Dal 4 al 15 settembre la classica rassegna di Benevento Città Spettacolo, giunta alla trentaseiesima edizione.
Miti, eroi e persone comuni. A questo trinomio dell’umanità è dedicata l’edizione numero trentasei del Benevento Città Spettacolo, festival che vede protagonista la Città, la sua storia e i suoi luoghi d'arte attraverso spettacoli di teatro, danza e musica, convegni organizzati dalla direzione artistica, per l'ultimo anno, di Giulio Baffi. Per due fine settimana dal 4 al 15 settembre saranno circa venti gli spettacoli che avranno come scenario il centro storico dal Teatro Romano all’Arco del Sacramento e Palazzo Paolo V, dal Teatro De Simone all’Hortus Conclusus e al Piccolo Teatro Libertà. Anche questa edizione consente l’apertura di due nuovi ‘spazi riscoperti’: I Santi Quaranta e la zona archeologica del Fatebenefratelli valorizzati dagli spettacoli di Raccontami, sezione della manifestazione ideata da Giulio Baffi e Giovanni Petrone, con performance che si ispirano alla storia della città.
Ad aprire il festival sarà il mito di Giuseppe Verdi: a lui e alle sue donne sarà dedicato il concerto nel suggestivo Teatro Romano, scenario utilizzato alla collaborazione della Soprintendenza Archeologia della Campania, con protagonisti i maestri e gli allievi del Conservatorio di Musica “Nicola Sala" di Benevento. E sempre a cura del Conservatorio beneventano anche l’evento dedicato alla musica di Cole Porter (domenica 6 settembre) e l’atteso concerto all’alba all’Hortus Conclusus. Musicale, itinerante e per bambini anche al Flauto magico di Mozart e Schikaneder (Hortus Conclusus 5 e 13 settembre) diretto da Claudio Di Palma
Ricco di proposte anche il calendario teatrale che tra gli altri vede l’”autopsia dei sentimenti” scritta e diretta da Luciano Melchionna , famoso per le sue letture 'al limite' con L’amore per le cose assenti (teatro De Simone ore 21 sabato 5 settembre), Criaturas Particulares di e con Roberto White (sabato 5 settembre Palazzo Paolo V). Attesissima poi la prima nazionale dell'”Orestea” di Eschilo messa in scena da Luca De Fusco per il Teatro Stabile Nazionale della città di Napoli che, raccontando i tre episodi del mito, andrà in scena dal tramonto fino a notte fonda nello scenario del Teatro Romano (12 e 13 settembre). E poi Prometheus#2 , Simbolo di un sapere libero oltre il mito da Eschilo a Robert Lowell con la regia di Raffale Di Florio (6 settembre al Teatro De Simone) o un’originale versione di “Sandokan o la fine dell’avventura”, firmata da Giovanni Guerrieri, ambientata in una cucina con l’esercito di Mompracen composto da ravanelli, verza, carote e patate.
Da segnalare anche Demòni - Frammenti (micropieces della durata di 7 minuti per singoli spettatori per turno) da I Demoni di Fedor Dostoevskij e Frammento #1 – Marija di e con Alessandro Miele e Alessandra Crocco (con appuntamenti l’ 11 e il 12). Poi la mostra Mitiche visioni – Le antiche tessiture dei laboratori Rubelli nei teatri italiani a cura de Il Sigillo Gallery a palazzo Paolo VI e una serie di incontri di Psicoanalisi a corredare il percorso del festival.
Questa edizione del festival, le cui informazioni precise si possono rintracciare su www.cittaspettacolo.it , chiude un ciclo: è l’ultima che vede come direttore artistico Giulio Baffi che lascia, comunque con serenità il ruolo occupato da sei anni. "Me ne vado, però, soddisfatto – racconta Baffi - I numeri parlano chiaro negli ultimi 5 anni abbiamo registrato circa 40.000 presenze per un importo pari a oltre 181.000 euro, con una media di 136.000 euro annui. Questo vuol dire che il festival è piaciuto, è seguito e lascia segni della sua presenza. Città Spettacolo fa parte della mia storia da 35 anni e continuerò a seguirla anche se come spettatore, sempre consapevole della sua importanza”.