Al Teatro Menotti di Milano finalmente una trasposizione completa del capolavoro di Buzzati.
Per una produzione Teatro Stabile del Veneto e Teatro Nazionale, Il deserto dei Tartari, classico capolavoro di Buzzati, trova finalmente una trasposizione teatrale grazie a Paolo Valerio. Lo spettacolo arriva a Milano per la prima volta al Teatro Menotti dal 18 al 22 gennaio.
La grandezza di Buzzati sul palco
La grandezza dell’opera originale sta nella trama non dinamica e nella vicenda quasi circolare; sta nel dialogo interiore e psicologico di Giovanni Drogo, il protagonista, che in questo modo narra i mutamenti del suo animo; sta nell’ambientazione spettacolare, misteriosa e quasi metafisica della Fortezza Bastioni. Tutti questi elementi per la narrazione sono irrinunciabili e il merito di Paolo Valerio è quello di aver trovato una soluzione per mantenere tutto, portando la vicenda ‘fuori dal libro’ e sul palcoscenico.
La via dell'introspezione
Questa soluzione prevede innanzitutto più protagonisti: tutti gli attori saranno Drogo, così come tutti gli spettatori, almeno secondo l’intenzione del regista. Saranno ripercorse le emozioni e gli stati d’animo di Drogo dal suo arrivo alla fortezza all’epilogo sorprendente: e tutti aspetteranno e affronteranno i propri Tartari.
Questa è la via che Paolo Valerio sceglie per esplorare il tema centrale de Il deserto dei Tartari: il tema della fuga del tempo, della tremenda sensazione del ripetersi di giornate tutte uguali e tutte grigie, di quel meccanismo a cui ci si sente incatenati che rallenta ogni giorno senza mai fermarsi del tutto; cosa ne è allora delle speranze per il futuro? In cosa si trasformano?
Arte teatrale e arte pittorica
Ulteriore elemento che accompagnerà gli spettatori saranno le proiezioni dei quadri dello stesso Buzzati, rivelatori del suo animo di pittore, oltre che a quello di scrittore. L’amore dell’autore per la narrazione sarà altrettanto evidente. Le parole del testo originale infatti accompagneranno le immagini perché, secondo le parole di Buzzati stesso: «Dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o che scriva io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare storie».
Al Teatro Menotti di Milano Il deserto dei Tartari andrà in scena con tutte le caratteristiche narrative che l’autore ha voluto attribuire a quest’opera. Il debutto sarà il 18 gennaio e le repliche termineranno il 22 gennaio.