dirige il texano Robert Trevino con il violinista russo Makhtin insieme all'ORT
Mercoledì 6 Aprile alle ore 21 al Teatro Goldoni di Livorno due artisti di levatura internazionale saranno i protagonisti del nuovo appuntamento della Stagione musicale: sul podio alla direzione dell'Orchestra Regionale Toscana uno tra i migliori giovani direttori americani, Robert Trevino ed al suo fianco nella prima parte il pluripremiato violinista russo Dimitri Makhtin.
Il texano Trevino ha conquistato definitivamente il grande successo internazionale nel dicembre 2013 al Teatro Bolshoi, nella conduzione del Don Carlo di Verdi; un’affermazione che lo ha premiato con la candidatura per il Golden Mask Award come “Best Conductor in a New Production”. Dopo il primo premio all' International Conducting Competition in Francia, è stato ospite delle migliori orchestre del mondo, esibendosi nelle più prestigiose sale da concerto in Europa e Asia. Recentemente ha completato uno splendido mandato di quattro anni come direttore associato della Cincinnati Symphony Orchestra, anni in cui ha lavorato proficuamente a stretto contatto con molti compositori contemporanei.
Il programma della serata sarà centrato sulla musica affascinante ma dal raro ascolto di Jean Sibelius. Sarà così proposta la Sinfonia in do maggiore op.52, terza delle sette sinfonie, datata 1907, di stampa neoclassicheggiante caratterizzata da semplicità e sobrietà.Un poema sinfonico che descrive il ritorno a casa dopo una battaglia dell'eroe Lemminkäinen, giovane, attraente e valoroso, non soltanto simbolo delle energie vitali più positive, ma anche di quella fierezza e orgoglio nazionale che avrebbe contribuito alla conquista dell’indipendenza della Finlandia.
Introduce la serata uno dei più bei Concerti per violino mai scritti, quello di Beethoven (op.61), interpretato dal russo Makhtin: si tratta di una delle più affascinanti opere del genio beethoveniano, nata in un periodo per lui particolarmente felice sul piano artistico e personale. Il Concerto in re maggiore op.61
è una delle composizioni più amate dal pubblico di tutto il mondo, per le espansioni cantabili, per il fascino dei passi virtuosistici, per la rinuncia alle espressioni conflittuali e titaniche di tante pagine sinfoniche, per il profondo e sereno lirismo che pervade l’intera opera.