L'ampia offerta teatrale in calendario a Catania dalla seconda metà di gennaio si distingue per i lavori di prosa dedicati all'appassionata esplorazione dei legami familiari, le nuove produzioni di musica jazz e danza con i migliori artisti del momento, il debutto della stagione lirica del Teatro Bellini
Contrazioni –Piccolo Teatro di Catania 21 e 22 gennaio ore 21
Di Mike Bartlett
Con Viviana Lombardo, Silvia Scuderi, regia di Luca Mazzone
Produzione Teatro Libero Palermo
Ai lati opposti di una scrivania, al centro di un palco su scenario buio, due donne si fronteggiano in un rapporto carnefice-vittima: sono, rispettivamente, una manager d’impresa e la sua sottoposta, strette nella dolorosa requisitoria al centro di Contrazioni, traduzione italiana dell’omonimo dramma Contractions, a sua volta tratto dal radiodramma Love contract, dell’oxfordiano Mike Bartlett. Oggetto del contendere, i sentimenti dei lavoratori e la loro necessaria negazione al fine di ottimizzare il rendimento e profitto, impedendo che l’amore possa distrarli dalla dedizione al compito: una singolare clausola del contratto per gli impiegati di questa azienda prevede infatti che costoro non possano intrattenere rapporti sentimentali e autorizza pertanto i dirigenti a spiarne la vita privata, manipolandola, se necessario, fino a ricorrere all’estremo ricatto dell’eventuale licenziamento. In un lavoro che risente molto dell’Orwell di 1984 o del film cult di Fritz Lang Metropolis, lo sviluppo drammaturgico ricalca il miglior teatro dell’assurdo: quattordici scene dialogate e in divenire, simili ai vari momenti di una stessa sequenza cinematografica, alternate ad altrettanti momenti di buio in sala, durante i quali vengono proiettati filmati onirici e surreali, destinati a rappresentare i rispettivi stati d’animo delle contendenti.
Attraverso vessazioni sempre più insostenibili, che non arretrano neppure dinanzi a penose circostanze di vita, simili a dolorosi spasmi muscolari -a questo potrebbe rimandare il titolo, a sua volta assonante con la parola-chiave ‘contract’- si giunge ad una sconcertante conclusione, priva di elementi consolatori.
Vizio di famiglia –Teatro Stabile di Catania dal 3 al 12 febbraio (orario da cartellone)
Di Edoardo Erba
Con Pietro Montandon, regia Saro Minardi
Produzione Teatro Stabile Catania
C’è chi le dedica una vita intera, chi la rinnega e persino chi sarebbe disposto a noleggiarla -anche se per breve tempo- pur di averne una: è la famiglia, di cui già vent’anni or sono Edoardo Erba offriva un lungimirante affresco in questo lavoro che la descrive come un organismo sociale spesso oggetto di critiche veementi, talvolta considerato vetusto, eppure sempre vitale: un vecchio vizio di cui non ci si può (vuole) liberare, nonostante se ne conoscano limiti e difetti. Nel tentativo di adeguarsi al comune sentire, che impone la vita in famiglia, oltrepassata ogni ragionevolezza, qui si arriva addirittura ad ipotizzare una compravendita dei legami familiari, giudicati talmente irrilevanti -come la maggior parte delle relazioni umane del nostro tempo- da poter essere stretti o annullati a piacimento: ne farà le spese, con esiti paradossali, l’ingenua protagonista della storia, tanto da abbandonare per sempre una visione edulcorata quanto superficiale dei rapporti affettivi.
Lo sterminio –Teatro Naselli di Comiso (ass. TSC Catania) sabato 11 febbraio ore 21
Di Francesca Ferro
Regia Francesco Maria Attardi
Con Francesca Ferro, Vincenzo Volo, Francesco Foti, Ilenia Maccarrone, Nick Nicolosi
Mutuando un’espressione sovente utilizzata nei racconti gialli, si potrebbe definire questo lavoro come un 'dramma della camera chiusa', con cinque amici commensali ad uno stesso tavolo, che iniziano l’incontro in apparenza con le migliori intenzioni, per poi trasformarsi in nemici giurati dopo una lite furibonda, dall’effetto tragicomico. Si tratta però di un riso amaro, che nasce dalla consapevolezza, presto evidente allo spettatore, dell’inconsistenza dei legami relazionali ostentati pubblicamente; e così basta una parola di troppo, uno scherzo greve, per svelare la maschera e mostrare la natura insincera e del tutto formale di queste amicizie. Un dramma dagli sviluppi avvincenti, con dichiarati riferimenti alla poetica pirandelliana e a certe opere di Arthur Miller, fin nelle peculiari scelte scenografiche.
