Cinque anni fa ci aveva appassionati con uno straordinarrio allestimento di "Terrore e Miseria del Terzo Reich", ora, in occasione del Positano Teatro Festival, e con il contributo produttivo dello stesso, ecco che Carlo Cerciello ritorna al grande autore tedesco con uno dei testi più strettamente politici, "La Madre", che circa trentacinque anni fa in Italia il regista Antonio Calenda, quando erano lontani i gossip di cui è protagnista oggi, portò in scena con una intensa Pupella Maggio com protagonista. "La Madre" è tratta da una novella dello scrittore risso Gorkji, e Cerciello, nel suo allestimento, ne tiene fedelmente conto, riportndo i personaggi in quella russia pre-rivolzionaria che tanto somiglia all'attuale occidente sull'orlo del fallimento economico e politico. La bigottaPelagia Vlassova, la madre del titolo, è una donna che vince le proprie ritrosie alle idee rivoluzionarie del figlio pavel, dopo che lo stesso viene arrestato e giustiziato, diventando così il capo di quei moti che poi sfociarono nella rivoluzione d'ottobre, e nesssun regista saprebbe meglio sintetixxare ed esprimere il dolore, la furia, la delusione e l'impeto di quei personaggi di Carlo cerciello, che da anni è forse l'ultimo dei registi puramente politici rimasti in Italia. Solo lui, infatti, riesce a far diventare setacolo, senza perdere una briciola in impegno, il testo di Brecht, arricchendolo con scen di massa epiche e suggestive, supportate da buone interpretazioni, su cui capeggia, naturlamente, una straordinaria Imma Villa, grandiosa interprete di Pelagia, sincera espressione del verbo brechtiano. con lei si plaude la prova di un gruppo di giovanissimi attori, tra cui ricordiamo Antonio Agerola, Giulia Musciacco, Annalisa Direttore e Cinzia Cordella, mentre una suggestiva interpretazione anche musicale la offere il bravo Antonio Piccolo. Ottimi gli arrangiamenti musicali di Paolo coletta, che utilizzano le musiche originali di Hanns Eisler, ma anche Guccini e Morricone. uno spettacolo che, a dispetto di quanto si dice delle stagioni teatralei estive, ha infiammato i cuori del pubblico positanese, suscitando un corale assenso.
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