Martedì 10 luglio l’Anfiteatro Romano di Ancona ospita – nell’ambito della rassegna realizzata dal Comune di Ancona in collaborazione con Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, Regione Marche, Provincia di Ancona, AMAT, Teatro Stabile delle Marche e Fondazione Cariverona – Agamennone, regia di Pietro Conversano in scena con la sua energica compagnia di attori, il Teatro del Banchèro, impegnati con un’opera poderosa e complessa nella traduzione di Pier Paolo Pasolini.
Il cartellone dell’Anfiteatro Romano di Ancona partecipa al progetto regionale del TAU Teatri Antichi Uniti, rassegna che per il quattordicesimo anno consecutivo si svolge nei mesi di giugno, luglio ed agosto nei luoghi di interesse archeologico, anfiteatri, siti e spazi di straordinaria suggestione.
"Dio fa che finisca presto questa pena". Con parole cariche di angoscia, nella traduzione di Pasolini, s'inaugura l'Agamennone di Eschilo. La scena è ad Argo; la notte sta per finire, di un giorno di tardo autunno. Davanti alla reggia il guardiano avvista il messaggio di fuoco, che ripetuto di monte in monte, annuncia la presa di Troia giunta al suo decimo anno di guerra. Il Coro ricorda come Ifigenia fu sacrificata dal padre Agamennone e accenna al diffuso timore per le colpe del Re. Nelle parole della Regina Clitennestra, la donna dal cuore maschio, si riflettono dieci anni di dolore represso per la morte della figlia. La sua gioia per la caduta di Troia non inganna nessuno. Come posseduta da un selvaggio Daimon ella viene sospinta all'azione. Attende il ritorno del Re che arriva seguito da Cassandra, figlia di Priamo, sua schiava. Persuade lo sposo a entrare nel palazzo. Il Coro si fa ora teso e sinistro. Il tema dello Stasimo è ora la paura che vince la speranza. L'angoscia culmina nella scena centrale della tragedia, quando Cassandra catturata dal delirio profetico, rivive in una terribile visione tutte le atrocità che hanno contaminato la casa degli Atridi e svela la serie dei mali che verranno, conseguenza dei primi. L'uccisione di Agamennone è inevitabile. Dall'interno del palazzo solo gli urli del Re ucciso dalla Regina. La porta si spalanca offrendoci i cadaveri di Agamennone e Cassandra. Davanti a loro Clitennestra lorda di sangue ed Egisto, suo amante. Colpa chiama colpa e sangue chiama sangue. Nuova colpa rinasce e la vendetta non si ferma. Questa è la realtà del ghenos degli Atridi, un mondo caotico e primitivo non ancora regolato dalla forza della legge.
Gli attori in scena sono tutti marchigiani, Cristina Cirilli, Pietro Conversano, Stefano De Bernardin, Tiziana Marsili Tosto e Stefano Tosoni. Gli elementi scenici e i costumi sono di Nicole Marsano e Giovanna Ferrara, l’architettura sonora è curata da Deeproject di Alessandro Petrolati e Carlo Fatigoni.
Per informazioni e biglietti: Amat 071 2072439 - 346 3778838. Biglietteria dell’Anfiteatro Romano aperta dalle ore 20.30. Inizio spettacolo ore 21.30.