BILAL - nessun viaggiatore è straniero è in scena al teatro Elfo Puccini - sala Bausch di Milano dal 5 al 10 aprile e inserito nella rassegna Nuove Storie. Annalisa Bianco dirige un intenso Leonardo Capuano in un monologo per sensibilizzare sul tema attuale e delicato dell'immigrazione clandestina e della perdita di valore della vita umana in certe condizioni di miseria e soprusi.
Lo spettacolo è inserito nella rassegna di nuova drammaturgia Nuove Storie del teatro Elfo Puccini di Milano e sarà in scena dal 5 al 10 aprile in sala Bausch. BILAL - nessun viaggiatore è straniero nasce dall’incontro tra Annalisa Bianco, regista e responsabile della compagnia EGUMTEATRO, e Luca Fusi, regista e attore italiano con formazione internazionale. Il testo di partenza è Bilal - viaggiare, lavorare, morire da clandestini di Fabrizio Gatti, reporter de l’Espresso, e premio Tiziano Terzani 2008. Il testo documenta una situazione di fortissima emergenza umanitaria legata all’immigrazione clandestina e all’azzeramento della dignità umana che ha spesso luogo in queste situazioni. L’autore Fabrizio Gatti finge di essere uno “straniero” bisognoso di fare il viaggio della speranza attraverso il mediterraneo, mentre in realtà sta facendo un viaggio di ritorno. In questo modo "in incognito" scopre cosa succede, annulla pregiudizi e false credenze, annulla la distanza tra "noi" e "loro".
La forma dello spettacolo è quella del teatro di narrazione: in scena un solo attore, Leonardo Capuano, che interpreta la parte di un migrante, dando voce alle sue paure, speranze e pensieri. La scena è volutamente spoglia, mentre luci e musica diventano fondamentali per trasmettere le atmosfere del viaggio, anche interiore, del protagonista. Il monologo diretto da Bianco è pensato come strumento di sensibilizzazione sul tema attuale e delicato dell’immigrazione clandestina, ma anche del valore della vita umana, spesso negata o banalizzata nel momento in cui si parla di confini geografici dimenticando il confine tra umano e disumano.
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