Da febbraio in tournée in tutta Italia. L'attrice toscana: "Debuttiamo in Sicilia, una terra che mi ha adottato".
Parte in questo febbraio 2024 la tournèe completa (vedi date) di Assassinio nella Cattedrale, dopo la prima assoluta a Vicenza due anni fa e uno spettacolo di prova a Catania.
Il dramma di Thomas Stearns Elliot vede protagonisti Moni Ovadia e Marianella Bargilli, con la regia di Guglielmo Ferro.
Al protagonista Moni Ovadia è affidato il canto desolato dell’eroe inglese invaso dalla fede cristiana. Spiegano le note di regia: “Il lamento assoluto di un uomo indeciso tra abnegazione e incarnazione del Cristo, tra smania di potere e fede assoluta in Dio”.
Marinella Bargilli interpreta invece due personaggi, una Corifea e il Quarto Visitatore: e cioè il Demonio.
Un classico visto con occhio nuovo
“Questo è un classico – afferma l’attrice toscana – Quindi lo spettacolo mi richiede un approccio radicalmente diverso rispetto allo spettacolo Spose che ho portato in giro insieme a Silvia Siravo fino a pochi giorni fa. E’ proprio diverso il tipo di recitazione, ovviamente. Elliot aveva dato al Coro un grande significato, come forza della natura".
"Inoltre c’è l’intuizione del regista Guglielmo Ferro di fare interpretare il ruolo di quarto tentatore, e quindi del Diavolo, a una donna - prosegue Bargilli - Mi diverto molto, è una bellissima compagnia teatrale. Mi piace lavorare con Moni Ovadia, e sono molto felice di questa opportunità”
In entrambi i ruoli, quello del coro e quello della tentazione, ad essere chiamata in causa è l'anima irrazionale, che trae la sua forza vitale dalle sensazioni epidermiche ed inspiegabili. Il regista ha motivato la scelta dell’attrice toscana dicendo appunto “che solo una donna in bilico tra sensibilità e ragione può rappresentare bene questo luogo di confine”.
L'omicidio di Beckett e il suo conflitto interiore
Assassinio nella cattedrale racconta dell'omicidio dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Beckett, il cui corpo senza vita viene ritrovato all’interno della cattedrale. L’arcivescovo è stato assassinato da quattro cavalieri mandati da re Enrico II.
Ma il vero dramma che Thomas Stearns Eliot mette in scena è quello che si svolge nella coscienza di Beckett, in lotta con le proprie convinzioni in un mondo che gli impone di rinunciare a tutto quello in cui crede. Il dramma è del 1935, è costruito come una tragedia classica, in cui potere temporale e spirituale si scontrano. Lo spettacolo è una produzione del Teatro ABC di Catania e del Teatro Olimpico di Vicenza.
“È un’emozione molto forte tornare in Sicilia – conclude Bargilli – Il pubblico di quest’isola ha tributato un’ottima accoglienza a Spose. Ho girato in lungo e in largo per la Sicilia. Qui mi sento a casa e quando salgo sul palco mi sento sempre accolta e amata. Per questo ogni volta cerco di fare del mio meglio e non deludere un pubblico abituato ad andare in teatro e che per giunta mi vuole bene”.