La neonata sala NEST – Napoli est Teatro, ospita dal 20 al 22 febbraio, Furie de sanghe – Emorragia celebrale, testo di Riccardo Spagnulo portato in scena per la regia di Licia Lanera. In una Bari, archetipica ed infelice, un pezzo di terra che puzza di pesce andato a male e che si brutalizza per la sua ignoranza.
La neonata sala NEST – Napoli est Teatro, ospita dal 20 al 22 febbraio, Furie de sanghe – Emorragia celebrale, testo di Riccardo Spagnulo portato in scena per la regia di Licia Lanera. In una Bari, archetipica ed infelice, un pezzo di terra che puzza di pesce andato a male e che si brutalizza per la sua ignoranza. In una famiglia di tre persone ed un capitone, arriva una nuora indesiderata e allo stesso tempo molto desiderata: è scompiglio, cattiveria, amplificazione della piccola violenza quotidiana. L’utilizzo della lingua barese suggella il senso di aggressività: arriva sincopata, tagliente e prepotente in faccia alle persone, come uno sputo; sfonda ogni regola sociale, invade lo spazio, se lo ingoia e poi lo risputa con la stessa violenza di un colpo di mannaia. In una comunicazione primordiale, archetipo barbarico, crudele rito tribale.
Lucio Allocca porta in scena al Nouveau Thèâtre de Poche, Vite del sottoscala, tratto dal testo Emigranti di S. Mrozek. Due emigranti, provenienti entrambi dallo stesso piccolo e sperduto paesino del profondo e dimenticato Sud, sono costretti a trascorrere il Capodanno nella squallida stanza del sottoscala dove coabitano. Le personalità dei protagonisti, un operaio precario ed un intellettuale, scrittore e musicista, affiorano poco a poco dalle discussioni, dalle liti, tra gli scherzi crudeli e le amare confessioni che si scambiano, in questo microcosmo calato fra i rumori che provengono dall'esterno. Su di un palcoscenico spoglio saranno comprimari l’asprezza, l’ironia, la cinica comicità, insieme ai temi della lontananza, dalle radici, della speranza e del sogno di un ritorno trionfante nella propria terra.
Al Teatro Area Nord sarà di scena, Visite, tratto da Vargas Llosa, per la regia Niko Mucci. Mucci prosegue il percorso di riflessione sulle varie forme dell'amore e della solitudine già intrapreso nei precedenti lavori. Attraverso il susseguirsi di colpi di scena, i protagonisti sposteranno di continuo il loro angolo di visuale, permettendo agli spettatori di leggere, come attraverso un prisma, la storia narrata. Due soli personaggi ed un abile, intrigante gioco di identità. Perché, come l'autore sottende, chiunque può essere chiunque e, soprattutto, chiunque può immaginare di essere chiunque.
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