Saranno due gli spettacoli distribuiti dall’ATAM inseriti nel cartellone della stagione 2013-2014 del Teatro Stabile d’Abruzzo a L'Aquila che verrà presentato ufficialmente domani insieme ai festeggiamenti per il suo 50nnale.
Le pièces in questione sono lo shakespeariano “Molto rumore per nulla” per la regia di Alberto Giusta e “Totò e Vicè” del recentemente scomparso Franco Scaldati, diretto ed interpretato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi.
I nomi sono stati resi noti questa mattina nel corso della conferenza stampa organizzata dall’ATAM per presentare le proprie attività e che si è rivelata anche un incontro per rispondere a delle impellenti domande riguardo la difficoltà che l’Associazione Teatrale Abruzzese Molisana (questo il significato dell’acronimo) si trova a dover affrontare, riguardo il significato che la cultura teatrale sta assumendo in una regione come l'Abruzzo e riguardo la situazione culturale italiana in generale.
L’annoso compito di riflettere su tutto questo è spettato al Presidente dell’ATAM Marco Fanfani che ha ripercorso in breve tutta la storia dell’ente, da quando fu creato nel 1975 da Peppino Giampaola ed Enzo Gentile (che lo ha diretto fino a quest’anno, quando ha lasciato la carica a Carla Finarelli) per distinguere l’attività distributiva (che l’ATAM sarebbe andato a svolgere) da quella produttiva e formativa (del TSA e dell’UOVO creato di lì a poco). Fanfani ha ricordato l’attività svolta dal suo ente per le provincie abruzzesi e le collaborazioni svolte anche al di fuori, come quella che continua tutt’oggi con il Molise, regione nella quale è da poco ripartita l’attività della Fondazione Cultura Molise con la quale l’ATAM sta sviluppando dei progetti.
Altri progetti sono in programma con il Teatro Stabile d’Innovazione per ricerca e sperimentazione “Florian” di Pescara e si sta provvedendo ad avviarne anche con il Teatro Comunale “Caniglia” di Sulmona in occasione della sua riapertura, poi per le stagioni teatrali a Pratola Peligna, e infine con Tagliacozzo, Celano e Castel di Sangro (tutti in provincia di L’Aquila).
Un’attività, quindi, quella dell’ATAM frenetica ed attiva e che vede anche progetti per rivitalizzare le zone più periferiche dell’ormai diverso perimetro della città di L’Aquila.
“Dalle New Town ad Amiternum. Progetto Triennale Innovativo. Cultura teatrale e aggregazione socio/culturale” è stato pensato da Enzo Gentile, per realizzare attività di animazione per bambini e di intrattenimento per anziani nelle 19 new towns costruite nella periferia del capoluogo abruzzese dopo l’evento sismico del 2009, per presentare spettacoli ispirati alla storia della città e per tornare a fare rassegne teatrali nell’anfiteatro romano di Amiternum, con obiettivi << dettati soprattutto dalla situazione di difficoltà in cui ancora si vedono costretti a vivere i cittadini che, in attesa di poter rientrare nelle loro case e di reinserirsi nel tessuto connettivo della loro Città, sentono allentarsi sempre di più antichi rapporti, consuetudini quotidiane, abitudini di vita. Ma intende anche favorire l’inserimento e la socializzazione dei numerosi stranieri che, con le loro famiglie, si sono insediati nel territorio del Comune dell’Aquila e del Cratere per motivi di lavoro. >>
Dice, al riguardo, Fanfani: << noi pensiamo che la permanenza in questi “villaggi” dei nostri concittadini meriti attenzione >>.
A questo progetto si accompagna la restituzione alla città degli spazi di quella che era la Multisala Garden, ex-cinema sito in località Monticchio, chiuso nel 2009, e che ora, di concerto con il Comune di L’Aquila, l’ATAM vuole riaprire e destinare alle ass. culturali locali per prove, spettacoli, eventi musicali, etc etc. Tra tutti, paradossalmente, a non usufruirne, sarebbe proprio l’ATAM, in quanto l’ente si occupa solo di distribuzione. L’iniziativa, però, come sottolinea Fanfani, mira a risolvere la dura situazione architettonica cittadina post-sisma che riduce le attività teatrali e di spettacolo essenzialmente al Ridotto del Teatro Comunale (nel centro cittadino) e all’Auditorium della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza (in zona Coppito).
