Teatro

Corpografia senza confini

Corpografia senza confini

Un ritmo incessante, quasi ossessivo, una scena totalmente nera, il bianco del pavimento trasformato in una grande pagina su cui scarabocchiare con una matita rossa; questi gli elementi che formano la suggestiva  cornice in cui si snoda Soluzione parziale a problema transitorio, la “corpo-grafia” di breve durata ideata, coreografata e interpretata da Sara Marasso, andata in scena alla Sala Ridotto del Teatro Mercadante di Napoli.

Seconda parte di un dittico dedicato all’assolo, iniziato dalla danzatrice con lo spettacolo Solo carta, la performance di Sara Marasso, prodotta da Torinodanza Festival 2010 in coproduzione con Interplay Festival Internazionale di Danza Contemporanea,  è stata inserita nel nutrito cartellone dell’ E45 Fringe Napoli Festival 2011. Seguendo un percorso ideale, dal foglio di carta bianca, quello del primo spettacolo, si approda in questa nuova creazione alla scrittura nella sua forma più semplice, quella del segno, tracciato finanche sul corpo oltre che sulla carta.

Al silenzio del primo lavoro segue qui la collaborazione con un compositore di musica contemporanea, Gianluca Porcu, le cui musiche fanno da sottofondo ai movimenti apparentemente scomposti delle braccia che, per una volta, sono protagoniste della coreografia, guidando la danzatrice per la scena, quasi trascinandola di peso, diventando segni di orientamento e punti da cui perdersi.

«Attenzione! La viabilità è stata provvisoriamente modificata: mi fa andare di braccia e non di gambe, come d’abitudine. Le braccia hanno modalità proprie di procedere: girovagano, globe-trotter dell’aria, non senza precisione vagano e planano sui punti rigidi, ovunque si trovino limiti. Sperimentano una soluzione diversa al problema del progresso, tipico delle gambe», così commenta lo spettacolo la sua ideatrice.

Formatasi con Anna Sagna, Monica Francia, Giorgio Rossi, Sara Marasso ha proseguito la sua formazione al Laban Centre for Contemporary Dance di Londra e a Parigi all’Université Paris VIII, affiancando alla danza contemporanea contact, improvvisazione, yoga. Ha dato vita, inoltre, all’Associazione culturale “Il Cantiere”e nell’insegnamento della danza promuove un approccio di ricerca al movimento che  emerge chiaramente anche nella coreografia dello spettacolo e che il pubblico presente ha mostrato di aver apprezzato.