Due imperdibili appuntamenti a Bologna con la Béjart Ballet Lausanne in scena al Comunale Nouveau
Béjart Ballet Lausanne, una delle più note e rinomate compagnie di danza al mondo, torna a Bologna dopo trent’anni e apre la Stagione Danza del Teatro Comunale.
Due imperdibili appuntamenti in scena al Comunale Nouveau di Bologna: la celebre compagnia si esibirà in tre coreografie iconiche "Alors on danse... ! | Bhakti III | 7 danses grecques", che coniugano sapientemente tradizione e innovazione.
Il Béjart Ballet Lausanne, punto di riferimento nel mondo coreografico sin dalla sua nascita nel 1987, su impulso del grande coreografo Maurice Béjart, è stato guidato fino al 2023 da Gil Roman, che ne aveva raccolto il testimone nel 2007 preservando il repertorio senza rinunciare alla ricerca e alla creazione e dal 2024 è diretto da Julien Favreau.
Sperimentatore disinvolto, promotore del balletto come rituale rock, Maurice Béjart è ancora uno dei coreografi francesi più apprezzati; sapeva come nessun altro rendere la danza accessibile a tutti, facendola essere un'arte popolare.
La danza è stata la religione, la passione, la vita di Maurice Béjart, il coreografo più famoso e amato del secondo Novecento, che ha sempre anticipato la modernità e abolito le frontiere culturali.
“Alors on dance…!”| Bhakti III | 7 danses grecques"
La prima coreografia “Alors on dance…!”, firmata da Gil Roman nel 2022, è incentrata sulla tecnica classica e realizzata senza altro scopo “se non il piacere di ballare”, su musiche di György Ligeti, John Zorn, Citypercussion e Bob Dylan e costumi di Henri Davila.
Cresciuto accanto al celebre coreografo marsigliese, e suo erede designato, Roman coltiva un’idea di balletto moderna e aperta.
Alors on danse… !, è un inno alla “danza danzata”, tutta movimento e colore, è un invito a gioire, anche in questi tempi difficili di conflitti e di incertezze, a godere dello splendore e della leggerezza dei corpi del Béjart Ballet Lausanne, ad abbandonarsi al piacere del ballo con lo slancio tipico della giovinezza.
Seguono due storiche creazioni di Maurice Béjart, ovvero “Bhakti III”(Pas de deux) e “7 danses grecques”.
“Bhakti III” (Pas de deux), creazione del 1968 ispirata all’Induismo, nello specifico al dio della danza e della distruzione Shiva su musica tradizionale indiana, con scene e costumi di Germinal Casado, rivisita e rielabora la tradizione della danza indiana.
Diviso in tre parti – qui è eseguita la terza – e basato sulla tecnica dei “passi a due”, Bhatki fa rivivere la trinità indiana, attraverso le persone di Brahma, Vishnu e Shiva: è un dialogo tra Shiva e sua moglie Shakti, che è il suo doppio, è parte di lui in quanto emanazione della sua energia vitale. Béjart crea un duo preciso in cui si intrecciano il vocabolario classico e un gesto preso in prestito dalla cultura indiana.
Chiude il trittico un successo del repertorio bejartiano, “7 danses grecques”, che ricrea le danze greche del leggendario coreografo - che ne ricercava l'essenza evitando gli elementi più folcloristici. I richiami al folklore infatti sono volutamente minimi, è il rigore matematico dell’irresistibile musica di Mikis Theodorakis, composta appositamente per questo pezzo, a guidare la creazione delle sette danze.
Il coreografo ha saputo costruire su questa partitura una successione di ensemble, duetti e assoli, realizzando l'impresa di coniugare puro folklore e mitologia greca.
La compagnia Béjart Ballet Lausanne porta avanti lo straordinario lascito del fondatore Maurice Béjart unendo con maestria abilità tecnica, emozioni profonde e una visione artistica unica.