Anche quest’anno nella splendida sede storica dell’Accademia Filarmonica Romana, in via Flaminia, a pochi passi da Piazza del Popolo, si svolge la rassegna “ I Giardini di Luglio”.
Anche quest’anno nella splendida sede storica dell’Accademia Filarmonica Romana, in via Flaminia, a pochi passi da Piazza del Popolo, si svolge la rassegna “ I Giardini di Luglio”. Oltre alla musica, vengono proposti: danza, arti visive, cinema, fotografia, racconti, convivialità nella frescura un po’ misteriosa di un giardino di altri tempi.
Il filo conduttore degli eventi della prima parte della rassegna è il centenario della nascita di John Cage. Personaggio straordinario che ha segnato il secolo, vorace utilizzatore di tutto ciò che la modernità poteva offrirgli, ha percorso sentieri culturali inimmaginabili, dove la ricerca di nuove espressioni è stata spesso scambiata per sterile provocazione. Oggi forse possiamo dire che la rivoluzione artistica da lui inseguita è stata raggiunta solo in piccola parte, ma dobbiamo comunque conservare la gratitudine verso chi, insieme ad altri, ci ha permesso di fuggire un po’ dalla prigione dorata dell’Accademia, e di cercare forme e contenuti anche nella quotidianità più banale.
Calypso
Si tratta di uno spettacolo multimediale commissionato dall’Accademia Filarmonica Romana, ideato dall’Over Future Project, un viaggio sensoriale in cui l’ascoltatore è proiettato nei vortici che si realizzano quando viene sconvolta l’armonia. L’opera inizia con un video prodotto con i mezzi della Computer Art che induce un curioso effetto ipnotico, poi entra in scena il pianoforte che, con un brano composto da Giuseppe Zampetti e da lui eseguito, porta l’ascoltatore verso i riferimenti contraddittori della cultura del Novecento, sempre sull’orlo di una crisi imminente. In contrasto con il pezzo pianistico viene proiettato uno storico evento televisivo del 1962 in cui John Cage presenta la Water walk, una composizione di estremo sperimentalismo dove vennero utilizzati i più inaspettati oggetti di uso comune per produrre suoni e rumori. Sulla scia dello sperimentalismo di Cage, l’Over Future Project qui propone una Water walk 2012 in cui, a parte una spiritosa citazione iniziale, gli oggetti sono sostituiti dai computer con le infinite possibilità che questi possono offrire.
Nell’ultima parte, viene eseguito Calypso di Piera Pistono dove interviene un ensemble costituito da soprano, flauto, viola e pianoforte che espone, introdotta da un battito cardiaco quasi soffocato da effetti elettronici, una cellula melodica che ci riconcilia con la volontà creativa. Qui il computer è sostituito dal coro (registrato) che restituisce pienamente la dimensione umana all’opera.
La piccola Sala Casella ha contenuto con difficoltà il pubblico che ha festeggiato con entusiasmo i bravi ed impegnati artisti insieme a Piera Pistono presente all’esecuzione, ed ha perdonato volentieri le piccole incertezze tecniche connesse con la messa in scena che hanno contribuito a dare un simpatico e giovanile carattere naif al tutto.
Over Future Project (Francesco Clemente, Leo Cappelletto, Filippo Brancadoro)
Claudia Giordano (soprano)
Michele Celata (flauto)
Marco Valbrega (viola)
Giuseppe Zampetti (pianoforte)
A cura di : Livia Cives, Nivan Yahaghi, Damiano Cesarini, Valentino Salvi.
Coro polifonico dell’Università di Tor Vergata diretto da Stefano Cucci.