Teatro

“Cornelia Battistini o del fighettismo”

“Cornelia Battistini o del fighettismo”

Un monologo, una riflessione, un flusso di coscienza. Poche parole semplici bastano per descrivere tutto il nostro quotidiano di superficialità e di volgarità. L’apparente banalità della vicenda raccontata dalla protagonista Cornelia Battistini nasconde un significato inquietante e profondo: la mortificazione dei valori nel nostro tempo. Viviamo distratti da tutto anche da noi stessi, anche dalle cose che riteniamo più importanti, anche dai nostri gusti, anche dalla nostra volontà. Una cosa o l’altra è la stessa; non c’è tempo per fermarsi, non c’è tempo per rifletterci. Un luogo per un altro, un bacio a chiunque, un mestiere o una festa, tutto è possibile, tutto è permesso. Ogni cosa capita così, come un cambio di canale alla televisione. E l’amore quello vero? Ci hanno detto che non esiste, che tutto è scambio, sesso, piacere, interesse; ci hanno detto che la convivenza è pura convenienza, che il matrimonio è un fallimento, che la famiglia è un inutile reperto archeologico. E se invece fosse bello credere in una cosa per sempre? Se fosse possibile avere delle certezze? Se la promessa fosse importante? Se la fedeltà rafforzasse il senso della nostra identità? Sono domande che il giovane autore siciliano stimola con questo suo breve testo teatrale. Massimiliano Perrotta ci invita a tentare ancora la ricerca del valore delle parole, senza darci per vinti dalla forza che il nulla esercita. Con una descrizione lucida e sintetica della nostra realtà l’autore ci aiuta a ripensare noi e gli altri, rivelandoci tutta la volgarità da cui siamo circondati. L’epoca del “fighettismo” ha inghiottito tutto, digerendolo nell’indeffernza e rivomitandolo nell’omologazione di massa, nell’esibizione di esistenze vuote, nel vanto della distruzione e nella gloria del nichilismo. Il fighettismo, come identità ideale dominante della cultura popolare di fine secolo, ben sintetizza il peggio dei nostri anni: “il fighettismo è la peste del nostro tempo o, se si preferisce, lo spirito dell’epoca”. E’ il modello dominante di una società di massa che perde di vista la propria tradizione, la propria identità, la verità, la poesia, l’amore. “Ostentare è la parola d’ordine. Chi non ostenta è perduto, non esiste”. Il libro racconta l’incubo in cui tutti viviamo senza moralismo, senza false posizioni ideologiche, senza rivolta sociale, senza condannare il benessere né assolvere la società. Semplicemente racconta, e raccontando fa risuonare l’eco della ricerca, la voce della spiritualità, il sussurro del valore, il ricordo del senso della nostra vita. “Cornelia Battistini o del fighettismo” Massimiliano Perrotta Edizioni La Catinella 2006