Teatro

Alla Limonaia di Castiglioncello : Mauro Covacich e Isabella Bossi Fedrigotti

Alla Limonaia di Castiglioncello : Mauro Covacich e Isabella Bossi Fedrigotti

Doppio appuntamento, domenica e lunedì ore 18, con “La vita è un film?” rassegna di incontri con l’autore, organizzati dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rosignano M.mo, in programma alla Limonaia nel parco del Castello Pasquini a Castiglioncello e curati da Gloria De Antoni . Domenica 20 luglio Mauro Covacich presenterà il suo nuovo libro dal titolo: “Prima di sparire” edizioni Einaudi . L’autore ne parlerà con Goria De Antoni. Lunedì 21 alla stessa ora, Isabella Bossi Fedrigotti presenterà con la giornalista RAI del TG3 Francesca Barzini“Il primo figlio” edito da Rizzoli “Prima di sparire” è l’ultimo romanzo di Covacich: la particolarità è che si tratta di un romanzo autobiografico. Uno scrittore deve scrivere un romanzo che ha in testa da moltissimo tempo; ma un giorno dopo l'altro, la scrittura non arriva, e più s'inceppa e si perde, più la vita dello scrittore preme con potenza, con passione, con la necessità del sangue che corre, per trovare una forma. Intorno allo scrittoio vuoto, la stanza si riempie di pensieri, di sensi di colpa, di desiderio, di telefonate clandestine, di disperati tentativi di reprimere per amore della moglie un nuovo amore nascente, giocoso e irresistibile. Lo scrittore si chiama Mauro Covacich, le giornate che racconta sono quelle del suo matrimonio con Anna, le notti sono quelle tormentose del desiderio di Susanna, di un amore nuovo e dirompente. E più lunghe e arrovellate si fanno le giornate davanti alla pagina bianca, più chiaramente emerge che la storia di un amore che nasce e di un amore che muore è l'unica che abbia senso raccontare. “Sparire dalla vita di un'altra persona significa tradire prima di tutto se stessi: alla fine, anche se sei innocente, scopri di aver fatto comunque del male a un sacco di gente. Scrivere la cronaca di un amore che uccide un altro amore significa provare a raccontare il momento in cui i sentimenti si confondono: il giorno in cui il desiderio e la paura, l'integrità e la colpa, la nostalgia e la voglia di scappare si ritrovano inspiegabilmente fusi dentro un unico corpo. I frammenti di un romanzo che sognavo di scrivere- afferma Covacich- giacevano inerti sotto il peso delle cose che mi erano successe negli ultimi diciotto mesi, forse dovevo provare a raccontare quelle. Così ho cominciato. Il motto che avevo in mente era Questi fatti esistono, queste persone esistono, io esisto». D'un tratto la vicenda privata diventa storia di tutti, attraverso una scrittura che si mette totalmente in gioco in una paradossale «confessione con personaggi». Lo scrittore divora l'uomo che vive e regala a chi legge le parole per comprendersi. Accettando la sfida impudica di dire «io», Mauro Covacich ha scritto il suo romanzo più coraggioso e più bello. Una storia così vera da essere viva, un libro straziante sul desiderio e l'abbandono. Mauro Covacich è nato a Trieste nel 1965. Ha esordito nel 1993 con il romanzo - inchiesta Storie di pazzi e di normali. Collabora con varie testate, scrivendo reportage, racconti di viaggio e storie tratte dalla cronaca. Covacich vive e lavora a Roma. Ha pubblicato: Colpo di Lama (Neri Pozza 1995), Mal d’autobus (Tropea 1997), Anomalie (Mondadori 1998, 2001), La poetica dell’Unabomber (Theoria 1999) - raccolta di reportage scritti per Diario, Panorama e varie altre riviste - L’amore contro (Mondadori 2001), A perdifiato (Mondadori 2003) e, infine, Fiona (Einaudi, 2005). Suoi racconti sono presenti in numerose antologie della più recente narrativa italiana. Collaboratore assiduo del Corriere della Sera, Covacich ha inoltre realizzato per la RAI alcuni radio documentari e il radiodramma Safari. Nel 1999 l’Università di Vienna gli ha conferito l’Abraham Woursell Prize. Il primo figlio di Isabella Bossi Fedrigotti, che sarà presentato lunedì 21, racconta la storia di tre donne di estrazione sociale, educazione, età, nazionalità diverse – e però simili nel loro destino di mal amate, ritenute minorenni tutta la vita o forzatamente adulte fin dall’infanzia – sono le protagoniste di una vicenda che dai primi del Novecento arriva agli anni del secondo dopoguerra. Eppure le storie di Teresa, Maria e Sofia trovano il loro corrispondente in situazioni di oggi anche se al posto di una ragazza del nord Italia, che va a servizio, potrebbe esserci una ragazza moldava o ucraina e al posto della bambinaia tedesca, come usava fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, una sudamericana. L’universo femminile sembra essersi incastrato in un meccanismo circolare e apparentemente inalterabile, perché immutate sono la arrendevolezza, il desiderio di affidarsi, il bisogno d’amore delle donne, come immutate sono le condizioni sociali che ne determinano i percorsi di vita. Le tre protagoniste sono legate, in modi e con motivazioni e risultati diversi, all’infanzia, vero e proprio centro focale delle loro storie. Nei figli – mancati, mancanti o strappati alla madre perché non legittimi – e nella loro cura le tre donne trovano inizialmente la ragione della loro vicinanza, poi, il motivo di una sincera solidarietà. Col suo linguaggio terso e lineare Isabella Bossi Fedrigotti narra una storia di femminile quotidianità – tre vite commosse e commoventi coi loro silenzi, le parole non dette, le prevaricazioni, il mistero tenuto chiuso nel cuore dove sempre dimora la speranza della gioia – creando tre figure mitiche e senza tempo. Isabella Bossi Fedrigotti è nata a Rovereto, e vive a Milano. Giornalista al “Corriere della Sera”, scrive su argomenti culturali e di costume e tiene da anni rubriche di corrispondenza con i lettori. Ha un suo forum sul sito del “Corriere della Sera”. Nel 1980 ha esordito nella narrativa con Amore mio, uccidi Garibaldi. In seguito ha pubblicato Casa di guerra (1983), Di buona famiglia (1991) che ha vinto il Premio Campiello, e Magazzino vita (1996); quindi, presso Rizzoli, Il catalogo delle amiche (1998), Cari saluti (2001), La valigia del signor Budischowsky (2003). Tutti gli appuntamenti si terranno alla Limonaia nel Parco del Castello alle ore 18 e saranno a ingresso gratuito. In caso di maltempo si sposteranno nell’auditorium del Castello Pasquini.