Infine, altro progetto presentato in conferenza stampa, è stato quello per la formazione integrata nel campo dello spettacolo, facente riferimento al bando “Backstage”, su progetto della Regione Abruzzo e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, denominato “Tre muse” per la formazione in 18 mesi di 40 giovani artisti con obiettivi << certamente non secondari, come la riscoperta delle radici culturali della regione in uno con il processo di nuova aggregazione sociale per L’Aquila e, di conseguenza, per l’intero territorio di riferimento. >> Proprio per queste ragioni le opere scelte sono di scrittori abruzzesi: “Metamorfosi” di P. Ovidio Nasone, “La congiura di Catilina” di C. Sallustio Crispo, “La fiaccola sotto il moggio” di Gabriele D’Annunzio e “L’avventura di un povero cristiano” di Ignazio Silone.
Ci si potrebbe stupire di queste attività messe in cantiere dall’ATAM (attualmente con un organico di 9 dipendenti), non solo considerando i tagli alla cultura, ma soprattutto tenendo presente gli enormi debiti da cui è oberato l’ente. Però, come spiega Marco Fanfani la colpa non è tutta loro. Infatti stanno ancora aspettando l’erogazione del contributo 2011 da parte della Regione Abruzzo ed inoltre ci sono dei Comuni in ritardo di 3 anni nel pagamento della quota associativa dovutagli (corrispondente ad 1€ per abitante). << Questo rischia di portare al collasso il sistema >> lamenta il Presidente.
Il rischio liquidazione a cui il suo ente rischia di andare, non sembra preoccupare Fanfani il quale è invece consapevole che il rischio è per tutto il teatro italiano nel quale i teatri stabili hanno grandi difficoltà e il recente Decreto Cultura del Ministro Bray, seppure faccia degli interventi interessanti (sopratutto per il teatro lirico), non è risolutivo del problema che ancora sussiste e riguarda gli enti regionali e locali.
Dice: << non può essere che ci siano figli e figliastri. Nel senso che: l’attività del Maxxi è incomiabile; le attività che si svolgono in Regione però lo sono altrettanto! >>
Per quanto riguarda l’interessamento culturale della Regione Abruzzo afferma: << In 4 anni ci sono stati solo tagli alle attività culturali, salvo poi far altri interventi anche qui flash, spot, di risanamento di alcune situazioni. Quindi noi vogliamo una trasparenza e una possibilità di utilizzare quelle risorse che ci sono e che possono garantire la fruibilità di un servizio fondamentale. >>
A chi vocifera di accorpamenti tra enti locali o smantellamenti, Fanfani risponde che il << patrimonio dell’ATAM >> non può essere disperso per via delle diverse direzioni storiche ed artistico-teatrali che ha avuto durante i decenni e per il fatto che l’ente si occupa di distribuzione teatrale anche al di fuori della Regione Abruzzo, in Molise.
Il momento è difficile per tutti e, come sottolinea Fanfani, nel mondo della cultura e dello spettacolo in genere è difficile lavorarci perché attraversa un momento delicato.
Gli fanno eco le parole di Ezio Rainaldi, Presidente del Teatro Stabile d’Abruzzo, nella cui stagione teatrale si inseriscono gli spettacoli introdotti all’inizio di quest’articolo.
<< La situazione è difficile; forse quella attuale del TSA è meno drammatica di altre, ma ciò non vuol dire che per il futuro non si debba comunque fare qualcosa. >>
Rainaldi ha affermato che la situazione di disagio che oggi gli enti di produzione (come il TSA) e di distribuzione (come l’ATAM) vivono è la stessa. Il TSA lamenta di non aver ricevuto ancora i 600 mila € da parte della Regione Abruzzo promessi per quest’anno e che si dovrebbero sbloccare la prossima settimana.
Il problema degli spazi inagibili o in ristrutturazione a causa del sisma del 2009 è ben noto ed è gravoso in una città come L’Aquila ed in una regione come l’Abruzzo che vive da decenni di cultura (per non dire da sempre). Servono segnali in positivo per non continuare a denunciare segnali di difficoltà.
In un momento così drammatico e difficile per gli enti culturali, quello che si augura Rainaldi è la creazione di un nuovo disegno legge per la cultura. In ogni caso, l’ideale sarebbe quello che definisce con le parole << ottimizzazione e riorganizzazione delle risorse >
Conclude Rainaldi, << Si sta trovando la forma migliore per far convergere queste attività. >
Presenti in conferenza, tra gli altri, anche Carla Finarelli, direttore dell’ATAM, Giorgio Iraggi, dirigente organizzativo del TSA e Antonio Massena, direttore artistico del Teatro Stabile d’Innovazione L’Uovo Onlus.