E' stata ufficialmente presentata al pubblico ed alla stampa la Stagione lirica e di balletto 2013 del Teatro Verdi di Trieste che, dopo un anno di commissariamento, vanta un consiglio di amministrazione fresco di nomina ed una rinnovata guida in Claudio Orazi.
Nella conferenza stampa tenutasi a Roma presso la sede della Regione Friuli-Venezia Giulia, il nuovo sovrintendente ha potuto comunicare come attualmente la Fondazione triestina abbia recuperato, dopo un recente periodo di difficoltà, il suo equilibrio gestionale e finanziario. E' una felice realtà, e una premessa lusinghiera che dovrebbe permettere nel prossimo futuro anche il ripristino del glorioso Festival Internazionale dell'Operetta, evento atteso da schiere di appassionati di questo genere 'minore'.
La volontà di inaugurare il cartellone 2013 con un doveroso contributo alle celebrazioni verdiane, ha ovviamente fatto sì che la scelta cadesse su "Il Corsaro", l'opera che proprio al Gran Teatro di Trieste - l'antica titolazione del Teatro Verdi - vide la luce il 25 ottobre del 1848. Questo lavoro giovanile viene proposto a partire dall’11 gennaio con la partecipazione di Gianluigi Gelmetti, presente nell'isolita duplice veste di direttore d’orchestra e di regista, avendo quali protagonisti principali Paoletta Marrocu e Alberto Gazale. Il nuovo allestimento, realizzato dai Laboratori scenografici della Fondazione, si presenta in forma di coproduzione tra la Fondazione triestina e l’Opéra di Montecarlo.
A febbraio andrà in scena "Carmen" di Bizet, con la regia di Carlos Saura e la direzione di Donato Renzetti; tra gli interpreti, Luciana D'Intino, Andrea Carè, Lucio Gallo, Alexia Voulgaridou. L'allestimento è quello del Maggio Musicale Fiorentino, e la coproduzione vede coinvolto il Palau de les Arts Reina Sofia - Fundació de la Comunitat Valenciana.
Secondo momento celebrativo per l’anno verdiano sarà invece la presentazione ai primi di marzo del "Macbeth" nella produzione realizzata insieme alla Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e al Teatro Carlo Felice di Genova, per la regia di Henning Brockhaus e con le scene di Josef Svoboda, mentre la direzione sarà quella di Giampaolo Bisanti. Protagonisti saranno Rodolfo Giuliani, Raffaella Angeletti, Armaldo Kllogjeri. Questa messa in scena, che cade a dieci anni dalla scomparsa, recupera una delle migliori creazioni del grande scenografo boemo, caratterizzata da un equilibrato rapporto tra tradizione e modernità.
Nel 2013 cadono come tutti sanno altri due significativi anniversari: ma se il bicentenario della nascita di Richard Wagner troverà numerose celebrazioni, sta invece passando un po' in sordina il centenario della nascita di Benjamin Britten. La ricorrenza non verrà però dimenticata a Trieste, dal momento che il massimo compositore inglese del Novecento sarà ricordato a fine marzo con un allestimento di "The Rape of Lucretia", frutto di una collaborazione culturale di respiro europeo che vede coinvolti, oltre alla Fondazione triestina, l'Hrvatsko Narodno Kazaliste di Spalato e la Fundación Cultural Artemus di Madrid. In questo caso la compagnia di canto sarà fornita proprio dal teatro spalatino, con la regia del croato Nenad Glavan.
Quanto a Wagner, in autunno e in data ancora da destinarsi, andrà in scena la giovanile (e rarissima) opera comica "Das Liebesverbot", che verrà presentata nell'ambito di una collaborazione con il Festival di Bayreuth e il Teatro dell'Opera di Lipsia .
In aprile sarà proposto un titolo mozartiano di altissimo valore ma solitamente trascurato, vale a dire "La Clemenza di Tito". Massima celebrazione del classicismo settecentesco, l'opera verrà presentata in un allestimento originale e del tutto nuovo affidato alla regia di Jean-Luis Grindà ed alla bacchetta di Gianluigi Gelmetti, avendo due star come Eva Mei e Laura Polverelli nei ruoli principali.
A maggio il pubblico triestino potrà assistere invece ad un grande titolo di repertorio, cioè la "Tosca" presentata nell’allestimento originale della prima assoluta tenuta all’Opera di Roma (l'allora Teatro Costanzi) nel 1900, con le scene di Adolf Hohenstein. Si tratta di un recupero storico di massimo interesse, affidato alla esperienza musicale di un grande direttore quale Donato Renzetti; sulla scena troveremo Alexia Volularidou, Roberto Frontali e Paolo Rumetz.
Di grande interesse, per l’assoluta novità che rappresenta, è infine la proposta dedicata alla danza del primo Novecento, con l’originale accostamento de "La tragédie de Salomé" su musiche di Florent Schmitt e di "Apollon musagète" su musiche di Igor Stravinskij. Una raffinata occasione per gli amanti del balletto, che potranno assistere in particolare alla rara esecuzione della "Tragédie de Salomé" nella versione coreografica originale del 1907. Sul podio dell'Orchestra del Verdi il giovane Diego Dini Ciacci. Si tratta di un progetto che ha raccolto l’immediato interesse della Compagnia di Ballo del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, con il quale la Fondazione lirica triestina coprodurrà lo spettacolo.
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