Teatro

Conferenza stampa del TSA. Arrivano 'Il ponte', con Preziosi, e tante novità

Conferenza stampa del TSA. Arrivano 'Il ponte', con Preziosi, e tante novità

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa organizzata dal Teatro Stabile d’Abruzzo, con sede a L’Aquila, per presentare non solo lo spettacolo “Il ponte” interpretato dal suo direttore artistico, Alessandro Preziosi, e che è in cartellone, ma anche per svelare le nuove co-produzioni, il prolungamento della stagione teatrale e il libro sulla fortunata pièce “Cyrano”, diretta e interpretata da Preziosi.

Ma andiamo con ordine.

Sono da poco terminate le repliche di “Cyrano De Bergerac”, co-prodotto dal TSA insieme a Khora.teatro, con Preziosi mattatore, alla sua prima regia. Una bella pièce di successo. Una di quelle con più attori e dalla tournée più lunga. Da circa un mese è uscito il libro dedicato allo spettacolo, edito dallo stesso TSA, con il copione, le foto di scena dell’edizione 2012-2013 ed i curricula degli attori e di coloro che hanno contribuito alla messinscena (movimento scenico, scenografia, luci, musica, produzione).

Adesso il noto attore, anima di Cyrano, si appresta a calcare le scene aquilane con “Il ponte”, previsto presso l’Auditorium della Guardia di Finanza a L’Aquila, venerdì 12 aprile, in doppia replica, alle ore 17:00 (preceduto da un incontro con gli studenti) e poi alle ore 21:00 Sarà accompagnato sul palcoscenico dalle note jazz di Stefano Di Battista, featuring live Dario Rosciglione, Marcello Di Leonardo e Andrea Rea che suoneranno musiche piuttosto varie, da un “Va pensiero” verdiano riadattato, a melodie siciliane. Lo spettacolo, in cartellone nella stagione teatrale 2012-2013, è co-prodotto dal TSA insieme a Khora.teatro di cui Alessandro Preziosi è uno dei soci fondatori insieme a Tommaso Mattei e Aldo Allegrini (che è anche assistente di Preziosi presso lo stabile abruzzese) e vede il noto attore napoletano nelle vesti di un operaio siciliano.
Il ponte” è dedicato al famoso progetto sullo stretto di Messina di cui si vocifera da anni, ma che pare impossibile da realizzare, sia a livello strutturale che di finanziamenti da raccogliere. In realtà, però, lo spettacolo, pur prendendo spunto da ciò, parla anche di altro, a cominciare da tutti quei progetti impossibili, pensati e mai realizzati.
Preziosi racconta che anni fa, a Parigi, ha incontrato Richard Rogers (socio di Renzo Piano) che faceva una mostra al Beaubourg: si trattava di installazioni di progetti non realizzati o impossibili da realizzare. Di lì l’idea di fare uno spettacolo sull’impossibile.
Gli autori del testo de “Il ponte” sono Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante e la pièce seguendo una doppia traccia, quella di un operaio che deve realizzare un tavolo e quella di un giornalista (con immagini di repertorio fornite anche dalla Rai, dall’Istituto Luce) che scrive, ricostruisce l’Italia rispetto alla grande “impresa”, quindi i rischi e gli aspetti positivi. L’operaio protagonista della pièce non è mai uscito dalla Sicilia e quindi immagina. Dice Preziosi: << E’ uno spettacolo sull’immaginario. Ed è chiaro che l’immaginazione non costa niente: arriva sempre prima! >>
Il ponte” è un monologo-spettacolo che Alessandro Preziosi già in passato, nel 2008, si era accinto ad interpretare; la differenza rispetto ad allora, dice, è che << Sono cambiato io. E’ cambiata la mia percezione della società. >> Poi aggiunge che il suo cambiamento è dovuto anche a come si è evoluta la società. Timido e schivo come non ci si aspetterebbe da chi cavalca l’onda teatrale e cinematografica ormai da 15 anni, l’attore e regista napoletano, alla soglia dei 40 anni, però, quando inizia a parlare è un fiume in piena:
<< Quando [lo spettacolo, ndr] fu ipotizzato come un modo di approfondire il concetto del “progetto”, non potevamo immaginare quanto il “concetto del progetto” fosse oggi così attuale dopo tanti anni, rispetto a quella che è la condizione del nostro Paese che necessita una progettualità sia economica, sia strutturale, sociale e chiaramente anche architettonica, legata alla grande impresa. Sono passati quasi 4 anni da quando questo spettacolo è stato scritto. E ritrovarci a metterlo in scena a L’Aquila è veramente motivo di grandissima suggestione perchè riesce a proporre agli spettatori il concetto dell’impresa,... agli spettatori dell’Aquila!... cioè quell’impresa che in qualche modo è indispensabile nel contesto nel quale ci troviamo qui. >>

