Teatro

ATIP, lettera al Ministro Franceschini: "Teatri a capienza massima"

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Dopo quasi un biennio di inattività, ATIP - Associazione Teatri Italiani Privati lancia un nuovo appello al Ministro per tornare alla capienza massima con Green Pass e mascherine

Siamo alla vigilia della ripartenza per la stagione teatrale ma ancora i gestori dei teatri non sanno bene come comportarsi di fronte al tema Green Pass e alla capienza di presenze in sala, che al momento è fissata al 50% rispetto alla capienza massima (con il massimo di 1.000 persone al chiuso e 2.500 all'aperto).

Quello che L’ATIP - Associazione Teatri Privati Italiani chiede al Ministro Dario Franceschini in una lettera aperta è la possibilità di ritornare alla capienza massima consentita rispetto alle proprie agibilità, abbattendo anche l’ostacolo del distanziamento fisico e il contingentamento della capienza, avendo ora a disposizione uno strumento come il Green Pass.

> GLI SPETTACOLI IN SCENA <


Purtroppo per i teatri privati, qualora non fosse possibile ospitare il pubblico almeno al 75% della capienza, sarebbe un’utopia avviare la stagione teatrale. Dopo quasi un biennio di inattività, le perdite subite e le incertezze del settore, si utilizzi il Green Pass come lasciapassare per tornare a teatro e godere dello spettacolo dal vivo.

L’Associazione presieduta da Massimo Romeo Piparo auspica che "si lascino le mascherine come unico dispositivo di protezione per le aree comuni o per quando si lascia il proprio posto, al pari di quanto già previsto per il settore della ristorazione".

Massimo Romeo Piparo


L'ATIP sostiene la decisione del Governo di aver introdotto la misura del Green Pass, ma resta tuttavia convinta che "non si può più aggiungere restrizioni a restrizioni: il Green Pass sia piuttosto lo strumento di liberazione per chi si accinge a tornare ad assistere a Spettacoli teatrali, facendo della propria vaccinazione un mezzo di libertà e non già un ennesimo filtro limitativo".

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Il testo integrale della lettera a Franceschini

OGGETTO: RIAPERTURA TEATRI CON GREEN PASS

Dopo quasi due anni di grande sofferenza e la quasi totale assenza di attività teatrale nel settore dello Spettacolo dal vivo privato, sta per arrivare il momento della verità per l’intero comparto: un’altra stagione senza poter svolgere piena attività – in misura quanto meno pari al 75% del periodo pre-Covid- il settore privato non se la può permettere.

Questa premessa serve a porre sul tavolo del confronto tra la Vs. Istituzione el’ATIP, l’Associazione che racchiude le più importanti imprese di Spettacolo dal vivo private italiane, il tema delle riaperture con Green Pass.

L’ATIP chiede fortemente un intervento chiarificatore del Sig. Ministro On. Dario Franceschini affinché si fughi ogni dubbio circa l’abbattimento delle ulteriori restrizioni come il distanziamento fisico e il contingentamento delle capienze rispetto alle rispettive agibilità, con l’entrata in vigore del Green Pass.

ATIP è fermamente convinta della bontà della decisione dell’uso del Green Pass  come  strumento  per  accedere ai luoghi di Spettacolo dal vivo, e sosterrà il Governo in questa azione di “rispetto sociale” e di “sostegno” alla campagna vaccinale.

Ma è altresì fermamente convinta che non si possa più aggiungere “restrizioni” a  “restrizioni”: il Green Pass sia piuttosto lo strumento di liberazione per chi si  accinge a tornare ad assistere a Spettacoli teatrali, facendo della propria  vaccinazione un mezzo di libertà e non già un ennesimo filtro limitativo. 

Si riportino le sale alla loro massima capienza e si lascino le mascherine come unico dispositivo di protezione per le aree comuni o per quando si lascia il proprio posto (al pari di quanto già previsto per il settore della ristorazione).

Lo spettacolo dal vivo ha bisogno di tornare a vivere e può farcela se tutti insieme contribuiamo al sostegno dello strumento del GreenPass.

Ciò che invece ne decreterebbe la sicura triste fine, sarebbe continuare a seminare nel potenziale pubblico quella percezione di forte limitazione, spingendolo a procrastinare sine die quel tanto desiderato momento di ritorno alla normalità in cui il concedersi un momento di “intrattenimento culturale” e di “nutrimento dell’anima”possa corrispondere ad un meritato“premio”piuttosto che ad una“sofferenza”.

Fiduciosi in un Suo positivo accoglimento della nostra accorata istanza, Le confermiamo la nostra totale disponibilità a collaborare e a renderci alfieri di una rinascita che può e deve avvenire - mutuando una terminologia molto in voga in questo periodo-  “se non ora…quando!”.

ATIP - IL PRESIDENTE
Massimo Romeo Piparo

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