Al duo RezzaMastrella è stato attribuito il Leone d’oro alla carriera per il Teatro della Biennale di Venezia. Leone d’argento alla compagnia Anagoor.
Antonio Rezza e Flavia Mastrella, ovvero RezzaMastrella, un binomio artistico unico nel panorama teatrale contemporaneo, ottengono il Leone d’oro alla carriera per i loro spettacoli “assolutamente innovativi dal punto di vista del linguaggio teatrale”; Leone d’Argento alla compagnia Anagoor, in pochi anni al centro dell’attenzione teatrale italiana ed europea, per la potenza estetica e la “funzione divulgativa” del loro lavoro. Lo ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, facendo propria la proposta del Direttore del Settore Teatro Antonio Latella.
Trent'anni sui palchi insieme: la “rivoluzione” di RezzaMastrella
Antonio Rezza e Flavia Mastrella, l'uno performer-autore e l'altra artista-autrice, conosciuti come RezzaMastella, condividono le scene da più di trent’anni: il duo nasce nel 1987 e da allora ha firmato e realizzato a quattro mani 13 spettacoli, scardinando e reinventato gli usuali codici del linguaggio teatrale.Questa la motivazione che ha permesso ad Antonio Rezza e Flavia Mastrella di aggiudicarsi il Leone d’Oro alla carriera:
“Antonio Rezza è l’artista che fonde totalmente, in un solo corpo, le due distinzioni di attore e performer, distinzioni che grazie a lui perdono ogni barriera, creando una modalità dello stare in scena unica, per estro e a tratti per pura, folle e lucida genialità. Flavia Mastrella è l’artista che crea habitat e spazi scenici che sono forme d’arte che a sua volta Rezza abita e devasta con la sua strepitosa adesione; spazi che abita e al tempo stesso scardina, spazi che diventano oggetti che ispirano vicende e prendono vita grazia alla forza performativa del corpo e della voce di Rezza. Da questo connubio sono nati spettacoli assolutamente innovativi dal punto di vista del linguaggio teatrale”.Il Teatro di Anagoor e la sua funzione divulgativa
Fondata nel 2000 da Simone Derai e Paola Dallan, la compagnia Anagoor si è configurata fin da subito come un esperimento di collettività, un laboratorio continuo che risponde a un’estetica iconica che si sviluppa in molteplici direzioni, dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale dialogano tra loro, cercando tuttavia, di rimanere teatro.
Anagoor conduce un lavoro profondo sulla ricerca di un nuovo linguaggio attingendo a immagini e simboli che riconducono alla nostra memoria culturale.
Questa la motivazione che ha portato la compagnia teatrale ad aggiudicarsi il Leone d’Argento:
“Il lavoro di Anagoor, mai privo di una potente estetica, riesce ad avere una funzione divulgativa rispetto a grandi tematiche; Anagoor non è mai popolare nella scelta dei testi, eppure lo è, nobilmente, nella restituzione artistica. Ciò che rende il loro lavoro a tratti concettuale ma anche profondamente artigianale è il fatto che non demandano a nessuno la scelta artistica, riuscendo come collettivo a realizzare tutto da soli, dalla scrittura del testo alla costruzione di scene e costumi sempre di grande impatto, a tal punto che i loro spettacoli sono programmati in molti teatri italiani e stranieri”.