Oh, Dio mio! –Teatro Vitaliano Brancati Catania dal 26 gennaio al 12 febbraio (orario da cartellone)
Di Anat Gov
Con Pippo Pattavina, Debora Bernardi
Osservando i gravi problemi del mondo contemporaneo, verrebbe spontaneo ipotizzare che qualcosa, laddove si reggono le umane sorti, non vada proprio per il meglio. Ma ci voleva tutto lo humour yiddish di Anat Gov per ipotizzare che l’Altissimo in persona, in piena crisi esistenziale (una contraddizione in termini!) potesse aver bisogno di terapia psicanalitica per tornare a svolgere bene l’oneroso compito. La materia del dialogo, come si può immaginare, appare subito ostica e si palesa quasi la minaccia di un nuovo diluvio universale, quando un gesto spontaneo risolve il dilemma. Una seduta indimenticabile, tale da moltiplicare gli interrogativi iniziali e rivelare, nella figura della psicanalista, un’umanità dolente, in fondo disponibile ad accogliere con amore quanto d’imperscrutabile ci riservi la sorte.
EDIPO RE, into the mirror –Compagnia Petranura Danza presso Scenario Pubblico Catania
Sabato 11 febbraio ore 20.45, domenica 12 ore 19
Per la rassegna DARE – SCENARIO DANZA 16/17
Coreografie di Salvatore Romania e Laura Odierna, con Salvatore Romania, Valeria Ferrante, Claudio Costantino, Magdalena Wójcik, Danilo Smedile
La performance, preceduta da un’anteprima che avrà luogo il 28 gennaio alle 20.30, indugia, con gli strumenti propri dell’arte coreutica, sul tema della ricerca del sé più autentico, imprescindibile per ogni uomo che voglia scardinare i falsi idoli imposti dall’esterno. Come ben simboleggiano le difficoltà incontrate dai corpi in movimento, non si tratta di un percorso agevole, e -quel che è peggio- l’approdo potrebbe rivelarsi deludente o perfino catastrofico, come per il personaggio mitico cui è intitolata la coreografia, benché nessuno che si dica umano possa mai sottrarvisi.
Omar Sosa e Gustavo Ovalles in concerto
Ma di Catania, lunedì 23 e martedì 24 gennaio ore 20.45, mercoledì 25 ore 22.30
Per la rassegna Catania Jazz
Considerato l’erede naturale di Duke Ellington, con il consistente repertorio di ben venti album all’attivo, Omar Sosa continua a produrre miracoli musicali con un pianoforte di cui riesce a calibrare le più minute vibrazioni. Escursioni musicali che, pur riferibili in senso lato alla categoria del jazz, per l’ampiezza e la varietà delle tessiture armoniche esplorate abbracciano compiutamente i territori della world music; ed echeggiano sonorità che, dall’isola di Cuba, terra natale del musicista, si estendono all’intero Sudamerica, ai Caraibi, all’Africa, grazie anche agli inconfondibili ritmi scanditi dalle percussioni di Gustavo Ovalles.
Lorenzo Tucci “Sparkle” Trio meets Daniele Scannapieco in concerto
Ma di Catania, martedì 7 febbraio, mercoledì 8 alle 20.45, giovedì 9 alle 22.30
Per la rassegna Catania Jazz
Già fondatore insieme a Fabrizio Bosso e Daniele Scannapieco degli High Five quintet, il batterista Lorenzo Tucci, tra i migliori talenti del jazz contemporaneo in Italia, presenta il nuovo album Sparkle: una riconferma di un gruppo di artisti soprannominati, per qualità e successo, ‘i Beatles del Jazz’, che ha potuto contare, in sala di registrazione, sulla partecipazione straordinaria di Flavio Boltro alla tromba, Luca Mannutza al piano, Luca Fattorini al contrabbasso
La straniera -Teatro Massimo ‘Vincenzo Bellini’ Catania sabato 21 gennaio ore 21
'Opera seria' di Vincenzo Bellini
Con Daniela Schillaci, Emanuele D’Aguanno, Vittorio Vitelli, Gabriella Colecchia, regia Andrea Cigni, direttore d’orchestra Fabrizio Maria Carminati
Tra pochi giorni la stagione lirica del Bellini di Catania esordirà con questa opera giovanile del musicista catanese, eseguita per la prima volta secondo l’edizione critica Ricordi (ritorna a Catania dopo quindici anni dall’ultimo allestimento) dopo il debutto nel 1829 al Teatro alla Scala di Milano. Nell’impegnativo ruolo della protagonista, rilanciato nel secolo scorso dalle grandi interpretazioni di Monserrat Caballé e Renata Scotto, il soprano Daniela Schillaci, già distintasi lo scorso settembre nell’edizione della Norma andata in scena al Teatro Greco Romano. Molto atteso anche il ritorno del regista Andrea Cigni, dopo le apprezzate scelte artistiche compiute nella rappresentazione di Fedra la scorsa stagione.