Come un tempo l’aedo cantava le gesta degli antichi eroi presso la reggia del signore, così Ascanio Celestini, con voce profonda e davanti a un vasto pubblico, legge, reinterpretandolo, il canto XXII dell’Odissea. Racconta della gara con l’arco, del riconoscimento di Odisseo, della strage degli arroganti e ingordi proci, sotto le note di una fisarmonica che, insieme all’uso di un linguaggio chiaro e straordinariamente vicino a quello della poesia omerica, riesce a ricreare quella magica atmosfera dove immaginare e vedere chiaramente l’episodio diventa facilissimo.
Ma perché? Perché Celestini ha scelto questo passo? E soprattutto, perché, terminata la lettura, ha abbandonato il leggio e cambiato registro e atteggiamento, iniziando un monologo?
Si è, infatti, lasciato trasportare dalla comicità, ha raccontato della storia di Fratino e Fratone, due amici che hanno un’avventura con un gigante; ha raccontato la storia del piccolo capo dei piccoli abitanti del piccolo paese, che viene stravolto dalla sconcertante scoperta che i grandi politici sono stati trasformati in donne; ha raccontato della terra dei Feaci che rispediscono a casa gli immigrati o li cucinano in piatti tipici. Insomma, un gran, divertente minestrone di comicità.
Comicità, sì. Il pubblico ha riso, si è divertito, ha colto i doppi sensi. Ma soprattutto ha colto l’invettiva contro la politica italiana: l’Italia sta venendo divorata dalla classe ricca della società, che è sempre più potente, mentre i poveri diventano, invece, sempre più poveri; l’Italia sta diventando (o è già diventata) un Paese che discrimina gli stranieri e discrimina le donne, un Paese in cui vige la ‘’monnezza’’ - per usare un termine di Celestini -, dove il denaro regna sovrano, dove rubare è all’ordine del giorno.
Dove fagocitare i beni altrui, proprio come hanno fatto i proci per vent’anni mentre Odisseo era lontano, è diventato un morbo che l’indifferenza sta rendendo impossibile da sradicare.
Alunna della classe II G, Liceo Classico G. Mazzini, Genova
Recensione relativa allo spettacolo:
Odissea – un racconto mediterraneo - (Canto XXII) – LA STRAGE DEI PROCI
progetto ideato, scritto e diretto da Sergio Maifredi
16 Dicembre, ORE 21, TEATRO POLITEAMA DI GENOVA