Dal 17 al 20 giugno 2013
All’Almost Blue
Casa della Cultura - Via Nicolò Franco, 52 - Benevento
Ortensia T
presenta
Stage di Recitazione
L’attore e il suo mestiere: l’arte come traduzione di un’idea
tenuto da
Roberto Azzurro
1. Il lavoro di Roberto Azzurro (Attore e Regista teatrale) incontra un peculiare percorso artistico che il regista ed attore napoletano sta compiendo ormai da alcuni anni, percorso che lo ha condotto a intraprendere una direzione di teorizzazione e pratica del teatro che punta al senso essenziale dell’evento teatrale: al bando qualsiasi tipo di effetto speciale (scenografie, costumi e tutto l’apparato tecnologico) “aiuti” che qualcuno ancora indugia a usare in palcoscenico: non c’è effetto speciale più efficace e necessario di un ATTORE che entra in scena e ci racconta una storia interessante in modo suggestivo. E’ nell’interregno che c’è tra la parola emessa dall’attore e l’orecchio attento dello spettatore che “accade il teatro”, in nessun altro luogo e grazie a niente altro.
2. Come si diventa attore?, è la domanda. Istinto o razionalità? Talento o studio? Improvvisazione o mestiere? Nel percorso si troveranno più di un’occasione e più di uno scenario atti a risponderci.
3. I materiali poetici, teatrali e letterari su cui si lavorerà spazieranno tra Eschilo, Shakespeare, Strindberg, D’Annunzio, Pinter, Pascoli, Auden, Santanelli, fino ad arrivare ad un approfondimento sul dramma Edoard II di Christopher Marlowe, che riguarderà un prossimo progetto di Roberto Azzurro, che andrà in scena nel novembre 2013.
4. Lo Stage ha la durata di 4 giorni con 5 ore di lavoro giornaliere che vanno dalle 10,00 alle 15,00 (con breve pausa interna).
Questo il percorso dettagliato del lavoro dello stage:
Dalla Teoria alla Pratica:
Il teatro come rappresentazione reiterata della vita
Il lavoro dell’attore (il dono della replica)
La parola per essere compresi (letteraria – poetica – teatrale)
La voce e gli stati emotivi
Il corpo e gli stati fisici
Eschilo>Shakespeare>Strindberg>D’Annunzio>Pinter>Pascoli>Auden>Santanelli
VERSO
Edoard II di Christopher Marlowe
ass. casa della cultura ALMOST BLUE
via nicolò franco,52 – Benevento
www.almostbluebenevento.it
per info e iscrizioni
segreteria Andrea Axel Nobile 333.7291281
ortensiat@libero.it
L’ATTORE E IL SUO MESTIERE
STAGE
Il lavoro di Roberto Azzurro incontra un peculiare percorso artistico che il regista ed attore napoletano sta compiendo ormai da alcuni anni, percorso che lo ha condotto a intraprendere una direzione di teorizzazione e pratica del teatro che punta al senso essenziale dell’evento teatrale: al bando qualsiasi tipo di effetto speciale (scenografie, costumi e tutto l’apparato tecnologico) “aiuti” che qualcuno ancora indugia a usare in palcoscenico: non c’è effetto speciale più efficace e necessario di un attore che entra in scena e ci racconta una storia interessante in modo suggestivo. E’ nell’interregno che c’è tra la parola emessa dall’attore e l’orecchio attento dello spettatore che “accade il teatro”, in nessun altro luogo e grazie a niente altro.
Bisogna partire, dunque, con il mettere in piedi le parole. Mi spiego. Su un foglio – testo teatrale o altro – le parole sono orizzontali, recitarle significa metterle in verticale. In più, ovviamente: mostrare da quali pensieri e stati d’animo germogliano quelle parole. Insomma, raccontare una storia vuol dire trasformare quegli strani segni neri su fondo bianco, tradurli dunque in vita reale. Potenza del teatro, che si occupa del tentativo di replicare la vita, in senso reale e poetico, così come essa è: sempre.
COME SI DIVENTA ATTORE?, È LA DOMANDA.
Istinto o razionalità?
Talento o studio?
Improvvisazione o mestiere?
I dubbi, tanto per restare in tema, sono davvero e inequivocabilmente amletici.
Il percorso è chiaro:
prima si impara a recitare, poi a lavorare sul personaggio, cioè a interpretare, poi si diventa attori, quindi bravi attori, quindi grandi attori, dunque primi attori, e finalmente, in casi più rari ma per fortuna auspicabili, si diventa artisti.