Al discorso su L’Aquila fa eco il vice-presidente del TSA, Innocenzo Chiacchio, il quale dice << c’è questa attesa, ci sono delle promesse, si parla di grandi opere, ma l’impressione mia è che a un certo punto non ci sia attenzione per le piccole opere e, a maggior ragione, per i piccoli gesti >> e poi, facendo riferimento a “Il ponte”, dice: << non credo che sia casuale portarlo a L’Aquila [...] Io credo che sia un segno importante: un segno importante del TSA che prosegue nonostante le difficoltà. >>

Il discorso è molto più concreto di quello che sembra. Infatti, Alessandro Preziosi dice:
<< Per quanto sia indiscutibile dover parlare di soldi, di banche, di mutui (quando si parla di case), forse oggi è importante alludere all’”anima” in maniera molto meno romantica, molto più concreta perchè l’arte, sì!, si occupa dell’anima e lo può fare in tanti modi. Nel caso di questa produzione de “Il ponte” lo fa proprio cercando di attirare l’attenzione dello spettatore sul concetto anche della casa che mi sembra che qui [L’Aquila, ndr] sia abbastanza attuale, anzi, dolentemente attuale. [...] >> L’arte, d’altronde, è lo specchio delle esigenze delle persone.
Poi continua << Lo spettacolo parla di un operaio che perderà la vita se si costruirà il ponte sullo Stretto. Il tema, come del resto molti degli spettacoli che noi facciamo, non tende a moralizzare o a dare una radiografia impietosa di quello che poi è già sotto i nostri occhi, ma è il pretesto, perchè ci serve per raccontare la storia di questo operaio... cioè: è la possibilità che questo operaio possa morire se si costruirà il ponte. Quindi, che cosa vuol dire? Che è disposto a morire! Partiamo da un punto ancora precedente alla constatazione delle morti bianche, per intenderci. E lui è disposto a morire perchè il ponte rappresenta il futuro, dal suo punto di vista di cittadino. Cioè: noi italiani siamo disposti a morire se l’impresa alla quale siamo chiamati a contribuire è un’impresa che riguarda il futuro del nostro Paese. Come si dice? I morti sono sempre la prova che una comunità ha espresso il massimo sacrificio per realizzare ciò che resterà eterno. >>
Ma l’aspetto tematico non si ferma qui. Infatti, Preziosi dice, << Nessuno è disposto più a morire, questo è il concetto di questo spettacolo che parla, sì!, certo!, del ponte come un modo per alludere anche alle morti sul lavoro, ma è uno dei tanti aspetti di questo spettacolo. Il primo di tutti è quello dell’audacia, cioè quello di cercare di realizzare imprese impossibili. E, proprio perchè impossibili, ricostruiscono l’identità della maggior parte della gente, degli italiani che credono e continuano a credere che più impossibile è l’impresa e più giustifica i sacrifici e le rinunce alle quali si è chiamati e esposti. Quindi, è un pretesto abbastanza importante questo del ponte. Sopratutto l’occasione di farlo qui a L’Aquila mi sembra dolente e, da un parte, d’attualità, però dall’altro è anche un modo per far capire che quando si ha a che fare con un’impresa, una grande impresa, bisogna mettere da parte le polemiche, bisogna mettere da parte le dispute, bisogna gareggiare per la gloria. Questa è una cosa che è difficile far capire.  >>
La parola che Preziosi ripete più spesso è << audacia >> e dice: << La vita ha senso se hai un progetto. >> Per lui è importante vivere la vita pensando di lasciare qualcosa per il futuro. L’”impossibile” rappresenta questo concetto: vivere lasciando a chi viene dopo di noi qualcosa che rimane eterno.

Dopo tutti questi riferimenti a L’Aquila ed alla sua difficile situazione, attendiamo di sapere se “Il ponte” avrà una tournée (come ce l’anno avuta con successo le altre produzioni del TSA, “Scene da un matrimonio”, regia di Alessandro D’Alatri, “Cyrano”, regia di Alessandro Preziosi e, pare dalla prossima stagione teatrale, anche “Costellazioni”, regia di Silvio Peroni), oppure se rimarrà uno spettacolo-evento, dedicato al capoluogo abruzzese, all’interno della stagione teatrale aquilana. Purtroppo, questo punto, all’interno della conferenza stampa non è stato chiarito e sono stata lasciata a bocca asciutta anche quando l’ho chiesto agli addetti dell’Ufficio Comunicazione e Marketing al termine della conferenza. D’altronde in questo difficile momento storico e culturale che stiamo attraversando i dubbi sono leciti. Si fanno sempre meno produzioni e sempre meno tournée. Vanno invece forte i festival e le pièces-evento, cioè che dopo il debutto non hanno un seguito.

