La prima settimana di novembre prosegue all'insegna del Gender Bender Festival, la rassegna internazionale e multidisciplinare di arti e culture contemporanee dedicate al genere e alle identità. Inoltre segna il ritorno a Bologna, all'Unipol Arena, del Cirque du Soleil con il primo tour italiano di "Varekai".
Apre la settimana No Lander di Riccardo Buscarini, in scena dal 31 ottobre al 1° novembre a Teatri di Vita. Vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero (tra cui The Place Prize 2013), lo spettacolo, che fa parte della programmazione del Gender Bender Festival, è una meditazione malinconica e sottile sui temi dell’Odissea di Omero, è un discorso sul desiderio e sull’appartenenza. Cinque danzatori, esposti ad uno spazio spietato, agiscono come marinai dispersi in mare: nulla a cui aggrapparsi, senza radici, senza luce e senza terra. Il lavoro simboleggia l’essere costantemente alla ricerca di un punto fisso, di un miglioramento, di una luce che manca.
Martedì 1° e mercoledì 2 novembre al Teatro Duse andrà in scena RA-ME, concept e coreografia di Lara Russo, anch’esso inserito all’interno del Gender Bender Festival.
In scena tre performer uomini, ad ognuno è affidata un’asta di rame, un materiale resistente, freddo al tatto e apparentemente privo di vita si mostra nelle sue possibilità di essere agito. Così attraverso la caduta, la sospensione e l’assemblaggio di questi tre elementi lo spazio muta insieme ai suoi corpi costantemente alla ricerca di nuove strategie di collaborazione. Cosa costruire, una domanda insita nella danza stessa e il desiderio ne anima la ricerca: costruire diventa pretesto per i tre di avvicinarsi a un dialogo fatto di responsabilità e accoglienza.
Da mercoledì 2 a domenica 6 torna a Bologna, all’Unipol Arena, il Cirque du Soleil con il primo tour italiano della produzione di Varekai. Dal cielo scende un giovane uomo solitario, e così ha inizio la storia di Varekai. Paracadutato all’interno di una magica foresta, in un mondo caleidoscopico popolato da creature fantastiche, il giovane uomo intraprende un’avventura assurda quanto straordinaria. In questo giorno ai confini del tempo, in questo luogo dalle pure possibilità, inizia un incantesimo ispirato alla vita ritrovata e ai meravigliosi misteri del mondo e della mente. Il termine Varekai significa “ovunque” nel linguaggio rumeno dei gitani, i nomadi universali. Diretto da Dominic Champagne, questa produzione rende omaggio all’anima nomade, allo spirito e all’arte della tradizione circense, e alla passione infinita di coloro che arrivano al sentiero che porta a Varekai.
Continua la sezione danza del Gender Bender Festival la nuova e acclamata stella della danza inglese, il coreografo inglese James Cousins, con la creazione Within Her Eyes, in scena il 2 e 3 novembre allo spazio AtelierSì. Un duetto che lascia col fiato sospeso e il cuore in gola: un uomo e una donna si avviluppano, si fondono, si equilibrano a vicenda, come rinchiusi in una bolla di fragile e struggente dipendenza reciproca, con il personaggio femminile che non tocca mai terra, perennemente sostenuto da quello maschile. Un tour de force emozionante, un’esplorazione disarmante delle emozioni più contrastanti: la fiducia e l’abbandono, il lutto e il cambiamento. Con Within Her Eyes James Cousins ha vinto il New Adventures Choreographer Award nel 2012.
Una ricerca dell’identità, anzi un’affermazione dell’identità, in forma di dj-set teatrale è lo spettacolo MDLSX, di Motus, con Silvia Calderoni, in scena il 3 e 4 novembre a Teatri di Vita. Lo spettacolo dei Motus tende alla fuoriuscita dalle categorie, anche artistiche: è uno “scandaloso” viaggio teatrale di Silvia Calderoni, in bilico tra fiction e realtà, in cui collidono brandelli autobiografici ed evocazioni letterarie e critiche che spaziano da Judith Butler a Donna Haraway, da Paul B. Preciado al caleidoscopico universo dei Manifesti Queer. Motus è uno dei gruppi di punta della ricerca teatrale italiana, il loro è un teatro rivolto a contaminare l’esperienza teatrale oltrepassando i confini fra i generi. MDLSX è parte del progetto Hello Stranger! promosso dal Comune di Bologna per i 25 anni della Compagnia.
Sempre inserito all’interno del Gender Bender Festival è il dittico ANECKXANDER + OBJECT di Alexander Vantournhout e Bauke Lievens il primo, di Ivgi & Greben il secondo, in scena il 4 e 5 novembre all’Arena del Sole. Aneckxander è la “tragica autobiografia di un corpo”: il corpo di Alexander Vantournhout, che si espone nudo – con indosso soltanto guantoni da boxe e scarpe con zeppe – allo sguardo dell’Altro, il pubblico, alla ricerca di un disperato punto di contatto con esso. Attraverso evoluzioni bizzarre, cambiando continuamente forma davanti ai nostri occhi, Aneckxander/Alexander si muove sulla linea sottile tra empatia e raccapriccio, rivelando senza filtri tutta la sua vulnerabilità e la sua solitudine.
Il secondo solo della serata è Object, ancora una volta una riflessione su un corpo – questa volta femminile – esposto allo sguardo. Muovendosi tra sottomissione e provocazione, di volta in volta seducendo, sfidando, negandosi e poi offrendosi per accelerazioni progressive allo sguardo del pubblico, la performer cerca un dialogo con la sua audience, facendola oscillare senza sosta tra partecipazione emotiva e conflitto.
Chiude la settimana la commedia Calendar Girls, in scena dal 4 al 6 novembre al Teatro IL Celebrazioni, regia di Cristina Pezzoli, in scena Angela Finocchiaro e Laura Curino. Basato sull’omonimo film, il testo teatrale è stato scritto da Tim Firth, già autore e sceneggiatore dell'acclamata omonima.
Dopo lo straordinario successo della prima stagione, Calendar Girls ritorna ad emozionare, commuovere e divertire il pubblico. La storia si ispira ad un fatto realmente accaduto, in cui un gruppo di donne inglesi fra i 50 e i 60 anni, appartenenti al Women's Institute, si sono impegnate in una raccolta fondi rivolta all'ospedale nel quale morì il marito di una di loro. L'idea di fare un calendario diverso da tutti gli altri venne a una di loro, che convinse poi le sue amiche a posare nude. Riscuotendo un inaspettato successo l'iniziativa finirà per mettere a dura prova le protagoniste.