Un nuovo festival delle arti contemporanee si svolge in suggestivi luoghi della città il 15 e il 16 aprile.
APP – Ascoli Piceno Present è il nuovo festival multidisciplinare delle arti sceniche contemporanee che la città di Ascoli Piceno presenta il 15 e 16 aprile. Un titolo suggestivo per una full immersion di due giorni nel teatro, nella musica e nella danza dell’oggi, importante punto di arrivo di una programmazione che da due anni offre uno sguardo sui nuovi linguaggi della scena. Una occasione privilegiata, dunque, per quanti amano confrontarsi con le espressioni più significative del presente che dal pomeriggio a notte fonda vanno ad abitare gli spazi più belli della città (Teatro Ventidio Basso, Auditorium Montevecchi, Chiesa di San Pietro in Castello e Museo di Arte Contemporanea) per una festa delle arti sceniche contemporanee.
Inaugurazione venerdì 15 aprile alle ore 18 alla Chiesa di San Pietro in Castello con un dittico di danza italiana. Prometeo: contemplazione [estratto], primo episodio di un progetto dedicato alla figura di Prometeo, diviene per la danzatrice e coreografa Simona Bertozzi spunto per una riflessione sulla danza tesa alla vitalità umana, allo scambio, alla coabitazione. In Horizon Manfredi Perego dà corpo a una poesia-vertigine celata, a un lavoro fisico e mentale di totale svuotamento, cercando di vivere la sensazione di un’immagine che inevitabilmente circonda il corpo. Alle ore 19 al Ridotto del Teatro Ventidio Basso l’appuntamento è con Julia Kent, che compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, “impegnata e spiccatamente personale". La scrittura aspra e grottesca del giovane autore Gabriele Di Luca consegna in Thanks for vaselina - alle ore 21 al Teatro Ventidio Basso - un testo che richiama a una società violenta e marginale ma anche dannatamente umana nello spettacolo il cui sottotitolo è “dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari”. Ancora musica per la conclusione della ricca giornata inaugurale del festival – alle ore 23 all’Auditorium Pedrotti – con Persian Pelican e Sorge, ovvero Emidio Clementi e Marco Caldera. Sleeping Beauty è il terzo album di Persian Pelican e, rispetto ai precedenti lavori, l'alt-folk di Andrea Pulcini si differenzia per un songwriting composto da atmosfere più luminose ed elettriche che spesso dilatano la forma-canzone con loop di chitarre e piccole scie psichedeliche.
Il programma di sabato 16 aprile si apre alle ore 16 alla Chiesa di San Pietro in Castello con Trilogia, una riflessione politica attraverso il corpo ispirata a tre opere di William Shakespeare: Romeo e Giulietta, La tempesta e Macbeth. Sul palco la Compagnia Menhir con tre performances in cui il discorso coreografico composto da Giulio de Leo si articola in tre tempi ed è danzato da corpi di tre diverse generazioni che in scena esplodono il carattere estetico e teatrale della coreografia e ne impongono l’apertura verso il corpo come terreno universale di confronto e riflessione. L’ensemble dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, composto di archi, fiati e sintetizzatore, propone alle ore 17.30 In C di Terry Riley, momento conclusivo della visita al Museo di Arte Contemporanea Osvaldo Licini. In C, scritto nel 1964 in una forma semi aleatoria e per un numero di strumenti variabile, ha lanciato quello che poi si sarebbe chiamato il movimento minimalista e ne è dunque considerato il manifesto musicale. Le voci narranti di Paola Dallan e Marco Menegoni penetrano nel cuore dello spettatore: a questa suggestiva esperienza è invitato il pubblico alle ore 19 al Ridotto del Teatro Ventidio Basso con Rivelazione. Sette meditazioni intorno a Giorgione. Il sarcasmo scoppiettante e corrosivo che aveva contraddistinto le precedenti creazioni di Fibre Parallele, gruppo assurto a culto, si fa in La beatitudine, in scena al Teatro Ventidio Basso alle ore 21, più maturo e consapevole, stemperandosi in uno spettacolo corale imbevuto di melanconia, specchio di una condizione umana sofferente e disillusa, sempre alla ricerca di consolazioni che potranno essere, solo e soltanto, effimere: si assiste a un cerimoniale di attori che declinano identità ed età vere per calarsi in drammi sociali e personali di forte impatto emotivo. Alla musica è affidata la conclusione del festival – alle ore 23 all’Auditorium Montevecchi – con Mauro Ermanno Giovanardi (Joe), storico leader del gruppo La Crus. A quattro anni dall’ultimo CD di inediti che lo portò sul palco dell'Ariston con Io Confesso, Joe arriva ad Ascoli Piceno in trio con il tour che prende il nome dal suo album tutto nuovo, Il mio stile.
Ingressi euro 8,00 (posto numerato al Ventidio Basso e posto non numerato al Montevecchi) ed euro 5,00 (posto non numerato negli altri luoghi); abbonamenti: un giorno euro 15,00 e due giorni euro 20,00.