L’ATTORE E IL SUO MESTIERE
L’arte come traduzione di un’idea
PROGRAMMA:
Dalla Teoria alla Pratica:
Il teatro come rappresentazione reiterata della vita
Il lavoro dell’attore (il dono della replica)
La parola per essere compresi
La voce
Breve lavoro su: Dizione
Articolazione
Lateralità (eliminazione cadenza dialettale)
Lavoro sul corpo: Le cinque posizioni per la voce
Gli stati fisici e gli stati emotivi
La geometria dello spazio
Materiali di studio e lavoro
Incipit di letteratura: Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa
Giugno Picasso di Peppe Lanzetta
Se di Manlio Santanelli
Brani di lavoro poetici: Spoon river di Edgar Lee Masters (Prologo)
Spoon river di Edgar Lee Masters (William e Emily)
La pioggia nel pineto di Gabriele D’Annunzio
Brani di lavoro teatrali: Il guardiano de L’Orestea di Eschilo (Traduzione di Pier Paolo Pasolini)
Prologo di Enrico V di William Shakespeare
La signorina Julie di August Strindberg
Tradimenti di Harlod Pinter (Prima scena)
Risultati finali
A conclusione di ogni giornata lavorativa si allestirà una piccola traccia performativa che comporrà alla fine una performance globale e con una sua autonomia rappresentativa.
Durata:
Lo Stage ha la durata di 4 giorni con 5 ore di lavoro giornaliere che vanno dalle 10,00 alle 15,00 (con breve pausa interna).
ROBERTO AZZURRO è attore, regista e autore teatrale. Debutta in teatro con Antonio Casagrande e da allora ha recitato con Mario Carotenuto, Nello Mascia, Pietro De Vico, Piera Degli Esposti, Giancarlo Cobelli, Antonio Calenda, con cui ha collaborato per sette anni da aiuto regista, assistendolo nella direzione di attori quali Anna Proclemer, Giorgio Albertazzi, Roberto Herlitzka, Gabriele Ferzetti. Impegnato fortemente nella drammaturgia contemporanea, ha messo in scena, oltre i suoi testi, autori quali Bassetti, Suskind, Bavastro e soprattutto Manlio Santanelli. Con Bagno 102 (scritto con Paolo Coletta) è finalista al Premio Riccione 1997. Nella rassegna Drammaturgia Oggi vince nel 1998 il Premio Miglior Regista e nel 1999, come Miglior Attore, il Premo Speciale della Giuria. Dal 2003 comincia una più attiva collaborazione con Carlo Cerciello, lavorando con lui, come attore, in spettacoli quali Girotondo di Schnitzler, Macbeth, Brutto, Italietta - in cui dà voce e corpo a Pier Paolo Pasolini – e Terrore e miseria del Terzo Reich di Bertolt Brecht in cui interpreta un grottesco e originale Adolf Hitler, ruolo per il quale vince il Premio Oscar per il Teatro Il Primo 2008 e il Premio Girulà 2009 – Miglior attore protagonista. Antica Babilonia, da lui diretto, ha vinto il Premio Vigata come Miglior Testo. È stato Boniface de Castellane ne L’arte di essere povero, di Massimiliano Palmese, Jhonny Pitt nella commedia musicale di Manlio Santanelli Canta o sparo!, per il Positano Teatro Festival, e Fletcher ne Il servo di Byron di Franco Buffoni. Il suo ultimo spettacolo è La Venere dei terremoti di Manlio Santanelli, con cui vince come Miglior Attore Protagonista il Premio Lello Vianello.
È stato Oscar Wilde in una felice drammatizzazione dei documenti processuali, ha interpretato Boniface de Castellane, noto dandy degli anni ’20 in uno spettacolo di successo come “L’arte di essere povero”, ed è stato anche Marcel Proust in un progetto/reading dedicato al romanzo “Il cappotto di Proust” di Lorenza Foschini. Ha inoltre portato in scena l’ultimo romanzo di Ivan Cotroneo “Un bacio”.
Come regista ha diretto nel corso degli ultimi anni Piera Degli Esposti, Angela Pagano, Maria Paiato, Giorgio Colangeli.
Il suo percorso di insegnamento del mestiere dell’attore comincia molti anni fa, quando, diplomatosi alla scuola di mimo corporeo di Michele Monetta, diventa suo assistente e comincia a fare i primi laboratori di teatro lavorando sul corpo e sulla parola. In seguito diventa insegnante ufficiale di recitazione del laboratorio del Teatro Elicantropo di Napoli, dove insegna da circa dieci anni.