’auto: si appoggiava al bastone e aveva un braccio ingessato, ma non aveva voluto rinunciare al calore del pubblico.
Ed è salito sul palcoscenico ancora fino a ottobre, durate i consueti appuntamenti, nell’ambito del Festival di Cultura classica (primo fra tutti, "Processo a Socrate"), al Teatro Erba.
Torinese d’adozione
Nato a Genova il 1° maggio 1928, durante gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio, Piero Nuti entra nella compagnia teatrale universitaria, in cui a quel tempo militavano Vito Molinari e Paolo Villaggio. Nel 1953 arriva a Torino, per un provino alla radio, dove lavorerà come speaker anche per la pubblicità. Nel 1957 incontra una giovane attrice, Adriana Innocenti, destinata a diventare compagna di vita e di lavoro. Torna a Torino nella stagione 1965-66, chiamato da Franco Enriquez, e prende parte a diversi allestimenti prodotti dal Teatro Stabile, tra cui Se questo è un uomo, regia Gianfranco De Bosio.
Nella stagione 2016/2017 ha partecipato a Il giardino dei ciliegi, di Anton Čechov, diretto da Valter Malosti ed è stato docente della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino.
Il sodalizio con la Compagnia Torino Spettacoli
Con Maurizio Scaparro e Pino Micol, nel 1975 aveva fondato la Cooperativa Teatro Popolare di Roma, la cui eredità confluisce nella Compagnia Torino Spettacoli, quando Nuti e Adriana Innocenti si trasferiscono in Piemonte (1997) e iniziano una collaborazione fruttuosa, insieme a Germana Erba e Gian Mesturino. Da allora, ha partecipato, come regista e interprete a numerosi gialli molto apprezzati dal pubblico torinese: Trappola per topi, Arsenico e vecchi merletti, Assassinio sul Nilo, La tela del ragno, fino all’ultimo impegno con la commedia Finestre sul Po, che lo ha visto interpretare fino allo scorso anno il ruolo di don Cavagna, in omaggio a Giorgio Molino.
Una tenera coincidenza
Il funerale verrà celebrato giovedì 26 gennaio alle ore 14, presso la chiesa Madonna Addolorata (Pilonetto), a pochi passi dal Teatro Erba, il palcoscenico che è stato la sua seconda casa negli ultimi 25 anni. La data della triste circostanza coincide con l’anniversario delle nozze con Adriana Innocenti.
Piero Nuti ha lasciato nel suo pubblico il ricordo di un interprete incisivo e garbato, con quel suo sorriso sornione, da gentleman di tempi passati.