Torna il Festival ideato e organizzato da O.t.e Compagnia Le Saracinesche, in scena dal 20 giugno a Ozzano dell’Emilia. Tra gli ospiti di questa edizione Marco Baliani e Simona Bertozzi.
Confermata la XVI° edizione del Festival la Torre e la Luna, ideato e organizzato da O.t.e Compagnia Le Saracinesche, in scena dal 20 giugno al e 12 luglio a Ozzano dell’Emilia.
Sebbene questo 2021 sia iniziato con difficoltà e fatica, la Compagnia ozzanese con il supporto del Comune di Ozzano e di Bologna Estate ha deciso di scommettere sull’arte e la cultura, confermando quello che ormai è diventato un appuntamento tradizionale, un momento di condivisione e crescita culturale di una comunità.
Fin dalle origini la vocazione del Festival è stata quella di mettere in relazione il territorio con artisti nazionali e internazionali e con giovani compagnie della scena teatrale contemporanea. In questa edizione il Festival ha infatti voluto inserire in cartellone accanto ai grandi Maestri del teatro e della danza giovani professionisti della scena contemporanea.
Deviazioni: il tema del Festival
Deviazioni è la parola chiave di questa XVI° edizione, scelta per analizzare e raccontare il presente, caratterizzato da una profonda crisi sociale, etica e umana e dalla pandemia Covid, realtà che stanno provocando impatti e fenomeni mai visti nella storia umana e con essi sofferenze, sconvolgimenti e un vero e proprio stravolgimento antropologico.
Con il termine deviazione si intende il “deviare da un determinato percorso, cambiamento di direzione; più che l’atto di lasciare la via ordinaria, indica il fatto di seguire una via diversa”.
Afferma Emiliano Minoccheri, direttore artistico del Festival:
“Il tema di questa XVI° edizione del Festival è DEVIAZIONI: abbiamo voluto indagare il concetto di bivio, di distanza, di scarto, discostamento e di smarrimento. Tutti noi ci siamo trovati di fronte a dei cambiamenti radicali nella nostra vita e tutti noi abbiamo dovuto fare spesso delle deviazioni di percorso rispetto a quella che era la nostra routine, quindi rivedere le nostre abitudini, deviare le nostre azioni quotidiane e avere il coraggio di vivere l’assenza, senza perdere di vista il futuro e il concetto di speranza”.
Cinque appuntamenti: teatro, danza e ricerca
L'edizione del 2021 si compone di 5 appuntamenti, che avranno luogo presso l’Area Spettacoli di Ozzano dell'Emilia (Viale Repubblica, 10).
Come da tradizione, anche quest’anno il festival ospita importanti compagnie nazionali ed internazionali, con uno sguardo particolare rivolto nei confronti delle realtà artistiche che sperimentano e utilizzano i linguaggi del contemporaneo per coinvolgere pubblici nuovi.
Il festival si apre domenica 20 giugno con “Il Sadico del Villaggio”, spettacolo scritto e interpretato da Maurizio Cardillo, un vero e proprio omaggio a Marcello Marchesi (1912-1978), scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, autore radiofonico e televisivo, definito da Umberto Eco “il re delle battute fulminanti e un genio del gioco di parole”.
Giovedì 1 luglio è la volta della danza contemporanea, con due coreografie firmate da Simona Bertozzi e Sofia Nappi. “These are the Days…” di Simona Bertozzi, creazione per D.R.OP – Dance Research Opportunity, compagnia giovanile di danza contemporanea di Alma PRO di Bologna, affronta il processo creativo di abitazione e relazione con lo spazio, ispirandosi al mondo vegetale delle piante; “Wabi Sabi“ di Sofia Nappi si ispira a un concetto filosofico della cultura giapponese che si fonda sull’accettazione e transitorietà delle cose e sulla ricerca della bellezza nell’imperfetto, effimero e incompleto delle nostre vite.
Lunedì 5 luglio il festival ospita uno dei grandi Maestri del teatro italiano: Marco Baliani con un suo spettacolo storico, “Frollo” una fiaba per adulti e bambini.
Lunedì 12 luglio chiude il festival “We Might Kiss”, nuova creazione di DNA dance company prodotta da ERT- Emilia Romagna Teatro, ideazione e coreografie di Elisa Pagani, che vede in scena 4 danzatori e 3 musicisti.