Atteso appuntamento per il cartellone Fiore all’occhiello: Caterina Murino, protagonista insieme a Pietro Sermonti e Paolo Calabresi, di un’esilarante e struggente metafora degli umani e più segreti desideri ovvero Dona Flor e i suoi due mariti, al Teatro Alfieri di Torino dal 23 al 28 marzo.
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Mario Chiocchio, è liberamente tratto dal romanzo di Jorge Amado ed è diretto da Emanuela Giordano che ne ha curato anche la non semplice drammaturgia.
Dona Flor è una dolce e pudica creatura bahiana che convola in prime nozze con un adorabile mascalzone, giocatore e sciupafemmine. Alla morte del primo marito, dopo un anno di sofferta vedovanza, si risposa con un affettuoso, devoto e morigerato farmacista. Grande maestra di cucina, Dona Flor scopre che il suo appetito d’amore non si può saziare con un solo marito, ce ne vogliono due. Per un idillio perfetto occorre mettere insieme il meglio di entrambi: onestà e premure da una parte, fantasia ed erotismo dall’altra. Lo spiritello vivace del primo amore si intrufolerà nel letto del secondo legittimo marito, regalando a Dona Flor l’illusione di una pienezza altrimenti irraggiungibile.
Il capolavoro di Amado è un affresco corale, non è traducibile per intero sulla scena. La trasposizione teatrale, curata da Emanuela Giordano, affida a Dona Rosilda, madre di Dona Flor il ruolo della “regina della notte”, provocatrice sfacciata e irriverente, archetipo della scalatrice sociale, alle tre amiche di Dona Flor il compito di coro narrante, che diventano così il paese, il vicolo, il quartiere, voci, consigli, chiacchiere, dicerie, calunnie, illazioni, riti magici, cordogli ed esultanze. Il candore di Dona Flor e la sua sprovveduta predisposizione all’amore senza calcolo le consentono di accettare uno spregiudicato e imprevedibile ménage a trois, raggiungendo così il completo appagamento, segretamente anelato da ogni essere umano.
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