sabato 30 aprile La Città del Teatro di Cascina (pi)
ore 18 Ridotto de La Città del Teatro
"La trilogia degli occhiali"
CONVERSAZIONE CON LA COMPAGNIA a cura di ANNA BARSOTTI (docente di Storia del teatro - Università di Pisa)
intervengono Carmine Maringola, Claudia Benassi, Onofrio Zummo, Stéphanie Taillandier
(incontro ad ingresso libero)
ore 21.00 prima toscana de
LA TRILOGIA DEGLI OCCHIALI di EMMA DANTE
ACQUASANTA cap. I – IL CASTELLO DELLA ZISA cap. II
Coproduzione Compagnia Sud Costa Occidentale - Teatro Stabile di Napoli - CRT Centro Ricerca per il Teatro
testo e regia Emma Dante
scene Emma Dante, Carmine Maringola
costumi Emma Dante
disegno Luci Cristina Fresia
coproduzione Compagnia Sud Costa Occidentale - Teatro Stabile di Napoli - CRT Centro di Ricerca per il Teatro
con il sostegno di Théâtre du Rond Point – Paris
Coordinamento produzione/distribuzione Fanny Bouquerel/ Amunì
La trilogia è composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi di marginalità: povertà, vecchiaia e malattia. Tutti i personaggi della trilogia inforcano gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati. La Città del Teatro sabato 30 aprile proporrà due atti della trilogia in prima toscana: Acquasanta ed Il castello della Zisa.
Acquasanta, capitolo I
con Carmine Maringola
Un uomo si ancora sul palcoscenico, a prua di una nave immaginaria. Sta. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la simulazione della nave, ‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il mare smette di respirare e ‘o Spicchiato rivive l’abbandono. Un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che senza la nave si sente perso, lui che ha votato la sua vita alla navigazione, lui che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma nell’attesa del ritorno della nave, il mozzo, a prua, diventa di legno come polena di un vecchio galeone. Emma Dante
Il castello della Zisa, capitolo II
Con Claudia Benassi, Stéphanie Taillandier, Onofrio Zummo
Nicola ha gli occhi aperti ma non vede. Vive in un istituto assistito da due donne. La giovane e quella più anziana, tra una preghiera e l’altra lo puliscono, lo sfamano, lo rimproverano e lo stimolano con alcuni giocattoli, lanciandogli palle, palline e hula hoop. In uno stato catatonico, Nicola sta seduto su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un favoloso castello... in quel castello è rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza… dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati sul tetto e a difendere il castello che di notte diventava d’argento cu tutti ‘i stedduzzi che ci facevano da coroncina. Ma un giorno, Nicola, guardiano del castello con la maschera di drago e i guanti di artigli, viene spodestato. Allora s’incanta, per sempre. Siamo noi che gli vediamo alzare gli occhi al cielo, emettere un urlo, quell’urlo imprigionato nel suo corpo, siamo noi che lo sentiamo parlare, raccontare, accendersi di passione. Dura il tempo di un fiammifero questo nostro risveglio. Emma Dante
Avvisiamo il pubblico che i biglietti per lo spettacolo sono stati esauriti in prevendita.
L'incontro delle ore 18 sarà aperto e ad ingresso libero