Dal 4 al 22 giugno, sui palcoscenici di Torino, Moncalieri e Collegno, si svolge il Festival delle Colline Torinesi, tradizionale appuntamento dedicato alla creazione teatrale contemporanea. Anche quest’anno, il segno d’artista viene offerto da una donna: Marisa Merz, principale esponente dell’arte povera in Italia.
Un programma in gran parte dedicato alla figura femminile, quello della ventiduesima edizione di Torino Creazione Contemporanea – Festival delle Colline Torinesi: in scena dal 4 al 22 giugno, tra Torino, Moncalieri e Collegno, 27 spettacoli in prima assoluta o al debutto nazionale, molti dei quali riflettono sul ruolo della donna nelle trasformazioni della società contemporanea, con significative testimonianze di battaglie per la libertà, per l'emancipazione, per l'etica. Su questo tema principale vengono a integrarsi ulteriori percorsi di riflessione sulle migrazioni del nostro tempo, sulla lacerata vita interiore di chi è costretto a fuggire dal proprio paese con l'incubo di non riuscirci, di chi cerca faticosamente di integrarsi in nuovi contesti sociali.
Artisti internazionali e giovani compagnie
Paesi ospiti da cui provengono gli spettacoli in lingua originale sono Germania, Grecia, Serbia, Somalia e Libano. Parallelamente alle numerose compagnie italiane in programma - Fanny & Alexander, Scena Verticale, Babilonia Teatri – il festival rafforza la propria vocazione di “accompagnamento” alle giovani realtà del territorio - non solo piemontese - quali Kronoteatro (Albenga), alle prese con Educazione sentimentale, un bizzarro noir di denuncia della misoginia.
Grandi ritorni “al femminile”
In occasione dei suoi 25 anni di vita della compagnia, tornano al festival i Motus, riproponendo Raffiche, una rivisitazione di un'opera minore di Jean Genet, in un allestimento per stanze d’albergo, provocatorio e tutto al femminile. Tra i temi che indaga vi sono il tradimento, il travestitismo, la violenza gratuita, il rifiuto delle regole.
Una sorta di danza di morte è anche 50 Grades of Shame della compagnia tedesca She She Pop, ispirato al Risveglio di primavera di F. Wedekind e al romanzo 50 Shades of Grey: uno spettacolo nel quale il corpo stesso, su cui vengono proiettate immagini, diventa elemento didattico.
Accanto a Motus e She She Pop, un’altra compagnia del teatro di sperimentazione: la Socìetas di Chiara Guidi, interprete e regista di Lettere dalla notte, liberamente tratto dai testi di Nelly Sachs, una delle personalità più interessanti della letteratura del '900, Premio Nobel 1966.
L’inaugurazione
L’inaugurazione del festival è prevista domenica 4 giugno, ore 19:30, al Teatro Marcidofilm!, con il debutto dello spettacolo della compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, Amelia la strega che ammalia and friends, in cui vengono evocati lo spirito e la potenza creativa di tre grandi donne, scrittrici e poetesse, anche per raccontarne la vita e il destino: Emily Dickinson, Sylvia Plath, Amelia Rosselli e altri “amici”.
Alle ore 21,30, al Teatro Astra, Saba Anglana, artista italo-somala presenta Abebech - Fiore che sboccia. Lo spettacolo, prodotto da Assemblea Teatro, racconta la storia vera di Abebech, donna etiope strappata alla sua terra natale e deportata a Mogadiscio nel periodo della colonizzazione italiana.