Ezio Rainaldi, Presidente del TSA, come ha ricordato Roberta Gargano (responsabile Ufficio Comunicazione e Marketing dello stabile abruzzese) moderatrice della conferenza stampa, sul finire del 2012 è stato invitato a ricoprire la carica direttamente dalla Regione Abruzzo (socio del TSA), passando dal Teatro Stabile d’Innovazione L’Uovo al TSA. Rainaldi nel corso della conferenza, tra l’altro, si è espresso così: << La cultura è importante, è fondamentale, e bisogna investirci. [...] Dopo 15 anni in un Teatro Stabile d’Innovazione come L’Uovo, ho trovato un Teatro Stabile d’Abruzzo in salute [...] E ho trovato progetti come questo di Alessandro Preziosi che ci portano nella direzione che vi dicevo poc’anzi, cioè della politica del fare, nella politica del far vedere che nonostante tutto, nonostante le risorse non ci siano, il teatro intende produrre cultura. [...] Se avessi dovuto commissionare uno spettacolo a tema proprio per la nostra regione, per il nostro territorio, non c’era cosa migliore di questo [...] Nel futuro io vedo il mondo della cultura che deve rinnovarsi. >>
Poi, facendo riferimento alle altre nuove produzioni dello stabile abruzzese in procinto di debuttare, precisa: << Proseguire il progetto con la Compagnia dell’Alba è un portare avanti una collaborazione che viene fatta proprio per tenere conto che il Teatro Stabile ha una presenza regionale per la quale in futuro vorremmo lavorare di più. Vorremo far sì che la nostra regione possa far sì che il Teatro Stabile diventi sempre più regionale. >>

La stagione del TSA proseguirà dopo “Il ponte”, con due iniziative: la rassegna “Lavori in scena” che include 3 spettacoli il cui tema unificatore è sia un discorso sul lavoro che un discorso sulle donne nel lavoro. E poi l’altro è il musical “Aggiungi un posto a tavola”.
Per quanto riguarda la rassegna “Lavori in scena”, questa rientra nel cartellone 2012-2013 del TSA e prevede lo spettacolo “per voce e musica” “Cronaca di una crisi annunciata, ovvero la crisi come caratteristica strutturale di un pensiero economico”, scritta e diretta da Tiziano Turci, con lo stesso Turci e con Rossella Teramano e Luigi Pompei, in data 15 maggio; lo spettacolo “Brugole”, scritto da Lisa Nur Sultan e diretto dalla stessa Nur Sultan insieme a Emiliano Masala, interpretato da Emiliano Masala, Elisa Lucarelli e Leonardo Maddalena, in programma il 22 maggio; infine, lo spettacolo “Tacchi misti” (da “Accessories”), di Gloria Calderòn Kellet, regia di Ferdinando Ceriani, con Carla Ferraro, Corinna Lo Castro, Valentina Martino Ghiglia e Silvia Siravo, in programma il 29 maggio. Tutti gli spettacoli sono quindi di mercoledì (il 15, il 22 e il 29 maggio), alle ore 21:00. Il luogo di svolgimento è il Gran Teatro Zeta, il Parco delle Arti.
La pièce “Il fu Mattia Pascal” di Tato Russo, inizialmente prevista in cartellone a inizio marzo, non verrà recuperata, ma gli abbonati alla stagione teatrale, in sostituzione, possono vedere due spettacoli a scelta tra questi della rassegna “Lavori in scena”.

Il vero fermento di attesa è invece rivolto al musical “Aggiungi un posto a tavola”, indubbiamente il musical italiano per eccellenza. Si tratta di una co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo con la Compagnia dell’Alba, vivace realtà di Ortona (CH), con la quale lo stabile abruzzese ha già collaborato in passato per “Nunsense, le amiche del Maria” circa un anno fa.
Lo spettacolo, scritto da Garinei e Giovannini insieme a Iaia Fiastri e con le musiche del compianto Armando Trovajoli, in questa produzione si avvale della regia e delle coreografie di Fabrizio Angelini. Il cast è composto da Tommaso Bernabeo, Gaetano Cespa, Carolina Ciampoli, Brunella Paltania, Jacqueline Ferry e con Gabriele De Guglielmo nel ruolo di Don Silvestro e l’attrice-cantante Arianna nel ruolo di Clementina. “La voce di Lassù” è di Sebastiano Nardone. Lo spettacolo debutterà il 19 aprile alle ore 21:00, con replica il 20 e 21 aprile (rispettivamente ore 21:00 e 18:00) presso il Teatro “F. Fenaroli” di Lanciano (CH).
Così lo definisce Fabrizio Angelini nelle note di regia: << Un monumento nazionale: ecco cos’è questo spettacolo.>>