Si è inaugurato a Verona il ciclo di convegni, che si protrarrà fino ad agosto 2015, "Maria Callas e Giuseppe Verdi", organizzato dal Festival Internazionale Scaligero Maria Callas che in questa seconda edizione intende onorare il connubio tra le due icone dell'opera. La giornata di apertura dei lavori alla Gran Guardia, è stata dedicata alla tavola rotonda intitolata “Ah! Fors’è lui…”.
La sensibilità, l’interiorizzazione personale, la presenza scenica e la carica interpretativa hanno fatto di Maria Callas una delle massime esponenti verdiane di tutti i tempi. Il Maestro Nicola Guerini, presidente del Festival, ha indirizzato il musicologo scrittore e critico teatrale Elvio Giudici e il soprano Stefania Bonfadelli, attraverso un percorso d’analisi drammaturgico teatrale dell'opera verdiana La Traviata, soffermandosi in special modo sulla versione callassiana di Violetta Valery.
Tra le molte interpretazioni della “divina” in questo ruolo, è rimasta celebre quella del 28 maggio 1955 al Teatro alla Scala di Milano, quando Luchino Visconti le "cucì addosso" la regia. Elvio Giudici, che da bambino poté assistere all'allestimento, ha parlato di “una Violetta in continua mutazione ed evoluzione. Il grande soprano greco era dotata di una carica comunicativa unica, che le consentiva di trasmettere tutte le sfaccettature del personaggio. Nella sua Valery tutto si rivelava interessante, anche i silenzi erano intrisi di contenuto”.
Anche Stefania Bonfadelli è una famosa Violetta: “Dall’ascolto di voci anteriori, si capisce quale rivoluzione abbia generato la Callas. Oggi un’interprete non può né deve dimenticare il lascito di questa testimonianza, ancora così moderna e stimolante. L’unica cosa che ogni soprano può fare è ascoltarla, senza alcun tentativo d'imitazione”.
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