Teatro

“Chi resta”, Matilde Vigna e il rapporto madre-figlia debutta a Bologna

Chi resta
Chi resta © Luca Del Pia

“Chi resta” è la seconda prova di Matilde Vigna in veste di autrice e regista: prodotto da ERT, lo spettacolo esordisce al Teatro delle Moline

Debutta in prima assoluta a Bologna, al Teatro delle Moline, la nuova produzione di Emilia Romagna Teatro: Chi resta, ultimo lavoro firmato da Matilde Vigna, attrice due volte vincitrice del Premio Ubu e una volta del Premio Eleonora Duse 2021 (menzione speciale come attrice emergente), alla sua seconda prova da autrice e regista dopo il successo di Una riga nera al piano di sopra.

Matilde Vigna


Nell’ideazione di questo nuovo progetto e nella regia, la Vigna è affiancata da Anna Zanetti, mentre condivide il palco con un celebre nome della scena teatrale e cinematografica italiana, Daniela Piperno.

Chi resta è il racconto di una figlia che attraversa l’esperienza dolorosa della perdita della madre, affermano Matilde Vigna e Anna Zanetti: “Questo spettacolo non parla della morte, parla di noi dopo la morte, di chi resta, e di chi ‘va in cielo’ come ci dicevano da piccoli, e compie quel viaggio misterioso e incomprensibile per chi rimane solo sulla terra”.

Matilde Vigna e Daniela Piperno

Il rapporto tra Madre e Figlia: un dialogo tra due mondi

Al centro di questo lavoro, i nodi del complesso e delicato rapporto tra una Figlia - interpretata dalla stessa Matilde Vigna, e una Madre da poco scomparsa - Daniela Piperno.
Una Madre che non tornerà più e una Figlia alle prese con la sua assenza e con la necessità di ricostruire una propria vita sui frammenti di quella precedente: un dialogo fra due mondi. 

La Figlia, una giovane donna di 37 anni che non ha figli, per una menopausa anticipata, perché è omosessuale, perché non ha trovato un compagno stabile, perché aderisce al movimento di estinzione volontaria, alle prese con la perdita del suo ultimo genitore, la Madre: "La Figlia quindi non è più figlia ma nemmeno madre, né mai lo sarà" scrivono Vigna e Zanetti.

Matilde Vigna e Daniela Piperno


La Madre è sempre presente, è ancora lì, tra le piccole cose della vita di prima: “I nostri morti sono sempre con noi", raccontano le due artiste, e la Madre "è sempre, ancora lì e ci accompagna in un fantastico viaggio interstellare, oltre la gravità terrestre fino ai buchi neri: un viaggio cosmico, scientifico, narrativo e visivo".

Un progetto costruito attraverso esperienze personali, interviste e letture 

Il nuovo lavoro di Matilde Vigna ha una forte impronta ritmica, le immagini racchiuse nel testo si sviluppano attraverso la relazione in scena tra due attrici, nella cornice di un paesaggio cosmico fatto di video, luci e sonorizzazioni.

Matilde Vigna e Daniela Piperno


Il testo è una scrittura originale costruita a partire da esperienze personali ma anche da numerose interviste, letteratura saggistica sulla morte in occidente – di autori come Byung-chul Han, Philippe Ariès, Ines Testoni, narrativa  - con Paul Auster, Joan Didion, Annie Ernaux, Peter Handke, e la musica a tema spaziale di David Bowie, Jamiroquai, Beatles, Boards of Canada, Lucio Corsi, spallarossa – che ha composto le musiche originali.

Chi resta porta in scena il complicato rapporto tra una Figlia e una Madre scomparsa, alternando dialoghi serrati, immagini poetiche e un viaggio interstellare, affrontando il tema della perdita e della rielaborazione della memoria in maniera ironica. Una storia personale che cerca di ricostruire la vita sui frammenti di quella precedente.